Basificare le erbe tintorie? Cosa significa? Basificare implica che attraverso l'ausilio di altre sostanze (solitamente il bicarbonato di sodio) andiamo a modificare il pH di una determinata sostanza (nel nostro caso le erbe tintorie) rendendolo alcalina.
Possiamo decidere se basificare o meno una polvere o mix tintorio, in base al tipo di tonalità che vogliamo raggiungere.
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Basificare le erbe tintorie? Cosa significa?
L'opposto dell'acidificazione, di cui abbiamo parlato i mesi scorsi è la basificazione. Ogni volta che la menziono in una storia o video-tutorial arrivano sempre dei messaggi in cui mi chiedete di cosa si tratta e come si fa.
Cosa significa esattamente basificare? In cosa consiste?
Basificare implica che attraverso l'ausilio di altre sostanze (solitamente il bicarbonato di sodio) andiamo a modificare il pH di una determinata sostanza (nel nostro caso le erbe tintorie) rendendolo alcalina.
Il valore pH misura il grado di acidità o alcalinità (basicità) di una sostanza liquida. Un valore inferiore a 7 è considerato pH acido, mentre se è superiore a 7 il pH è basico.
Quali erbe tintorie o riflessanti si possono basificare?
Il katam e l'indigo sono notoriamente amanti di ambienti alcalini affinché il loro pigmento lavori al meglio. Ma va detto che lavorano benissimo anche senza l'aggiunta di bicarbonato perché sviluppano naturalmente un ambiente alcalino.
Di base, tutte le erbe tintorie e/o riflessanti si possono basificare.
Tale operazione va però fatta in piena consapevolezza di come l'ambiente basico creato andrà a variare la tonalità del pigmento rilasciato.
Quando è necessario basificare le polveri tintorie?
Possiamo decidere se basificare o meno una polvere o mix tintorio, in base al tipo di tonalità che vogliamo raggiungere.
Alcune erbe riflessanti cambiano totalmente i riflessi che donano alla chioma in base al pH dell'ambiente in cui si trovano, come la robbia, la curcuma, il rabarbaro o l'ibisco e abbiamo potuto vederlo spesso nei video pubblicati sui miei profili social.
Nella foto del post puoi vedere la tonalità rilasciata dalla robbia nel pH naturalmente sviluppato dalla pianta (sulla sinistra) e la tonalità molto più intensa e fredda rilasciata sempre dalla robbia in un ambiente alcalino raggiunto grazie alla basificazione (è stato aggiunto il bicarbonato).
Quanto bicarbonato devo aggiungere al mio mix?
In base al quantitativo di polveri tintorie da basificare si decide se basta usare solo la puntina di un coltello di bicarbonato (per circa 10-20grammi) oppure un cucchiaino raso di bicarbonato quando si ha l'esigenza di basificare 70-100grammi.
Come si basificano le erbe tintorie?
La polvere di bicarbonato si aggiunge esclusivamente alle polveri tintorie che abbiamo necessità di basificare, mescoliamo e poi aggiungiamo l'acqua. In seguito aggiungiamo la pastella ottenuta alle altre polveri tintorie del ns mix che non ci interessava basificare.
Tu stai basificando qualche erba riflessante o tintoria?
Grazie se vorrai condividerlo nei commenti, specificando che tipo di riflessi/tonalità riesci a ottenere proprio grazie alla basificazione.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/applicazione-henne-capelli-puliti-o-sporchi2021-03-29T18:42:46+02:002021-03-29T18:42:46+02:00Applicazione Henné: Capelli puliti o sporchi? Umidi o asciutti?Rozalia Chiru
L'henné va applicato sui capelli puliti o sporchi? E se ti dicessi che la risposta ti sorprenderà? Soprattutto se arrivi da un passato di tinte chimiche. Detto tra noi, sceglieresti "capelli sporchi", vero?
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L'henné va applicato sui capelli puliti o sporchi?
E se ti dicessi che la risposta ti sorprenderà? Soprattutto se arrivi da un passato di tinte chimiche. Detto tra noi, sceglieresti "capelli sporchi", vero?
Sono pronta ad argomentare perché tale risposta è sbagliata.
Per poter legare con la cheratina presente nel fusto, il lawsone, pigmento tintorio della lawsonia, deve riuscire a superare le scaglie del capello.
Se il capello è sporco per via del sebo e presenta residui di prodotti styling oppure addirittura è stato trattato con impacchi oleosi sarà refrattario al pigmento vegetale e risulterà difficile colorarlo.
Il sebo, lo sporco, l'olio filmano e isolano il capello rendendolo "impermeabile" nei confronti del pigmento vegetale che riuscirà a penetrare solo in piccole dosi rendendo insoddisfacente la copertura dei capelli bianchi.
Quindi è importante fare l'applicazione tintoria sui capelli puliti, lavati da 12 massimo 24h e soprattutto ricordati di NON usare prodotti di styling nel frattempo.
Applicazione Henné: Capelli asciutti o bagnati?
Se sai già di avere un fusto robusto e difficile da colorare ti consiglio di fare l'applicazione subito dopo averli lavati, asciutti o bagnati, come meglio ti trovi.
Se invece, da asciutta, hai una chioma indomabile, difficile da gestire, ti consiglio di applicare il mix tintorio sui capelli umidi.
Se invece soffri di cervicale, ti consiglio di applicarlo sui capelli asciutti.
E per un'ottima resa tintoria sui tuoi capelli bianchi, usare lo shampoo scrub Beautilicious Delights potrebbe fare la differenza. Dal pH leggermente basico (rispetto al pH fisiologico del fusto), prepara il capello aprendo leggermente le squame e così favorendo l'azione del mix tintorio.
Ora, non pensare che io non abbia mai provato a fare la furba e non abbia mai applicato l'impacco di henné sui capelli sporchi. Ovvio che l'ho fatto, altrimenti non potrei riportarti la mia esperienza diretta 😅, ossia resa pessima sui miei tanti capelli bianchi.
Adesso veniamo a te!⠀
Confessa: anche tu hai ceduto alla pigrizia e hai applicato il mix tintorio sui capelli sporchi? Ma soprattutto la resa sui tuoi capelli bianchi com'è stata? Un vero disastro oppure alquanto soddisfacente?
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/tricodinia-i-capelli-possono-far-male2021-03-29T18:25:47+02:002021-03-29T18:43:08+02:00Tricodinia: I Capelli possono far male?Rozalia ChiruTi coglie impreparata e ti sorprende: senti il dolore sulla cute in modo spontaneo oppure semplicemente toccando o spostando le ciocche. Un dolore che va e viene, un formicolio che fa davvero strano sentire sulla testa. Clicca per scoprire di cosa si tratta.
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E se ti dicessi che a farti male è la cute e non i capelli?
Anche se ci sembra che a farci male siano proprio le radici dei capelli.
Io ne soffro sporadicamente, ma la tricodinia è un disturbo della cute che può anche cronicizzarsi nel tempo.
Ti coglie impreparata e ti sorprende: senti il dolore sulla cute in modo spontaneo oppure semplicemente toccando o spostando le ciocche. Un dolore che va e viene, un formicolio che fa davvero strano sentire sulla testa.
A volte sembra quasi che qualcuno ti sta tirando per i capelli oppure la sensazione viene sostituita da un forte bruciore.
La “sindrome dello scalpo che brucia” oppure "tricodinia" in linguaggio medico, è un problema frequente che interessa circa il 20% delle donne ed il 9% dei maschi.
Cosa causa la tricodinia?
Ad oggi non si sa con precisione.
La causa del dolore al cuoio capelluto viene attribuita a un'infiammazione dei follicoli piliferi che può essere favorita da varie condizioni come
lo stress psico fisico oppure
la scarsa micro-circolazione sanguigna.
Le patologie come la follicolite o la dermatite possono aggravare la tricodinia, disturbo che affligge soprattutto chi ha un cuoio capelluto grasso.
L'infiammazione dei muscoli erettori dei capelli può essere un'altra causa, soprattutto quando la chioma è sottoposta a pettinature troppo strette. Come anche un iper-sollecitazione neuro-muscolare della cute indotta nel tempo dal bruxismo (tendenza a digrignare i denti).
Come alleviare i sintomi della tricodinia?
Massaggiare la cute con un prodotto lenitivo e rinfrescante come il Siero Prebiotico aiuterà a rilassare la muscolatura e stimolerà la circolazione. Il sangue porta ossigeno e nutrimento ai bulbi.
Se invece il dolore è accompagnato da prurito, c'è la necessità di purificare la cute con impacchi dedicati come il Kapoor Glow, mix detossinante a base di argilla indiana, kapoor, neem e aloe vera.
Tu come sei messa? Avverti prurito, bruciore e infiammazione al cuoio capelluto? Conoscevi già la tricodinia, disturbo della cute ai più sconosciuto?
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/come-sostituire-la-tinta-chimica-con-lhenne-ottenendo-uno-strepitoso-castano2021-03-09T13:39:01+01:002021-03-29T18:43:41+02:00Come Sostituire la Tinta Chimica con l'Henné ottenendo uno strepitoso castanoRozalia Chiru
Scopri come sostituire la tinta chimica con l'henné e ottenere una strepitosa tonalità castana
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Vorresti sostituire la tinta chimica con un'alternativa naturale come l'henné e ottenere una tonalità castana?
Scopri il percorso di Donatella e come ha sostituito con grande soddisfazione la tinta chimica con l'henné e le erbe tintorie
Donatella è stata per anni fedele all’henné, ma dopo una ricrescita bianca considerevole, ha optato per le tinte chimiche. A oggi ha deciso di riprovare con l’henné e queste sono le sue parole iniziali:
"Ora utilizzo un biondo scuro che prende molto, il risultato è un castano. I miei capelli come vedrai sono schiariti dai colpi di sole che ho ancora sulle punte, e li ho fatto per vedere meno la ricrescita dei bianchi. Che percentuali consigli di utilizzare tra le diverse tonalità?"
Iniziando con un castano chiaro - che Donatella avrebbe potuto modificare in un secondo momento e scurire man mano, se questo sarebbe stato il suo desiderio - le ho consigliato un mix con 30% indigo o katam, 30% lawsonia e 40% cassia con 2 ore di posa. Queste le sue parole dopo un mese:
"Cara Rozalia, utilizzo i tuoi prodotti da qualche mese e sono super soddisfatta della loro qualità.
La mia esigenza è quella di coprire i capelli bianchi cosa che riesco a fare in modo ottimale con il mix consigliato. Inoltre volevo uniformare il colore anche sulle punte che si erano sbiadite con il sole.
Quindi ho modificato il mix e applicato 65% indigo, 5% cassia e 30% lawsonia. Tenuto in posa per 3 ore. Il risultato è meraviglioso. Copertura della ricrescita bianca perfetta, colore caldo e uniforme. La chioma poi è più corposa, lucida, sana e la piega dura di più!
Non mi stanco di ripetere che sono super soddisfatta dell'ottima qualità delle vostre erbe tintorie e dei consigli sempre rinnovati che trovo nelle pagine social.
Le testimonianze delle altre utilizzatrici e gli splendidi risultati che ottengono sulle loro chiome testimoniano l'ottimo lavoro che state facendo!
La vostra passione, la professionalità, la delicatezza nel dare consigli e la disponibilità vi rendono unici. Ho consigliato i tuoi prodotti alle mie amiche e perfino la mia parrucchiera è interessata visti i risultati!
Un abbraccio grande, grazie per la passione che metti nel tuo lavoro e per i consigli preziosi.’’
Queste parole mi lusingano, ma mi danno la consapevolezza che la strada percorsa in questi anni è quella giusta e potervi guidare in questo mondo prendendovi per mano, mi riempie di gratitudine.
Se ti senti confusa sul mix di erbe tintorie, puoi acquistare la consulenza personalizzata rimborsabile e sarò grata di poter contribuire al benessere della tua chioma.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/dal-castano-rame-chiaro-al-castano-nocciola-con-lhenne2021-03-09T13:29:41+01:002021-03-29T18:44:12+02:00Dal Castano Rame Chiaro al Castano Nocciola con l'hennéRozalia Chiru
Sogni un castano nocciola per la tua chioma ma non sai come ottenerlo? Scopri il percorso che ha fatto Pamela per ottenere la sua tonalità di castano dal nome goloso.
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Sogni un castano nocciola per la tua chioma ma non sai come ottenerlo?
Continua a leggere per scoprire il percorso che ha fatto Pamela per ottenere la sua tonalità di castano dal nome goloso.
Potrebbe rivelarsi una fonte d'ispirazione per introdurti nel mondo dell'henné e delle erbe tintorie.
Pamela, dopo anni di tinte chimiche, ha deciso di voler tornare al suo colore naturale e di farlo in maniera naturale. Ecco le sue parole iniziali:
"Ti scrivo per un consiglio. Da un anno applico le tinte chimiche sui miei capelli per ottenere un color rame chiaro, partendo da un castano scuro.
Non sto nemmeno a dirti quanto ovviamente li ho rovinati..e nonostante io adori questo colore, preferisco tornare al mio colore naturale e andare a risanare il capello con le erbe tintorie.
Devo dire che mi ero affezionata a quel rame chiaro che avevo ma i riflessi che dona l'henné sono unici. Pensavo quindi di ottenere un castano nocciola. Mi accompagni in questo percorso?"
Un obiettivo preciso, quello di Pamela - che dopo il mio consiglio di fare la lawsonia per 1h e poi 1h con 50% cassia e 50% katam - è tornata con questo feedback:
"Super felice e per niente traumatizzata del cambiamento, anzi, sono bellissimi.
Mi ha richiesto tanto tempo e tantissime energie, ma è stato come fare un rituale di cura di me stessa. Grazie della pazienza, davvero.
A parte che i capelli sono già più corposi e super lucidi, come immaginavo, mi riconosco di nuovo.’’
Queste sono le parole che fanno bene al cuore, e soprattutto mi rendono fiera di ciò che faccio ogni singolo giorno.
Se anche tu vuoi ottenere un colore naturale con henné ed erbe tintorie, fai come Pamela e scegli quelle giuste sul mio shop online.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/biondo-rosso-veneziano-con-lhenne-e-le-erbe-tintorie2021-03-09T13:16:35+01:002021-03-29T18:44:35+02:00Biondo Rosso Veneziano con l'henné e le erbe tintorieRozalia Chiru
Henné Prima e Dopo: Ami il copper, il colore a metà tra il rosso e il biondo, tipico dei preraffaelliti? Scopri come ottenere il Biondo Rosso Veneziano con l'henné e le erbe tintorie
Ami il copper, il colore a metà tra il rosso e il biondo, tipico dei preraffaelliti?
Se parti da una base chiara o con tanti bianchi, continua a leggere per scoprire come ottenere il Biondo Rosso Veneziano con l'henné e le erbe tintorie
Filomena tinge i capelli chimicamente da circa 5 anni. Ha deciso di intraprendere questo percorso con l’henné perché interessata a trovare un'alternativa naturale per colorare i capelli e i miei video l'hanno incentivata a provare questa strada e di questo ne sono felice.
Ecco le sue parole iniziali, quando mi ha contattata:
"Sono riccia, castana chiara che col sole schiariscono in sfumature bionde, senza fare nulla. Non amo il rosso ma impazzisco per il rame.
Ho già messo da parte la ciocca per la prova. Mi puoi su suggerire i link o i passaggi per arrivare a non andare più dal parrucchiere e avere capelli morbidi e lucenti?
Ho già guardato diversi tuoi video ma ora vorrei fare un po' d'ordine prima di passare all'azione ed essere sicura di svolgere i passi giusti con il tuo aiuto. Io amo molto i miei capelli, ne ho tanti e mi piace acconciarli in modo diverso senza nemmeno tanta difficoltà.
Devo anche dire che sto attenta ai prodotti, all'alimentazione e sono soddisfatta dei risultati, e...ricevo sempre molti complimenti. Grazie infinite per il tuo aiuto e i tuoi eventuali consigli. Sono pronta per passare alle erbe tintorie!!’’
Le ho consigliato, per i risultati che desiderava ottenere, di provare con 30% lawsonia, 40% rabarbaro e 30% indigo e queste le sue parole finali:
‘’Il risultato è ottimale. Ieri ho rifatto lo shampoo e ho aggiunto a capelli bagnati il balsamo per capelli grossi Color Protect e poi ho proceduto con lo styling. Grazie davvero Rozalia!
I miei riccioli sono decisamente migliorati, molto morbidi e fluidi, aggiungo comunque sempre il gel di semi di lino alle erbe tintorie, e lo uso anche come stylling. Inoltre, i capelli sono decisamente più lucidi e sani. Grazie ancora della tua professionalità.
Ho sempre dimenticato di dirti che, mentre prima durante lo shampoo ero costretta subito dopo a usare un balsamo perché i miei capelli grossi e ricci erano stopposi, ora, da quando uso le erbe tintorie, a fine shampoo, a volte dimentico di mettere il balsamo, perché sono già morbidi e questo per me è incredibile. Il tuo Balsamo Color Protect a volte lo uso per lo styling. Grazie ancora.’’
Grata per aver avuto la sua fiducia e grata perché ha voluto condividere con me i risultati raggiunti. Se ti senti confusa sul mix di erbe tintorie, puoi acquistare la consulenza personalizzata rimborsabile e sarò onorata di poter contribuire al benessere della tua chioma.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/come-passare-da-capelli-pepe-e-sale-a-un-castano-mogano-con-lhenne2021-03-09T13:08:13+01:002021-03-09T13:18:14+01:00Come passare da capelli pepe e sale a un castano mogano con l'hennéRozalia ChiruAltro]]>
Parti da una base pepe e sale che fa molto "granny look" che non ti convince più così tanto?
Oggi ti svelo il percorso di Loretta che grazie all'henné e alle erbe tintorie ha ottenuto questo meraviglioso castano mogano.
Riporto con gioia le sue parole:
"Le allego queste tre foto per documentare lo splendido risultato ottenuto su capelli molto grigi. Non avevo nessuna intenzione di tingerli con prodotti chimici, ho provato dei riflessanti naturali, certo buoni ma, con il tempo, inutili.
Mi sono detta "tanto vale lasciarli così", poi... scopro Lei!!! Mi sto divertendo alla mia bella età (sixty), a miscelare erbe tintoree per poi vedere il risultato.
Come può notare dalle foto ho prima applicato prima l'hennè rosso (mio marito è rimasto un pò perplesso, io nò), poi ho miscelato 60% Indigo e rispettivamente 20% di Cassia e 20% di Lawsonia.
Risultato un pò scuro all'inizio ma, dopo un paio di lavaggi splendide tonalità mogano. Ora insisto solo sulla ricrescita per un pò, diminuendo la percentuale di Indigo.
I miei capelli, grazie a prodotti di qualità sono lucidi, sani, la tinta risulta naturale (avevo tonalità naturali castano tendente al mogano) mutevole alla luce, le erbe si miscelano molto bene’’
Molte si sarebbero arrese prima, ma lei - anche se quasi a quel punto - non ha lasciato perdere e ha trovato la soluzione ideale per la sua chioma. E sono molto felice di averlo reso possibile.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/stratificazione-henne-cos-e-e-come-evitarla2021-02-14T16:45:41+01:002021-02-14T17:06:37+01:00Stratificazione Henné: cos'è e come evitarla!Rozalia ChiruCos'è la stratificazione? E' possibile evitarla? Quando serve? Tutto questo e qualche dritta in più in questo articolo.
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L’accumulo di colore sulle lunghezze è un problema molto comune, spesso ignorato perché non si è consapevoli dei rischi che si stanno correndo.
Cos’è la stratificazione?
Spiegata in parole semplici, la stratificazione è l'accumularsi degli strati di henné, che man mano si sommano e rendono il colore più scuro e meno vistoso.
Il Lawsone, il pigmento tintorio della lawsonia è l'unico in grado di fondersi con la cheratina presente nel fusto. Ciò comporta che applicato ripetutamente, strato dopo strato, la tonalità del capello diventa sempre più scura.
Ma non solo, bisogna prestare attenzione anche all'indigo. Una volta applicato, soprattutto se abbiamo effettuato delle applicazioni ravvicinate, non riusciamo più a farlo scaricare. Il fatto che tende a scaricare con i primi lavaggi può indurci a pensare che sia facile da togliere, invece così non è.
L'indigo è sconsigliato soprattutto se cambi spesso idea sul colore dei tuoi capelli e sai che in un futuro prossimo vorrai decolorare o fare dei colpi di sole.
Il più delle volte si finisce per stratificare perché desiderose di riuscire a irrobustire il capello e di ottenere un colore sempre più intenso.
Nulla di più vero: il capello diventa più forte e il diametro del fusto nel tempo aumenta ma ciò accade anche con un utilizzo costante di erbe tintorie senza, per forza, dover stratificare. Se non sappiamo regolarci e fermarci per tempo otterremo un colore molto più scuro e poco brillante.
Solitamente ciò accade anche perché prese dall'entusiasmo di vedere i propri capelli rinati, corposi, lucidi, si tende a voler fare spesso gli impacchi di henné è ignare del "pericolo" di ritrovarsi con una tonalità ben diversa da quella desiderata.
La stratificazione diventa quindi essenziale per chi parte da una base chiara e desidera ottenere toni intensi e molto più scuri.
Di conseguenza, la stratificazione può rivelarsi positiva per quanto riguarda la tonalità. Chi parte da un castano chiaro otterrà con le prime applicazioni una tonalità arancione ramata, caratteristica della lawsonia. Ma se si vuole arrivare al rosso ramato intenso serviranno diverse applicazione per stratificare il pigmento.
Stratificazione che può richiedere mesi invece per chi parte dalla stessa base castano chiara e ambisce un rosso freddo come nella foto sopra.
Stratificazione henné capelli: come evitarla?
Svelati i pro e i contro della stratificazione, voglio anche consigliarti come evitarla sulle lunghezze, nel caso desiderassi mantenere la stessa tonalità intensa senza rischiare di incupirla:
puoi proteggere le lunghezze dei tuoi capelli applicando un olio vegetale, come quello di cocco oppure di amla, che filmerà il tuo fusto - proteggendolo dall'eventuale stratificazione. Allo stesso tempo, l'impacco sulle lunghezze ripristinerà il film idrolipidico della chioma - combattendo la secchezza;
puoi proteggere le lunghezze legando i capelli in una coda, che andrai ad avvolgere in una pellicola trasparente (a esempio, quella destinata agli alimenti va più che bene);
puoi creare un mix tintorio diverso da quello che usi per colorare la ricrescita, che deve essere "diluito", perché a prevalere sarà la cassia (con almeno un 50%). Mentre colori la ricrescita bianca, ti prendi cura delle lunghezze ravvivando il colore con un mix dedicato, senza rischiare di stratificare e di conseguenza scurire il colore.
oppure puoi fare la "sherazade" usando il tuo mix tintorio consueto "diluito" con del balsamo invece di acqua. Ne avevo parlato qui: Sherazade capelli henna gloss fai da te
Se prendiamo l'esempio di Federica il cui PRIMA e DOPO abbiamo ripreso nella foto qui sopra, puoi vedere come un'unica applicazione con la lawsonia è bastata per ottenere una bellissima tonalità rossa. Il colore di partenza ha inciso tantissimo sulla tonalità finale ottenuta.
Però ricordati che più è chiara la base di partenza, più è probabile ottenere una tonalità che vira al rame invece che un rosso intenso com'è successo in questo caso.
Se Federica insiste ad applicare ogni mese la lawsonia anche sulle lunghezze, il colore diventerà sempre più intenso ma a un certo punto diventerà anche sempre più scuro e cupo. Quindi è importante fermarsi una volta raggiunta la tonalità desiderata.
Proteggi le tue lunghezze per ovviare alla stratificazione da henné con le dritte che hai letto sopra, prima che sia troppo tardi.
Spero che questa nozione "stratificazione" suoni ora meno strana alle tue orecchie e la prossima volta che ne senti parlare, tu sappia esattamente di cosa si tratta.
Fammi sapere nei commenti se hai altri dubbi in merito.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/henne-come-effettuare-il-test-di-sensibilita-cutanea-per-rilevare-possibili-allergie2021-02-08T15:44:34+01:002021-02-08T15:53:04+01:00Henné: come effettuare il test di sensibilità cutanea per rilevare possibili allergieRozalia ChiruNonostante i casi di allergia dovuti a henné sono davvero rari - ti consiglio di effettuare questo test di sensibilità cutanea, anche se non sei un soggetto allergico. Perché è così importante questo test e desidero tu lo faccia? Semplice, perché ti aiuta a cercare una reazione allergica, così da salvaguardare la tua salute.
Ma prima ancora, c’è un altro step di cui tener conto:
Il test di sensibilità cutanea per rilevare possibili allergie.
C’è da dire che quando si tratta di un prodotto naturale al 100%, partiamo dal presupposto che sia innocuo e non possa nuocere alla nostra salute. Grande errore.
Con questo non sto dicendo che i prodotti naturali siano nocivi, ma ricorda che si può essere allergici a ogni cosa, anche naturale.
Per questo motivo - nonostante i casi di allergia dovuti a henné sono davvero rari - ti consiglio di effettuare questo test di sensibilità cutanea, anche se non sei un soggetto allergico.
Perché è così importante questo test e desidero tu lo faccia? Semplice, perché ti aiuta a cercare una reazione allergica, così da salvaguardare la tua salute.
Come fare il test cutaneo per scoprire se si è allergici all'henné?
Aggiungi all'erba tintoria, lavante o curativa che sia, dell'acqua per creare la pastella;
Applica una piccola quantità della pastella sull'avambraccio e copri con un cerotto;
Attendi 2/3 ore e se non noti reazioni strane, come prurito o rossore, puoi risciacquare.
Aspetta almeno 24h per la valutazione.
Se non noti alcuna reazione, puoi procedere a effettuare l'applicazione su tutta la testa; SOLO dopo aver fatto però il TEST DI PROVA
Se invece, durante il tempo di posa avverti del prurito e/o del pizzicore - oppure sciacquando la miscela dalla pelle, noti che è arrossata e che il naso inizia a colarti e manifesti del prurito anche agli occhi, è molto probabile tu sia allergica a quella specifica erba tintoria.
In questo caso, ti sconsiglio di applicare le erbe tintorie.
L'allergia a una sostanza si manifesta dopo essere stati esposti per un determinato periodo all'allergene, indipendentemente dalla quantità di prodotto e si può manifestare in ogni zona del corpo.
clicca per ingrandire la foto
In genere si ottiene una reazione allergica già dalla prima esposizione, ma può presentarsi anche dopo varie applicazioni o anni di utilizzo di un prodotto.
Tieni presente che è possibile essere allergici solo a uno specifico allergene, contenuto in un'erba tintoria, anche se utilizzi senza alcun problema le altre erbe.
Se fai il test usando un mix di erbe tintorie pronto all'uso e hai una reazione allergica, sarà purtroppo impossibile capire quale erba tintoria ha fatto nascere la reazione.
Detto questo, sappi che la sensazione di prurito e bruciore sparirà nell’arco di un paio d’ore, non appena sciacquerai le erbe tintorie dalla pelle.
Il fatto che la pelle rimanga colorata, non è un sintomo allergico, ma una reazione normale dovuta al pigmento tintorio.
Per concludere, poi, volevo soffermarmi su una parte importante:
Se soffri di deficit di G6PD, quindi sei affetto da favismo NON puoi usare la lawsonia inermis e nessun’altra pianta tintoria o curativa della famiglia delle fabacee, che possono provocare crisi emolitiche in soggetti fabici.
Mi auguro tu abbia sempre fatto il test di sensibilità cutanea prima di iniziare a usare le polveri tintorie, curative e lavanti.
E se devi ancora approcciarti a questo mondo, ora sai che è un passaggio essenziale per salvaguardare la tua salute
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/sherazade-capelli-henna-gloss-fai-da-te2021-01-21T12:48:42+01:002021-01-21T13:07:00+01:00Sherazade Capelli: henna gloss fai da teRozalia Chiru
Sono sicura che il nome particolare ti ha incuriosita e convinta a voler approfondire per capire di cosa si tratta.
"Sherazade" - "henna gloss",
Due termini che sono sicura non senti tutti i giorni. In seguito al sondaggio che ho fatto sul mio profilo Instagram ho capito che ben 75% delle persone che hanno partecipato al sondaggio (più di 250 persone) non sapevano di cosa si trattava.
Ho deciso quindi di correre subito ai ripari e di svelarti tutti i segreti della sherazade per capelli.
Pronta a scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’henna gloss?
Sherazade Capelli: Cos'è?
La Sherazade per capelli è a tutti gli effetti un henna gloss ossia una maschera all'henné, una coccola per capelli in grado di enfatizzare e ravvivare i riflessi dei capelli, idratando e "nutrendo" i capelli secchi contrastando il crespo.
La Sherazade è quindi a tutti gli effetti un impacco per capelli con un beneficio in più: ravviva il colore dei capelli.
Se la tua chioma è spenta e disidratata a causa dei trattamenti chimici o per via dell’uso eccessivo di phon e piastra, l’henna gloss viene in soccorso perché "nutre" la tua chioma e ne migliora l'aspetto esaltandone i naturali riflessi e lucidandola.
Il nome "Sherazade" deriva da Shahrazād altrimenti Shèhèrazade che altra non è che la fanciulla protagonista della sillogefavolistica d'ambiente islamico nota come Le mille e una notte.
Negli anni 2000 veniva commercializzata una maschera all'henné proprio con questo nome e una volta scomparsa dal mercato, è stata riproposta nella formula fai da te sotto descritta.
Sherazade Capelli: Cosa contiene?
Il tuo balsamo o maschera capelli preferita (che va a sostituire l'acqua)
Il mix di erbe tintorie che hai scelto per ravvivare il colore dei tuoi capelli
Quale erba tintoria usare nella sherazade?
Scegli l'erba tintoria o il mix tintorio a seconda del risultato che vuoi ottenere:
Per ravvivare i riflessi ramati e fornire brillantezza: lawsonia, robbia o rabarbaro acidificati
Per ravvivare i riflessi freddi: ibisco, robbia o alcanna basificati e katam
Per enfatizzare le tonalità castane: indigo, katam, amla, kattha
Per lucidare il colore esistente e trattare i capelli sfibrati: cassia, methi, kapoor glow, polvere di arancia, amla
Sherazade Capelli: Come si fa?
Pesi le erbe tintorie che vuoi usare e aggiungi il balsamo che va a sostituire l'acqua.
Quanta sherazade preparare?
Il quantitativo di erbe tintorie e balsamo varia in base alla lunghezza e al volume dei tuoi capelli.
Sherazade Capelli: Applicazione
Si applica sui capelli puliti e ancora umidi. Sincerati di averli ben districati con un pettine in legno per non spezzarli (quando sono bagnati si fanno i maggiori danni a livello di fusto) e per evitare che si annodino.
Inizia a distribuire la pastella con le mani partendo dalla ricrescita. In seguito distribuiscila sulle lunghezze fino alle punte (se desideri fare la sherazade su tutta la chioma) oppure puoi applicare l'impacco solo sulle lunghezze.
Ricordati di indossare dei guanti!
In seguito si copre la testa con della pellicola trasparente oppure con la cuffia da doccia e un asciugamano caldo o ancora meglio, con la cuffia termica.
Il calore favorisce la penetrazione dei principi attivi del balsamo e del pigmento tintorio.Tempo di posa: 30'
Infine si sciacqua, senza utilizzare nuovamente lo shampoo. Ricordati di usare un ultimo risciacquo con il getto d'acqua fredda che favorisce la chiusura delle squame.
Il risciacquo acido può tornare utile solo se hai usato delle erbe a pH basico (indigo o katam) oppure se sai che l'acqua è molto calcarea.
In India l'henna gloss presume l'utilizzo dell'acqua di cocco assieme alle polveri tintorie e per replicare l'effetto "nutriente" di una maschera si usa del latte di cocco.
Se ti ispira replicare la ricetta originaria ti consiglio di farlo solo se hai capelli particolarmente grossi, secchi e crespi. Un capello fine e sottile risulterebbe appesantito dalla quota di grassi presente nel latte di cocco.
La sherazade è a tutti gli effetti un henna gloss :
intensifica il colore della tua chioma
riflessa e ravviva le sfumature
nutre, idrata e lucida il fusto
Tenere in posa la sherazade idrata e "nutre" il fusto, rendendolo morbidissimo e lucidandolo allo stesso tempo (grazie al pH acido che hanno quasi tutti i balsami e che quindi va a chiudere le squame).
La quota grassa presente nella formula di ogni balsamo impedisce al pigmento tintorio di stratificare sul fusto ma allo stesso tempo enfatizza e ravviva i riflessi dei capelli.
Sherazade Capelli: Chi può farla?
Chi trova il proprio colore spento e sbiadito e desidera illuminare, dare profondità e/o tonalizzare il proprio colore.
Chi ha poco tempo a disposizione ma desidera godere dei benefici di un impacco veloce con le polveri tintorie.
Chi non desidera stratificare il pigmento delle erbe tintorie.
Chi desidera ravvivare i riflessi senza correre il rischio di scurire la tonalità.
Chi desidera mascherare qualche capello bianco e allungare i tempi tra le applicazione di henné. Non copre i capelli bianchi ma può aiutare a farli spiccare di meno.
Chi desidera coccolare le lunghezze durante il tempo di posa della ricrescita.
Chi vorrebbe sperimentare la magia delle erbe tintorie senza colorare in maniera permanente.
Chi ha i capelli tinti chimicamente e vuole beneficiare delle proprietà delle erbe tintorie e ayurvediche.
Sherazade e chiome decolorate:
Se la chioma è trattata chimicamente (decolorata oppure con colpi di sole) va sempre effettuato prima il TEST DI PROVA su una ciocca. Un capello decolorato ha un'alta porosità e una sherazade potrebbe variarne comunque la tonalità.
Un capello decolorato assorbe in minor tempo molto più pigmento rispetto ad un capello sano. E fa altrettanto presto a scaricare il colore.
La sherazade decisamente NON riesce a coprire una ricrescita bianca che andrebbe coperta con un mix preparato con solo acqua ed erbe tintorie mentre sulle lunghezze si può fare la sherazade per ravvivare i riflessi senza stratificare.
Perché la sherazade non copre i capelli bianchi: la quota grassa, di oli o burri, presente nel balsamo filma il fusto, il che impedisce al pigmento di penetrare e fissarsi sul capello. In questo modo si evita anche di stratificare. In più, 30' di posa sono davvero pochi per poter colorare i bianchi.
Sherazade Capelli: solo erbe tintorie?
La sherazade si può fare anche con le polveri ayurvediche, curative come cassia, sidr, amla, methi, kapoor glow, polvere di arancia. E' l'impacco capelli ideale per chi ha le lunghezze secche e un impacco rinforzante a base di solo erbe curative andrebbe a seccarle ulteriormente.
Sherazade Capelli: solo balsamo o maschera?
Puoi usare invece del balsamo anche un olio capelli (olio di cocco, di amla o moringa) se hai capelli particolarmente robusti e crespi.
Sherazade Capelli: quali sono i benefici?
I capelli risultano talmente lucenti e brillanti che sembrano quasi riflettere la luce. Non serve più sognare ad occhi aperti, perché ci pensa l’henna gloss a migliorare l’aspetto della tua chioma. Ti piacerà perché ravviva i riflessi e sublima il colore naturale.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/henne-capelli-come-effettuare-il-test-di-prova2021-01-21T12:40:33+01:002021-01-21T12:47:23+01:00Henné Capelli: Come effettuare il test di prova?Rozalia Chiru
Prima di qualsiasi cosa, che si tratti di un mix di erbe tintorie pronto all'uso o di polveri tintorie che devi mescolare a casa, la primissima cosa in assoluto che devi fare è IL TEST DI PROVA. Clicca per scoprire come effettuarlo come si deve!
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Prima di qualsiasi cosa, che si tratti di un mix di erbe tintorie pronto all'uso o di polveri tintorie che devi mescolare a casa, la primissima cosa in assoluto che devi fare è
IL TEST DI PROVA.
Anzi, a pensarci bene, il primissimissimo test sarebbe il test di sensibilità cutanea: naturale NON vuol dire che i prodotti siano innocui e che non puoi risultare allergica.
Una volta superato il test di allergia, puoi procedere con il test di prova.
Insisto sull'importanza del test di prova, perché ricevo spessissimo messaggi disperati con tragedie capillifere, che potevano essere evitate grazie a un semplice test di prova.
Anche se stai solo variando di poco il tuo mix, è importante dedicargli del tempo, soprattutto se:
sei alle prime armi con le erbe tintorie;
non conosci la porosità del tuo fusto;
la tua chioma è chiara;
la tua chioma è stata trattata chimicamente (decolorazione, schiariture, colpi di sole).
Ma ti starai chiedendo ora:
Come si effettua il test di prova?
1️⃣ Raccogli i capelli dalla tua spazzola oppure usa una ciocca nascosta della tua chioma;
2️⃣ Utilizza circa 10-15 gr di polveri tintorie per il test di prova, così da poter pesare anche le percentuali che corrispondono a 0.5g;
3️⃣ Prepara una piccola ciotolina e una bilancia, ti serviranno;
4️⃣ Una volta preparato e pesato il tuo mix, aggiungi acqua calda a filo, fino a ottenere una consistenza simile allo yogurt;
5️⃣ Appoggia la ciocca su della pellicola trasparente (quella per gli alimenti va benissimo) e spalma accuratamente il mix tintorio in modo che sia totalmente coperto dalla pastella;
6️⃣Avvolgi, poi, la ciocca nella pellicola e lasciala in posa (nota bene!) per lo stesso tempo consigliato per l'applicazione finale;
7️⃣Ricordati di passare il phon ogni 30 minuti, per qualche minuto;
8️⃣Sciacqua via tutti i residui con dello shampoo diluito e lascia asciugare la ciocca;
9️⃣Terminata la posa, puoi finalmente vedere come ha reagito la ciocca di capelli al mix tintorio e decidere se devi modificare ulteriormente il mix oppure preparare la pastella e procedere su tutta la chioma.
Se ti vuoi salvare tutti questi passaggi, ti lascio qui sotto uno screenshot
Ma attenzione a tenere ben fissate in mente alcune cose.
Il calore e l’umidità favoriscono il rilascio del pigmento vegetale ed è, quindi, essenziale replicare nei test di prova, le stesse condizioni che userai nell’applicazione finale sulla testa, ovvero umidità, calore e tempo di posa.
Per esempio:
- se ti è stato consigliato il doppio passaggio, anche sulla ciocca di capelli che userai per il test di prova dovrai eseguire il doppio passaggio rispettando il tempo di posa consigliato, nonché ti sincererai di avvolgere bene la ciocca nella pellicola per mantenere alta l'umidità e passerai spesso il phon per mantenere alto il calore;
- se ti è stato consigliato un tempo di posa di 2h, anche nel TEST DI PROVA che farai, terrai il mix per 2h sulla ciocca. In questo modo, la tonalità che otterrai sarà il più vicino alla tonalità che otterrai quando poi procederai su tutta la testa.
Ora conosci tutti i passi per effettuare untest di prova come si deve. E se hai ancora qualche dubbio, spero che il video tutorial che trovi qui sotto potrà dissiparli tutti.
Spero ti sia d’aiuto e sono sicura che la tua chioma ringrazierà e io spero di dover leggere meno richieste disperate per chiome dai colori inaspettati.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/doppie-punte-l-incubo-di-ogni-chioma2021-01-14T15:45:52+01:002021-01-14T15:49:17+01:00Doppie punte: l’incubo di ogni chiomaRozalia Chiru
L’indebolimento del fusto si verifica quando il capello è particolarmente fragile e disidratato, per via di alcuni comportamenti che accelerano il processo di formazione delle doppie punte.
Clicca per scoprire quali siano e come combattere le doppie punte .
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Alzi la mano chi non ha avuto a che fare con le doppie punte almeno una volta nella vita.
Io confesso che più lasciavo crescere la mia chioma in lunghezza, più dovevo combattere le doppie punte perché ne rovinavano l'aspetto sano.
Tecnicamente conosciute come "tricoptilosi", le doppie punte sono un'alterazione dei capelli che si manifesta attraverso la fissurazione longitudinale intermedia o terminale (doppia punta) del fusto.
L’indebolimento del fusto si verifica quando il capello è particolarmente fragile e disidratato, per via di alcuni comportamenti che accelerano il processo di formazione delle doppie punte:
spazzolarsi i capelli con troppa forza e con spazzole non adatte;
abusare di fonti di calore, come piastra e phon;
abusare di trattamenti come tintura, permanente, stiratura chimica e decolorazioni;
il cloro della piscina;
l'esposizione al sole;
aria secca, smog;
lo sfregamento prima e durante l'asciugatura.
Più il capello è lungo, fragile e fine, maggiori sono i danni rilevabili a carico della porzione distale del fusto e, quindi, più facilmente tenderà a biforcarsi e a creare le doppie punte.
Se le doppie punte sono l'incubo anche delle tue lunghezze, non disperare.
Magari ti sarà di conforto sapere che la tricoptilosi è molto frequente negli adulti e che in circa il 40% dei casi, compare assieme alla tricoressi nodosa (altro nemico di cui ti parlerò in futuro).
L’unico rimedio per eliminare le doppie punte è spuntare le lunghezze periodicamente. So che fa storcere il naso aver atteso così a lungo per avere capelli lunghi, per poi tagliarli periodicamente. Ma hai 2 soluzioni:
mascherare esteticamente il danno delle doppie punte con prodotti di hair care routine a base di siliconi, che agiscono come dei collanti riunendo le due punte;
prevenire la formazione delle doppie punte adottando una hair care routine che limita i trattamenti chimici e riduce al minimo le lesioni fisiche e termiche.
Ovviamente, l'alimentazione sana deve essere tua alleata nel fornire al capello tutto il necessario per rimanere forte e sano.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/come-velocizzare-la-crescita-dei-capelli-e-possibile2020-12-17T12:57:53+01:002020-12-17T17:21:49+01:00Velocizzare la Crescita dei Capelli: è possibile?Assistenza Clienti
"Vorrei velocizzare la crescita dei miei capelli: c'è qualche prodotto che posso utilizzare per accelerare la loro crescita?"
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"Vorrei velocizzare la crescita dei miei capelli: c'è qualche prodotto che posso utilizzare per accelerare la loro crescita?"
Parto da questa domanda, perché siete in molte ad averla posta nell’ultimo periodo, soprattutto voi che fate parte delle new entry nel mondo delle erbe tintorie.
Si spera sempre di trovare il prodotto miracoloso che dia quel stimolo in più alla crescita dei propri capelli. Capelli che a volte sembrano proprio non voler crescere più di tanto.
L’idea di guadagnare qualche millimetro o centimetro in più rispetto alla crescita cosiddetta normale è un obiettivo elettrizzante. Per raggiungere il risultato valutiamo, scalpitiamo, sperimentiamo e misuriamo ma quanto riscontriamo in seguito non è sempre molto incoraggiante.
Perché a certe persone i capelli crescono lentamente, mentre ad altre più velocemente?
Perdere i capelli, vederli crescere molto lentamente o assottigliarsi ogni giorno di più incide molto sullo stato d'animo di ognuna di noi e sfido chiunque a dire il contrario. Tutto ciò si verifica per colpa del ciclo di crescita del capello interrotto.
Ciò può essere innescato da condizioni come squilibri ormonali, malattie, assunzione di farmaci o uno stile di vita poco salutare.
La prima cosa da fare quindi è una visita specialistica dal tricologo per sincerarsi che non si tratti di un'anomalia patologica. Se fortunatamente, non dovesse trattarsi di questo, potrai concentrarti su cosa puoi fare per attenuare il disagio che la tua chioma ti provoca.
Sia la crescita che la caduta dei capelli sono dei processi fisiologici che accadano naturalmente e quindi partiamo dalla premessa che non si può ne velocizzare ne arrestare una caduta che è fisiologica.
Come ho già raccontato in precedenza, nell'articolo dedicato alla caduta dei capelli il capello segue 3 fasi:
Anagen, fase di crescita - che arriva anche fino ai 6 anni;
Catagen, quella di riposo - di circa 2-3 settimane;
Telogen, fase di caduta - di circa 3 mesi.
In pratica il capello cresce da 1.2 cm a 1.5 cm al mese, a seconda del singolo individuo. Il ritmo di crescita è in media di 0,35mm al giorno.
Questa differenza, che può apparire minima, in realtà incide significativamente sulle caratteristiche individuali e dettaglio importante: è geneticamente determinata.
La fase anagen - di crescita - è più duratura nella donna rispetto all’uomo, ed è questo il motivo per cui le donne hanno i capelli più lunghi.
In più, purtroppo dopo i 50 anni, l’invecchiamento dei capellipuò comportare un netto rallentamento della velocità di crescita. In questo caso, la fase anagen può essere meno efficace e produrre un capello più sottile.
Velocizzare la Crescita dei Capelli: è possibile?
Attualmente non esiste alcun prodotto che velocizzi la ricrescita dei capelli e che quindi aumenti la durata della fase anagen o che possa rendere più rapida la velocità di crescita del capello, su base scientifica.
Ogni capello segue il suo ciclo di vita, che per fortuna non è sincronizzato con quello degli altri capelli, quindi non subiamo la muta come gli animali - con il cambio stagione - ma ogni giorno arriviamo a perdere anche un centinaio di capelli, il che è del tutto normale.
Ciò su cui si può lavorare è, invece, la “salute” del cuoio capelluto, il microcircolo dello scalpo e la robustezza della struttura stessa del fusto dalla nascita fino alle punte.
Come attenuare la caduta dei capelli e promuoverne la crescita
Stile di vita e alimentazione
Innanzitutto, uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata fanno la differenza. Non ci prestiamo mai abbastanza attenzione, ma ti stupiresti a scoprire quanto possano incidere sulla salute della nostra chioma.
Il capello è materia biologicamente morta, quindi per stimolarne la crescita devi assicurarti di garantire attraverso la tua alimentazione il giusto apporto di vitamine e sostanze nutrienti.
C'è pensa di prendere la scorciatoia ricorrendo agli integratori alimentari. Il mio consiglio è iniziare a prendere gli integratori alimentari formulati per la salute dei capelli solo dietro consiglio di un tricologo.
Cure esterne dei capelli
La natura da una parte toglie, da una parte da. E' sempre stato così.
La sua generosità mi ha sempre stupita e per questo sono sempre profondamente grata. Ci ha sempre messo a disposizione piante e sostanze in grado non solo di colorare i capelli in maniera del tutto naturale ma anche in grado di riequilibrare situazioni di fragilità capillare di qualsiasi tipo.
Attiva il microcircolo della cute con il massaggio
Dedicare dei momenti a massaggiarla, durante la tua giornata, rinvigorirà i capelli e ne stimolerà la crescita. Un’abitudine da adottare e da far adottare anche ai maschietti di casa.
Massaggiando la cute con i polpastrelli si attiva il microcircolo e di conseguenza, il fusto in crescita viene nutrito a dovere.
Per favorire la liberazione dei pori ostruiti e attivare il microcircolo esistono dei prodotti appositi formulati per il cuoio capelluto.
Hair care consigliata per attenuare la caduta dei capelli e per stimolarne la crescita
Usare uno dei prodotti che ti elenco di seguito almeno una volta a settimana può aiutare sia in un’azione detox dello scalpo sia ad intensificare l’azione del massaggio, favorendo di molto la circolazione.
Impacchi preshampoo
Come impacco preshampoo per attivare il microcircolo del cuoio capelluto ti consiglio:
il siero prebiotico che va a nutrire la flora batterica della cute
Utilizza lo Shampoo scrub ad azione detox almeno 1 volta al mese alternato alle erbe lavanti come il sidr, aritha glow oppure il shikakai.
Impacchi post shampoo
Impacchi post shampoo da applicare sui capelli puliti per giovare al massimo dei benefici del singolo impacco
Impacco detossinante con il mix Kapoor Glow a base di argilla indiana, polvere di neem, di arancia e di aloe vera
Impacco anticaduta a base di Fieno greco - ricco in fitoestrogeni che prevengono e arrestano la caduta
Impacco di stimolazione della crescita a base di amla e cassia - la vitamina C di cui è ricca l'amla favorisce la circolazione del sangue nella cute e nei follicoli, stimolando la crescita del fusto
Impacchi di circa 30' da effettuare almeno una volta a settimana sui capelli puliti (non per forza appena lavati ma puliti).
Mi raccomando utilizza sempre un buon balsamo ecobio dopo aver sciacquato via l'impacco.
Questa hair care routine va praticata con regolarità per ottenere effetti visibili e duraturi.
Io sto cercando di ritagliarmi del tempo per seguirla, dati gli innumerevoli benefici che la cute può trarne:
La ricrescita dei capelli viene incentivata perché si vanno a stimolare i follicoli a riposo che riprendono la loro attività ed escono dalla fase telogen per produrre un nuovo capello;
I capelli si rinforzano, la vascolarizzazione cutanea viene stimolata e riattivata - migliorando l'ossigenazione e la circolazione dei vasi sanguigni e linfatici - che portano una maggiore quantità di sostanze nutritive, necessarie alla salute del bulbo pilifero, dei capelli e dei follicoli stessi;
Viene favorito l’afflusso di sangue e sostanze - attive e nutrienti - applicate sulla cute prima, dopo o durante lo stesso massaggio;
Viene favorital'eliminazione delle tossine che finiscono sulla cute, attraverso il sebo delle ghiandole sebacee e il sudore delle ghiandole sudoripare;
Si allenta la tensione nervosa, si rilassano i muscoli cranici e si decontraggono i muscoli facciali, regalando sollievo al cuoio capelluto e una generale sensazione di benessere;
La cute secca dei capelli viene lubrificata e la produzione di sebo stimolata;
Con i principi attivi degli impacchi suggeriti si combattono anche le varie anomalie della cute come la forfora, il prurito, le squame o la dermatite.
Se non sei ancora convinta, ricordati che una scarsa circolazione indebolisce i capelli, favorendone la caduta.
Quindi, prenditi un momento durante la tua giornata e dai spazio anche alla tua cute nella hair care routine.
Per concludere, come si evince dal presente approfondimento, non dobbiamo affidarci a prodotti che promettono di accelerare la crescita dei capelli o addirittura di allungare quelli esistenti, ma dobbiamo concentrarci sulla “salute” del cuoio capelluto, il microcircolo dello scalpo e la robustezza della struttura stessa del fusto.
La costanza ti regalerà a lungo andare dei capelli forti, sani, lucenti e dalla crescita sana. Ti consiglio di goderti le cure che dedichi alla tua chioma giorno dopo giorno, senza focalizzarti troppo sulla crescita.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/come-attenuare-l-odore-delle-erbe-tintorie-sui-capelli2020-10-07T12:22:19+02:002020-10-07T12:22:19+02:00Come attenuare l’odore dell'henné e delle erbe tintorie sui capelliRozalia ChiruPer tutte voi che non amate particolarmente l'odore dell'henné, in questo articolo troverete delle dritte da usare in seguito al prossimo impacco tintorio per riuscire ad attenuare l'odore delle polveri tintorie.
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Attenuare l’odore delle erbe tintorie sui capelli è possibile?
Ti rispondo subito di sì, ma c’è da dire che la percezione dell'odore rilasciato dalle erbe tintorie è molto soggettiva. Personalmente - a distanza di anni - non lo sento neanche più, ma è vero che a molte persone proprio non piace, come c'è chi lo ama perché sente ancora più forte il legame con la natura.
Alcune polveri tintorie possono avere un odore più marcato rispetto ad altre e ciò può dipendere dal paese di provenienza, dalla modalità di lavorazione e dal tipo di pianta stesso.
Alcune piante tintorie, tipo l'Indigo o il Methi, hanno un odore ben più forte rispetto ad altre.
Ecco, per tutte voi che non amate particolarmente l'odore dell'henné e delle erbe tintoriesui vostri capelli, vi lascio di seguito delle dritte da usare in seguito al prossimo impacco tintorio.
Come attenuare l’odore dell'henné e delle erbe tintorie sui capelli
Sicuramente fare uno shampoo diluito dopo l’impacco di erbe tintorie per contrastare l’odore che tanto ti infastidisce aiuta
sia a rimuovere eventuali residui dalla cute e a ovviare al prurito che sentiresti di conseguenza
sia ad attenuare l'odore delle erbe tintorie sui capelli
Utilizzare in sinergia allo shampoo, un balsamodalla stessa profumazione che persista sui capelli farà la differenza.
Ho ideato la linea Color Protect con uno shampoo e balsamo a base di erbe ayurvediche proprio perché in tante di voi mi chiedevate cosa usare per attenuare l'odore dell'henné sui capelli ma che allo stesso tempo non andasse a scaricare il pigmento vegetale.
Altri consigli per attenuare l’odore dell'henné e delle erbe tintorie sui capelli che possono esserti d’aiuto, sono:
fare un risciacquo acido (1 cucchiaio di aceto in mele in 2 litri di acqua fredda). L’aceto, anche in questo caso, svolge al meglio il suo ruolo da ‘’assorbi-odori’’;
utilizzare un prodotto di styling con un profumo che persista sui capelli, come lo spray Hair Elixir, che non solo condiziona e toglie quella sensazione di secchezza dalla tua chioma, ma attenua anche l’odore fino al prossimo shampoo;
usare acque profumate per capelli (sempre che non siano a base alcolica, altrimenti potrebbe seccarsi il fusto)
spruzzare sulle mani il tuo profumo preferito, aspettando 4 o 5 minuti che evapori l’alcool, per poi passare le mani sulle lunghezze.
C'è chi aggiunge del cacao, caffé, kapoor al mix tintorio ma fai attenzione perché più abbondi con le quantità della polvere "profumata", più rischi di diluire il potere tintorio del tuo mix e quindi ne risenterà anche la copertura dei capelli bianchi.
Spero che questi accorgimenti possano esserti utili e ti consiglio di evitare gli oli essenziali, perché servirebbe ne servirebbe un quantitativo troppo alto, che potrebbe irritare la tua cute.
Se hai altri suggerimenti, grazie se vorrai condividerli con me e chi ci legge nella sezione Commenti qui sotto.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/capelli-in-menopausa-cosa-accade-perche-cambiano-aspetto2020-09-16T17:26:35+02:002020-09-16T17:26:35+02:00Capelli in menopausa: Cosa accade? Perché Cambiano aspetto?Rozalia Chiru
La menopausa rappresenta la fine dell’età fertile e il corpo tende a cambiare a livello ormonale. Questo cambiamento incide anche sui capelli (ahimè!) e le modifiche possono essere sia a livello estetico, che per quanto riguarda il ciclo follicolare.
Si tratta di una fase particolare nella nostra vita nella quale i capelli crescono più lentamente e meno forti e la dottoressa tricologa Francesca Esposito Amendola ci racconta - dettagliatamente in questo nuovo articolo - quello che accade, perché accade e cosa fare per preservare il benessere tenere sotto controllo della propria chioma.
La menopausa rappresenta la fine dell’età fertile.
Il corpo vive grandi cambiamenti a livello ormonale. A livello fisico, la diminuzione degli ormoni estrogeni porta con se, oltre ai cambiamenti interni, già noti, anche modificazioni a livello di cute e capelli.
I cambiamenti fisiologici più importanti riguardano la diminuzione delle secrezioni ovariche: estrogeni e progesteroni vengono prodotti in quantità minori.
Le profonde modificazioni a livello emotivo, psicologico e ormonale sono tipiche di questo periodo e necessitano di una cura attenta della salute.
Gli squilibri ormonali tipici di questo periodo sono spesso fonte di forti alterazioni dello stato umorale e psicologico e sappiamo bene come lo stress non sia certo un fattore positivo per la salute dei capelli.
Cosa accade ai capelli in menopausa?
Ecco cosa puoi fare per conservare una chioma sana, folta e lucente a dispetto dei tanti piccoli cambiamenti fisici che precedono la menopausa.
I capelli risentono particolarmente del cambiamento ormonale che avviene in questa tappa della vita della donna.
Gli effetti delle variazioni ormonali, possono riflettersi:
- sia a livello estetico, ovvero i capelli possono apparire opachi e sottili, e in alcuni casi anche cadere più del normale e diradarsi
- sia a livello del ciclo follicolare che, con la carenza degli ormoni estrogeni, può rallentare.
Si accorcia quindi la fase anagen (fase del ciclo follicolare di accrescimento) per cui i capelli entrano prima in fase di telogen la fase di caduta.
Capelli più fragili per effetto del calo ormonale
Come anticipato sopra, con l'arrivo della menopausa, all’organismo femminile vengono a mancare alcuni ormoni, in particolare gli estrogeni.
Gli estrogeni sono gli ormoni femminili in grado di influenzare positivamente il ciclo vitale del capello, prolungandone la permanenza nella fase di crescita (anagen).
Questi ormoni, rivestono un ruolo importante sul metabolismo dell’organismo in generale e anche sul benessere dei tessuti, compresi i follicoli dei capelli che possono risentire di questa carenza.
la fase anagen, di nascita e crescita nella quale vi è un’intensa riproduzione cellulare.
La fase catagen, di involuzione, cessa l’attivita di mitosi cellulare e di produzione della melanina.
La fase telogen, ultima del ciclo follicolare che rappresenta la caduta del capello.
In condizioni normali questo ciclo è continuo, relativo a ciascun follicolo, si tratta di un ricambio fisiologico quindi naturale. E’ pertanto normale assistere giornalmente ad una perdita di capelli che non deve assolutamente preoccupare.
Dopo i 50 anni invece, con l’avvento della menopausa non è raro notare un cambiamento radicale dei capelli.
I capelli possono cambiare nella forma diventando più sottili, più fragili oppure più secchi e crespi, e possono cambiare nel colore in quanto il naturale processo di invecchiamento dei melanociti, cellule preposte alla produzione della melanina, porta man mano alla riduzione dei pigmenti eumelanina e feomelanina, portando nel tempo all’incanutimento dei capelli.
Con la menopausa si assiste ad una diminuzione degli ormoni femminili (estrogeni) a favore degli ormoni maschili (androgeni), questo squilibrio può in taluni casi innescare l’alopecia androgenetica femminile. (AGA)
L’alopecia androgenetica femminile
colpisce circa il 50% delle donne nel corso della vita, sia in pre - che in post-menopausa.
Si distinguono principalmente tre picchi di incidenza:
in coincidenza della pubertà,
dopo il parto,
in coincidenza della menopausa.
La comparsa dell’alopecia androgenetica femminile è legata a:
ormoni e predisposizione genetica.
Le manifestazioni più evidenti dell’alopecia androgenetica femminile sono rappresentate dall’allargamento della scriminatura centrale, dalla presenza di capelli più corti, crespi e di un diradamento diffuso su tutto il cuoio capelluto.
Come abbiamo visto, la menopausa rappresenta una tappa ormonale che va ad incidere con importanti ripercussioni sullo stato di salute dei capelli.
Capelli in menopausa cosa fare?
A tutto ciò si aggiunge una carenza di alcuni minerali che si perdono durante la menopausa, come il calcio, il magnesio e il silicio.
Innanzitutto se notate un cambiamento in termini di caduta eccessiva è necessario sempre rivolgersi al proprio medico che potrà effettuare gli esami sierologici per determinare eventuali carenze.
Sarà necessario curare particolarmente lo stile di vita, cercando di evitare l’alcol, il fumo, lo stress e un’alimentazione non adeguata.
Dal punto di vista estetico invece, vista la condizione di fragilità a cui i capelli sono sottoposti in questa fase della vita è consigliabile attuare tutta una serie di accorgimenti atti a proteggere e prevenire ulteriori stress sul fusto del capello.
Si raccomanda pertanto l’utilizzo di prodotti delicati, privi di ingredienti “aggressivi”, ove possibile, ridurre al minimo i trattamenti chimici, e proteggere i capelli dai danni del calore eccessivo. Anche l’utilizzo di decolorazioni, tinture e permanenti dovrà essere limitato.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/olio-di-moringa-lalleato-naturale-per-i-tuoi-capelli-e-la-tua-cute2020-09-14T18:29:00+02:002020-09-14T18:34:41+02:00Olio di Moringa: l'alleato naturale per i tuoi capelli e la tua cuteRozalia Chiru
Quando venni a conoscenza dell’olio di moringa, fu una delle scoperte migliori che potessi fare. Le sue proprietà antibatteriche e antimicotiche gli permettono di combattere la forfora e la dermatite e grazie all'alta percentuale di antiossidanti è l'alleato naturale non solo della nostra chioma, ma anche della nostra pelle.
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Quando venni a conoscenza dell’olio di moringa, fu una delle scoperte migliori che potessi fare.
L'olio di moringa si ottiene da una pianta di tipo arborea, tipica dell’India o dell’area himalayana, appartenente alla famiglia delle Moringaceae, detta anche "albero del rafano" (Horseradish tree) per via del sapore delle radici, che ricorda quello del rafano.
Quando il frutto è maturo, si apre liberando i semi, dove si trova la mandorla dalla quale viene estratto l’olio.
Olio che vanta al suo interno altissime percentuali di Omega 9, la vitamina A, B1, B2, B3, B6, B9, B12 e C, svariati minerali (zinco, sodio, potassio, magnesio, calcio, rame) e amminoacidi essenziali, l’Acido Palmitoleico, Oleico e Linoleico.
Macinando i semi si ottiene l'olio di Moringa con una percentuale di acido oleico, quello presente nell’olio extravergine di oliva, fino al 75%, pari ai valori dell’olio insaturo delle olive. Olio noto anche con il nome di olio di Ben o olio di Behen per l'alta percentuale di acido beenico, ottimo emolliente dall’effetto vellutante.
Un olio vegetale pregiato - per pelle e capelli - dal forte potere antiossidante, idratante e rivitalizzante.
Per non parlare degli effetti antinfiammatori e antibatterici, una vera salvezza. Assieme all’olio di jojoba, l'olio di moringa è tra i pochi oli che vanno benissimo per le chiome grasse e le pelli acneiche.
Grazie alla sua texture leggera viene assorbito rapidamente e gli effetti su sia pelli impure che secche sono davvero strabilianti.
Ora sono certa vorrai scoprire anche gli altri punti forti dell'olio di Moringa:
normalizza la produzione di sebo;
rinforza il fusto e protegge il bulbo pilifero;
le proprietà antibatteriche e antimicotiche gli permettono di combattere forfora e dermatite soprattutto se usato in sinergia con prodotti appositamente formulati (come lo Shampoo Scrub) per questa patologia;
irrancidisce difficilmente grazie all'alta percentuale di antiossidanti, efficaci nel rallentare l'invecchiamento cellulare e nel combattere i radicali liberi;
ricco in vitamina A e E, dona morbidezza ed elasticità alla pelle;
risulta impalpabile sulla pelle e non appiccicoso sui capelli.
Usato sulla pelle o sui capelli, l'olio di moringa svolge un'azione idratante e rivitalizzante.
Grazie alle elevate percentuali di amminoacidi, proteine, oligosaccaridi e polisaccaridi, l'olio di Moringa svolge un'attività idratante:
diretta grazie alle molecole idrofile che trattengono l’acqua,
indiretta attraverso la formazione di un film naturale sulla superficie cutanea o del fusto che evita la perdita d’acqua nell'ambiente.
L'olio di Moringa è uno degli oli vegetali più stabili utilizzato nei cosmetici proprio grazie alla sua alta percentuale di acido oleico (fino al 78%) che esercita un effetto antiossidante e idratante.
Combatte l'acne e la forfora grazie alle proprietà ANTIBATTERICHE E ANTIFUNGINE
I semi, dai quali viene estratto l'olio di Moringa, grazie al contenuto in isotiocianati e glucosinolati aromatici possiedono una potente attività antibatterica che si manifesta in special modo nell’inibizione di batteri coinvolti nell’acne e nella forfora.
Olio di Moringa: Consigli d'uso - Capelli
Consigliato come impacco sulla cute almeno 2 volte al mese oppure 1 volta a settimana in base alle proprie esigenze.
Può essere massaggiato 30' prima dello shampoo, sullacute e sui capelli inumiditi.Ottimo per fare un massaggio dolce rigenerante sul:
cuoio capelluto secco
cute grassa per riequilibrare la produzione di sebo.
cuoio capelluto affetto da patologie come dermatiti e desquamazioni
Ottimo:
✓ Come impacco rivitalizzantepurificante prima dello shampoo, per combattere la forfora e la dermatite.
Aggiungere 1 goccia di olio essenziale di tea-tree e 1 goccia di olio essenziale di rosmarino oppure di salvia per rafforzare le proprietà purificanti
✓ Come impacco idratante e nutriente prima dello shampoo, ottimo per la cute secca e per ridonare forza e vitalità al fusto. Si può usare in sinergia con il gel di aloe. Mescolali assieme (3 cucchiai + 2 cucchiai gel di aloe + 2 gocce olio essenziale di limone, salvia o rosmarino) e poi massaggia dolcemente il mix sul cuoio capelluto.
Usa i polpastrelli per distribuirlo e massaggiarlo dolcemente sulla cute contribuendo così amigliorare il micro-circolo sanguigno e per ossigenare i bulbi piliferi.
Una chioma sana, forte e splendente parte da una cute sana!
Sulle lunghezze, è ottimo da applicare sui capelli appena lavati per togliere il crespo e la secchezza. Se il fusto è robusto e grosso può essere usato in sinergia con il Hair Elixir: 2-3 spruzzi di nel palmo della mano al quale aggiungi 2-3 gocce di olio di moringa che vai poi a distribuire sulle lunghezze.
Perfetto per i capelli molto secchi, danneggiati e trattati chimicamente.
rafforza il fusto dei capelli
lo protegge dagli agenti esterni
lascia la chioma condizionata e lucida
limita la disidratazione del fusto
Olio di Moringa: Consigli d'uso - Viso
Olio ricco di vitamine, sali minerali, beta-carotene ma anche di polifenoli e fitosteroli dagli effetti antiossidanti aiuta:
a inibire l’attività dei radicali liberi,
a purificare la pelle dalle imperfezioni cutanee e dai danni ossidativi,
a idratare e nutrire la pelle in profondità,
a combattere l'aspetto spento e stressato della pelle
L'olio di moringa dona alla pelle una grande elasticità e morbidezza, è unantibatterico e antinfiammatorio,idratantee dalle proprietàanti-age.
Quindi si può usare:
- massaggiando 1-2 gocce sulla pelle del viso inumidita prima di andare a dormire
- aggiungendo 1-2 gocce alla solita crema / siero viso soprattutto nelle stagioni fredde
- applicandolo come maschera viso purificante, massaggiandolo puro assieme ad 1 goccia di olio essenziale di tea-tree sulla pelle acneica inumidita. Posa 15minuti.
- applicandolo come maschera viso elasticizzante nutriente applicandolo puro assieme ad 1 goccia di olio essenziale di incenso sulla pelle acneica inumidita. Posa 15minuti.
*Rispetta le quantità di olio essenziale indicate per non ustionare la pelle. Gli oli essenziali se non usati correttamente possono rivelarsi molto pericolosi
Olio di moringa: Le dritte furbe!
- Consiglio di usarlo 3-4gg prima dell’applicazione tintoria perché gli oli fanno scaricare il pigmento vegetale
- Va applicato sulla pelle/cute inumiditaper facilitarne l’assorbimento; va utilizzato con parsimonia da chi ha capelli fini
Se hai scoperto qualche altra dritta che per te ha fatto la differenza nell'usare l'olio di moringa, non esitare a condividerla qui sotto, nell'area commenti.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/henne-certificazioni-sterilizzazione-metalli-pesanti-cosa-dovresti-sapere2020-09-09T18:59:00+02:002020-09-16T16:12:05+02:00Henné: Certificazioni, Sterilizzazione, Metalli Pesanti - Cosa dovresti sapereRozalia ChiruSeguendo il filone della ‘’sicurezza prima di tutto’’, ho scritto un nuovo articolo di blog su: - certificazioni e cosa attesta acquistare un prodotto certificato; - sanificazione e sterilizzazione delle erbe tintorie; - rilevazione dei metalli pesanti nelle erbe tintorie e ayurvediche.
Ribadisco che c’è bisogno di consapevolezza, anche in una scelta naturale come quella dell’henné.
le Certificazioni e cosa attesta acquistare un prodotto certificato,
la sanificazione e sterilizzazione delle erbe tintorie
la rilevazione dei metalli pesanti nelle erbe tintorie e ayurvediche.
Questa scelta 'naturale', l'henné e le erbe tintorie, richiede attenzione e consapevolezza perché, ancora una volta, ribadisco che il ‘naturale’ dichiarato in etichetta non vuol dire che il prodotto sia innocuo, al di là del sincerarsi sempre che un prodotto sia adatto per la propria cute e pelle e che non dia reazioni di tipo allergico.
Certificazioni. Cosa significa scegliere di acquistare un prodotto certificato:
Maggiore sicurezza d'uso?
Qualità migliore?
Prodotto testato e controllato?
Senza sostanze tossiche?
Cruelty-free?
Senza Nichel?
Queste sono solo alcune risposte inesatte che attestano la grandissima confusione che regna sovrana quando si tocca questo argomento e spero che alla fine della lettura di questo articolo, gran parte di questa confusione sia stata spazzata via.
Chi rilascia la certificazione?
Esistono degli enti certificatori privati nazionali e internazionali che propongono un proprio disciplinare alle quali le aziende possono aderire per poter ottenere la certificazione bio - naturale - vegan - halal, ecc e i rispettivi bollini da usare in etichetta.
Le certificazioni europee più famose sono Cosmos e Natrue mentre in Italia gli enti certificatori più conosciuti sono il CCPB, ICEA, AIAB, ecc.
Esistono anche delle certificazioni come VEGAN OK - certifica che viene rispettata l'etica vegana - certificazione basata sull'auto-dichiarazione e che presume che l'azienda che ci aderisce potrebbe essere soggetta ad eventuali controlli da parte dell'ente certificatore.
Le erbe tintorie Beautilicious Delights sono certificate daECOCERT con lo standard europeo COSMOS, disciplinare nato dalla collaborazione tra i principali enti di certificazione e organizzazioni internazionali del settore.
Quindi, per ovvie ragioni, posso parlavene e approfondire cosa attesta la certificazione COSMOS ORGANIC oppure COSMOS NATURAL.
Cosa garantisce la certificazione?
In questo specifico caso, vi posso dire cosa garantisce la certificazione COSMOS.
prevede processi di produzione e di trasformazione rispettosi dell'ambiente e della salute dei consumatori
proibisce l'utilizzo dei nanomateriali
prevede lo sviluppo del concetto di chimica verde
richiede l'utilizzo responsabile delle risorse naturali
richiede il rispetto della biodiversità
richiede l'assenza d'ingredienti petrochimici (trane i conservanti autorizzati): paraben, phenoxyethanol, profumi e coloranti di sintesi
prevede l'assenza d'OGM e derivati da OGM
vieta l'irradiazione con raggi gamma o x
vieta i test su animali
Tutti i prodotti commercializzati con il logo Cosmos Organic e Cosmos Natural sono stati controllati dall'ente certificatore (Ecocert): dalla composizione ( dall'INCI) e dal processo di lavorazione, trasformazione e produzione fino alla convalida dell'imballaggio.
La certificazione accerta che il prodotto segue i rigidi standard fissati dai disciplinari per garantire processi produttivi validi, naturali e sicuri per la salute.
Lacertificazione biologica dell'henné e delle erbe tintorie e ayurvedicheoffre anche un’ulteriore garanzia sulle metodiche utilizzate nella coltivazione e nell'agricoltura e certifica l’assenza di impiego di OGM o altri ibridi non ammessi.
Lo stesso disciplinare richiede che i diversi processi di produzione siano separati per prevenire la contaminazione di ingredienti biologici o naturali.
Deve essere inoltre presente un sistema di controllo della qualità che includa:
tracciabilità completa degli ingredienti e dei prodotti finali
procedure standard di produzione in tutte le fasi
test di ingredienti e prodotti
registrazioni di analisi, produzione e conservazione.
Il nostro fornitore segue le regole di corretta coltivazione e raccolta (GACP) - seguendo le Linee Guida per la Buona Pratica Agricolaper tutte le sue piante.
Mantiene un sistema di produzione sterilizzato in ogni fase di lavorazione, partendo dalla selezione dei semi fino al confezionamento dei prodotti finiti.
Il regolamento (CE) N. 1223/2009stabilisce norme che ogni prodottocosmetico immesso sul mercato deve rispettare, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno e un livello elevato di tutela della salute umana.
Quindi un prodotto cosmetico, certificato o meno, per il semplice fatto che viene commercializzato si presume che sia sicuroper la salute del consumatore perché altrimenti non sarebbe a norma di legge.
Sincerarsi che l'uso del prodotto avvenga in sicurezza spetta al singolo produttore - che si tratti di rossetti, creme viso, shampoo capelli o henné capelli.
Sanificazione e Sterilizzazione dell'Henné e delle Erbe Tintorie
L'henné e le erbe tintorie sono tornate alla ribalta solo negli ultimi 6-7 anni ed il mercato delle piante tintorie e riflessanti è in pieno boom.
Rappresentano un universo davvero complesso proprio perché si tratta di piante essiccate e polverizzate a rischio di contaminazioni batteriche ancor di più considerando che NON tutte le fabbriche di lavorazione e produzione sono attrezzate per lavorarle adeguatamente e in sicurezza, senza contaminazioni e proliferazioni batteriche.
Ecco una delle ragioni che ci hanno portato ad affidarci a un singolo produttorecertificato con lo standard Cosmos e i cui stabilimenti di produzione e lavorazione delle erbe tintorie seguono le linee guida del disciplinare Cosmos.
E' necessario sanificare / sterilizzare l'henné?
Come forse già sai, le polveri che utilizziamo per colorare / lavare o semplicemente coccolare i nostri capelli sono il risultato dell'essiccazione e della micronizzazione di alcune specifiche piante (tintorie, riflessanti o dalle proprietà detergenti grazie alle saponine vegetali che contengono).
Una minima carica batterica è presente anche naturalmente nelle piante.
In base alle condizioni di igiene e umidità degli stabilimenti di produzione e stoccaggio, in base alla salubrità degli impianti di lavorazione, queste polveri possono presentare una carica batterica importante, muffe e lieviti e in alcuni casi anche agenti patogeni.
"Le buone pratiche di fabbricazione dovrebbero essere in grado di garantire che i prodotti, pur non necessariamente sterili, non contengono organismi pericolosi e che la popolazione microbica di fondo si mantenga stabile e in basse concentrazioni." (fonte Rapporti ISTISAN 13-15)
In un estratto della Norma UNI EN ISO 17516:2015 “Cosmetici- Microbiologia – Limiti microbiologici“ troviamo le seguenti linee guida:
Clicca sulla foto per visualizzare il certificato ingrandito
La presente norma internazionale fissa i limiti microbiologici per i cosmetici.
Se il processo di lavorazione delle erbe tintorie avviene dal principio in tutte le fasi di lavorazione in locali sterilizzati e ben ventilati il rischio di contaminazione e deterioramento delle polveri si riduce al minimo.
Se però le condizioni di lavorazione e trasformazione del prodotto sono favorevoli, i batteri possono proliferare.
In questi casi sarebbe essenziale effettuare la sanificazione / sterilizzazione delle polveri per abbattere la carica batterica e azzerare gli agenti patogeni.
Dico "sarebbe essenziale" perché la stra-grande maggioranza degli stabilimenti indiani NON effettuano la sanificazione e NON abbattano la carica battericapresente nelle polveri perché non sono strutturati per poterla effettuare.
In più va detto che NON è mandatorio fare la sterilizzazione / sanificazione al fine dell'esportazione di tali polveri per la cura dei capelli.
L'henné e le polveri Beautilicious Delights vengono sanificate / sterilizzate?
Il nostro fornitore indiano usufruisce di un processo di produzione sterilizzato in tutte le fasi di lavorazione, dal raccolto delle piante fino al confezionamento dei prodotti finiti. La struttura dove vengono lavorate le piante è sterilizzata e ben ventilata per proteggere il raccolto dall'umidità e da altri possibili agenti contaminanti.
Le piante una volta raccolte vengono analizzate tramite test organolettici e sensoriali per quanto riguarda il colore, l'aroma, la dimensione e l'aspetto della pianta.
In seguito, passato questo primo step di approvazione della materia prima, si procede a test specifici per rilevare l'E. coli, muffe, batteri, coliformi, salmonella e lieviti.
Per l'essiccazione e la polverizzazione delle piante vengono utilizzati impianti all'avanguardia mentre per la sanificazione delle polveri tintorie viene utilizzato un impianto di sterilizzazione a vapore e un impianto di raffreddamento di ultima generazione che permettono di mantenere un'alta qualità delle polveri senza alterare i principi attivi delle piante.
Se viene riscontrata una contaminazione microbiologica si procede alla sanificazione del lotto usando l'impianto all'avanguardia di sterilizzazione a vapore.
In seguito vengono svolte anche analisi per rilevare i livelli di afla-tossine, di tracce di pesticidi e antiparassitari, tutto questo nonostante le piante provengano da agricoltura biologica e/ o spontanea nelle quali i pesticidi e gli antiparassitari non vengono proprio utilizzati.
In più tutti i prodotti vengono testati per rilevare la presenza e i livelli di metalli pesanti (piombo, mercurio, arsenico, cadmio).
La certificazione BIO esclude la sanificazione?
Alcune di voi mi hanno segnalato che c'è chi dice che le erbe sterilizzate / sanificate NON possono essere certificate bio perché solitamente la sanificazione viene effettuata con l'irradiazione con raggi gamma o X,processi fisici vietati nei disciplinari bio (come abbiamo visto anche sopra quando abbiamo parlato di Certificazione).
Informazione errata perché fortunatamente esistono anche altri tipi di processi fisici per effettuare la sanificazione dell'henné e delle polveri, come la sanificazione con trattamenti termici.
Lascio nell'immagine qui sotto, l'appendice I del disciplinare COSMOSdal quale si evince l'ammissione della sanificazione attraverso la sterilizzazione a vapore.
I processi di sanificazione attraverso l'irradiazione con raggi Gamma o raggi X NON sono ammessi dai disciplinari bio in quanto ci sono ancora troppi pochi studi in merito all'incidenza che tale procedimento possa avere sul fitocomposto della pianta che viene comunque modificato in seguita a tale procedura.
Tirando le somme, NON è vero che una polvere per capelli certificata BIO può contenere batteri, muffe e agenti patogeni perché presumibilmente non è stata sanificata.
Sta ovviamente al singolo produttore sincerarsi del processo di produzione e di effettuare i procedimenti di sanificazione quando necessario ma la certificazione biologica NON esclude a priori che il prodotto sia stato sanificato proprio perché esistono processi fisici come la sterilizzazione a vapore, ammessi dai disciplinari bio.
Quindi per ogni lotto d’importazione Beautilicious Delights vengono forniti i certificati con la conta microbiologica, metalli pesanti e assenza di pesticidi.
Qui sotto trovi l'esempio di un certificato, preso a campione, rilasciato per l'Indigo.
Clicca sulla foto per visualizzare il certificato ingrandito
Conta microbica e ricerca (assenza) di patogeni che poi viene effettuata anche in Italia da un laboratorio esterno.
Clicca sulla foto per visualizzare il certificato ingrandito
Qui sotto trovi l'esempio di un altro certificato, preso a campione, rilasciato per il Kapoor Glow. I test vengono effettuati su tutte le polveri per capelli, sia tintorie che riflessanti, lavanti oppure ayurvediche come il Kapoor.
Clicca sulla foto per visualizzare il certificato ingrandito.
Ovviamente, anche in questo caso, per un discorso di privacy, i dati del laboratorio che rilascia i certificati sono stati oscurati.
I metalli pesanti - cosa dice la legge?
I metalli pesanti sono sostanze ampiamente diffuse nell’ambiente, presenti naturalmente nelle rocce, nel suolo e nell’acqua, e pertanto si possono ritrovare nella lavorazione di coloranti e di altre materie prime impiegate in tutte le industrie, compresa quella cosmetica.
Proprio perché la loro presenza è ubiquitaria nell'ambiente, è praticamente impossibile evitare la quotidiana esposizione ai metalli pesanti.
Studi di tossicologia hanno dimostrato che i metalli pesanti hanno un potenziale tossicologico: alcuni metalli pesanti non danno problemi di tossicità, ma a certe concentrazioni e su persone predisposte, sono in grado di scatenare reazioni allergiche.
Alcuni metalli sono stati usati, in passato, come ingredienti nei prodotti cosmetici, come, ad esempio, l’acetato di piombo utilizzato come colorante per capelli e il rosso cinabro (solfuro di mercurio) usato già ai tempi dell’impero romano.
L'impiego di metalli come ingredienti è esplicitamente vietato dal Regolamento (CE) 1223/2009che li inserisce nell'allegato II, ossia nell'elenco delle sostanze il cui uso è vietato nella composizione dei prodotti cosmetici.
Tuttavia, proprio per la loro presenza ubiquitaria nell'ambiente , l'articolo 17 del Regolamento (CE) 1223/2009 indica quanto segue:
"La presenza involontaria di una quantità ridotta di una sostanza vietata, derivante da impurezze degli ingredienti naturali o sintetici, dal procedimento di fabbricazione, dall'immagazzinamento, dalla migrazione dall'imballaggio e che è tecnicamente inevitabile nonostante l'osservanza di buone pratiche di fabbricazione, è consentita a condizione che tale presenza sia in conformità dell'articolo 3."
Quindi di base, il Regolamento tollera la presenzadi metalli pesanti nei prodotti finiti in piccole quantità quando sono un residuo del processo di produzione e conservazione del cosmetico o quando presenti come impurezze di altri ingredienti del cosmetico (come ad esempio i coloranti).
La presenza di basse dosi di metalli pesanti, infatti, non compromette la sicurezza del cosmetico e non pregiudica la tutela della salute del consumatore.
Tale presenza è accettata solo se:
I metalli pesanti sono presenti a livello di tracce tecnicamente inevitabili;
Se la presenza si verifica nonostante l'osservanza di pratiche di buona fabbricazione;
Il prodotto cosmetico è stato valutato come sicuro dal Valutatore della Sicurezza nelle condizioni d'uso normali o ragionevolmente prevedibili.
Esiste un valore limite per i metalli pesanti consentita nei prodotti cosmetici?
Come sopra specificato, Il Regolamento (CE) 1223/2009 indica che la presenza dei metalli pesanti, in tracce tecnicamente inevitabili, è tollerata ma non è di fatto stato definita una soglia massima globale per i metalli pesanti nei cosmetici.
Ad oggi non è ancora ben chiaro qual è il limite per i metalli pesanti al di sopra del quale il prodotto cosmetico non è conforme e non è ancora indicato chiaramente un limite individuale per ciascuno dei metalli pesanti.
Quindi quando nell'articolo 17 del Regolamento (CE) 1223/2009 viene menzionata "quantità ridotta di sostanza vietata" di fatto non esiste un valore di riferimento.
Esistono studi epidemiologici condotti dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che giungono alla conclusione che una concentrazione massima di 1 ppm sia sicura, ma non c’è una concordanza a livello Europeo.
Considerato che l’Unione Europea non ha ancora definito la concentrazione dei metalli in un cosmetico che può essere definita come “traccia tollerabile”, il Rapporti ISTISAN 14/14 ha indotto alcune Autorità dei singoli Stati Membri ad adottare misure transitorie e a stabilire dei valori orientativi da rispettare che trovi elencati qui di seguito.
Clicca sulla foto per visualizzare il certificato ingrandito.
Claim: Metal free?
Non esistono prodotti “privi di metalli pesanti” perché come abbiamo appurato i metalli pesanti sono sostanze ubiquitarie e, dunque, si possono riscontrare tracce in qualsiasi prodotto, cosmetico o alimentare, così come nell’ambiente e in natura.
Il claim “metal free” è di conseguenza ingannevole se viene usato per indicare che i metalli pesanti non sono impiegati come ingredienti del cosmetico perché è già proibito dalla legge.
Nickel free o Nickel tested?
Le piante accumulano i metalli, tant'è che alcune sono usate per bonificare i terreni contaminati. Il nickel, come tutti gli altri metalli pesanti, è presente in natura e NON è possibile avere un prodotto che ne contenga 0%. Quindi la normativa prevede che i prodotti cosmetici possono contenere "tracce" di nickel, ossia entro una certa percentuale.
Il claim "NICKEL FREE" NON è a norma di legge perché non si può avere la certezza che sia stato eliminato del tutto.
Il claim "NICKEL TESTED" significa che c'è una certificazione volontaria da parte dell'azienda che attesta che il valore del nickel all'interno del prodotto è inferiore a una certa quantità.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/usare-henne-per-capelli-in-sicurezza-cose-il-lawsone-naftochinone-divieto-in-caso-di-favismo-e-rischio-allergie2020-09-01T18:24:00+02:002020-09-06T13:27:51+02:00Usare l'henné in sicurezza: Cos'è il Lawsone/Naftochinone, Divieto in caso di Favismo e Rischio AllergieAssistenza ClientiL’uso di henné è potenzialmente pericoloso?
Questa è la domanda che ogni tanto spunta fuori in seguito ai vari rumors e allarmismi scattati recentemente sul web che non fanno altro che creare ancora più confusione e a seminare dubbi e paure.
Qui sul sito, ma anche sui social e sul canale Youtube ho sempre incoraggiato e promosso la consapevolezza in tutte le scelte quotidiane, di bellezza e non, che facciamo. In più, ho dedicato tantissimo tempo per facilitare la conoscenza delle erbe tintorie e un loro uso consapevole e sicuro.
Quindi ho scelto di soffermarmi e approfondire l'argomento per fare un pò di chiarezza.
Tornando alla nostra domanda iniziale:
La lawsonia inermis - l'henné rosso - è una pianta potenzialmente pericolosa?
L'henné per capelli, nello specifico lawsonia inermis - che è al centro di questo articolo - può essere potenzialmente pericolosa. Lo è come qualsiasi altra pianta presente in natura che non è usata con le dovute accortezze:
I fagioli non vanno mangiati crudi perchè contengono la tossina fitoemoagglutinina (PHA) in quantità sufficiente per causare sintomi acuti, anche se ingerita in piccole dosi.
Le foglie di pomodoro e gli steli contengono atropina e altri alcaloidi tropano che sono tossici se ingeriti, causando disturbi digestivi e di eccitazione nervosa.
Mele e ciliegie: I semi di questi frutti sono altamente velenosi. Foglie e semi contengono glucosidi cianogeni altamente tossici per il nostro organismo.
In dosi elevate, la noce moscata causa allucinazioni, nausea, vomito, distorsioni visive.
Eppure questa frutta e verdura la consumiamo quotidianamente con le dovute accortezze.
Lo stesso vale per l’henné per capelli.
Il suo uso è sicuro se usiamo polveri testate, certificate, con la carica batterica abbattuta e con etichetta a norma e se rispettiamo i parametri di sicurezza e le istruzioni d’uso.
E' ovvio che se acquistiamo le polveri di erbe tintorie sfuse oppure in negozi etnici che le hanno importate sotto banco, mettendole in vendita con packaging senza un'etichetta a norma, solitamente neanche in Italiano, allora è molto più facile che il loro utilizzo sia potenzialmente dannoso per la nostra salute proprio perché non abbiamo certezze sui controlli effettuati su tali prodotti.
L'henné - può essere dannoso per la salute?
Il fatto che la polvere di henné sia un prodotto naturale derivato esclusivamente dalla pianta lawsonia inermis, essiccata e micronizzata, non significa che sia un prodotto INNOCUO per la nostra salute e che non presenti rischi di utilizzo.
Va usata con i dovuti accorgimenti: diluizione della pastella, modo d’uso, tempi di posa, frequenza applicazioni, ecc.
Accorgimenti trattati ampiamente qui sul blog proprio per evitare un uso improprio delle erbe tintorie.
Chi usa già i prodotti Beautilicious Delights e ha consultato il blog o i video-tutorial pubblicati negli ultimi 6 anni questa cosa non suonerà nuova. Perché l'ho detta e ridetta: se un prodotto è NATURALE non vuol dire che sia INNOCUO.
Ma cosa rende l’uso di lawsonia inermis potenzialmente pericoloso?
Partiamo dalla premessa che, come tutte le altre piante in natura, anche la pianta della lawsonia inermis è ricca di allergeni. Questo vuol dire che:
i pazienti oncologici ed ematologici possono usare l'henné solo seguito ok del proprio medico. La chemioterapia rende più permeabile la barriera epiteliale e quindi si potrebbe accentuare ulteriormente l'irritazione del cuoio capelluto. In più la struttura del capello subisce delle mutazioni e tende a ricrescere più fragile. L'ideale sarebbe aspettare almeno 6 mesi dalla fine della terapia (fonte: AIRC)
Come anticipavo prima la polvere di lawsonia inermis si ottiene dalle foglie della pianta che vengono essiccate e micronizzate più o meno finemente.
Foglie che hanno una composizione chimica complessa, che contiene oli essenziali, resine (2-3%), tannini (5-10%), acido gallico, flavonoidi, terpenoidi, lipidi e la lista potrebbe continuare..
In più, contiene una molecola colorante - il lawsone, 2-idrossi-1,4-naftochinone, molecola legata ad altre molecole presenti nelle foglie di lawsonia e che insieme creano il fitocompleso della pianta,essenziale per la colorazione dei nostri capelli.
Il lawsone viene rilasciato nella pastella tintoria solo al contatto con l'acquagrazie all'ambiente leggermente acido che si va a creare naturalmente.
Ed è grazie al lawsone che la lawsonia riesce a coprire in maniera permanente i capelli bianchi. E' tra l'altro l'unica pianta tintoria in grado di farlo perché il pigmento penetra la cuticola e al livello della corteccia attraverso una reazione chimica "l'addizione di Michael" si lega stabilmente alla cheratina.
Il contenuto in lawsone delle foglie di henné varia da regione a regione e in base ai fattori ambientali, al terreno e al metodo di coltivazione.
E' presente in una concentrazione che può variare dal 0,5 al 2% fino al 5% nelle foglie essiccate della pianta.
Con il presente approfondimento andiamo a vedere se il lawsone è davvero potenzialmente pericoloso per l’uso che se ne fa della polvere di henné negli impacchi tintori per capelli.
Lawsonia Inermis - il colorante vegetale per capelli
La lawsonia inermis attualmente non fa parte dell'elenco ufficiale dei coloranti.
Per riuscire a far approvare un nuovo ingrediente cosmetico, viene estratto chimicamente il singolo principio attivo per poi testarne la tossicità.
Nel caso specifico della lawsonia, è stato estratto chimicamente e isolato il naftochinone. Se approvato in seguito ai vari studi, la molecola potrà essere usata come ingrediente cosmetico nelle tinte chimiche per capelli.
Quindi gli studi di cui vi parlerò in seguito sono stati effettuati isolando il principio attivo del lawsone mentrela composizione chimica della miscela tintoria che ne risulta quando usiamo la polvere contiene molti altri principi attivi presenti nel fitocomplesso delle foglie della pianta.
Come emerge anche dallo studio effettuato nel 2014 da alcuni docenti dell'Università La Sapienza di Roma "altri componenti presenti nelle foglie di lawsonia sono necessari nel processo di colorazione, come clorofilla, flavonoidi, tanini, cumarine, terpeni volatili e non volatili, steroidi, resine, mucillagini e altre sostanze fito-chimiche".
Perché viene analizzato il principio attivo isolato dal fitocomplesso della polvere di lawsonia?
Il principio attivo, il lawsone, viene isolato perché nel momento in cui viene approvato come colorante non verrà usato l'intero fitocomplesso della pianta con tutti i suoi principi attivi ma verrà estratto chimicamente e utilizzato espressamente solo il lawsone.
Il naftochinone/lawsone ha una certa tossicità intrinseca.
Ma come tutte le sostanze potenzialmente pericolose può essere usata in sicurezza se si scoprono le criticità e si rispettano i parametri di sicurezza.
Quindi lo scopo dello studio dedicato al Lawsone era anche capire queste criticità e i limiti d’uso.
Lawsone: gli studi
In seguito all'ultimo studio svolto nel 2013, il Lawsone è stato approvato come SICURO per colorare i capelli quando usato entro appositi parametri che approfondiamo di seguito.
Al punto 1. dell'articolo si parla chiaramente di tossicità in seguito a somministrazioni ripetute di dosi orali da 7 a 29MG/KG/DIE. Ma non è applicabile nel caso in cui la polvere di henné non viene ingerita ma usata con applicazioni topiche.
Il CSSC, ossia il Comitato Scientifico per la sicurezza dei consumatori, ha concluso ritenendo che le informazioni fornite dallo studio fossero sufficienti per valutare l’uso sicuro dell’hennè come tintura per i capelli.
Sono stati svolti test su 3 lotti diversi di polvere di lawsonia che avevano tutti una concentrazione di lawsone inferiore al 2% e i 2 lotti qui sotto riportati sotto l’1,4%.
La conclusione alla quale il comitato scientifico è arrivato è:
"Il CSSC ritiene che le informazioni fornite siano sufficienti per valutare l’uso sicuro dell’hennè come tintura per capelli. La valutazione dell’hennè si basa sui lotti 1271 e 830.72 e si riferisce ad un contenuto di Lawsone massimo dell’1,4%. E’ considerato sicuro per il consumatore, quando formulato e applicato come indicato nelle indicazioni di utilizzo, ad esempio 100 g di hennè in polvere mescolati con 300 ml di acqua bollente di hennè.
Altri tipi di estratti di hennè che possono avere composizioni diverse non sono coperti da questa valutazione."
Quindi data:
sia la percentuale di lawsone in un mix tintorio di henné e
sia la capacità di assorbimento del lawsone a livello cutaneo
il CSSC l'ha dichiarato sicuro come tintura per capelli.
Ci sono evidenze di patologie sviluppate in seguito all’uso di henné?
Sempre nello stesso studio pubblicato dal CSSC si parla di reazioni allergiche avute in seguito ai test cutanei effettuati e non di patologie sviluppate in seguito all’uso degli impacchi tintori.
Allergie che si possono evitare effettuando il test di sensibilità cutanea che si dovrebbe fare con qualsiasi cosmetico che applichiamo per la prima volta sulla nostra pelle.
E se la concentrazione di lawsone è superiore al 1,4?
Se la concentrazione di lawsone nella polvere di henné è superiore all’1,4% non si ha la certezza di quali siano i rischi e se ce ne siano, visto che tutti e due i lotti testati erano sotto questa soglia e ci vorrebbero altri studi di ricerca per poterne comprovare l'uso in sicurezza.
Ma studi di questo tipo richiedono budget enormi e ricordiamoci che parliamo sempre di test effettuati utilizzando la molecola isolata e non il fitocomplesso della pianta il che potrebbe comunque far la differenza.
Come puoi fare un acquisto consapevole e usare l'henné per capelli in sicurezza?
Anzitutto acquistando prodotti, certificati, testati, regolamentati e a norma di legge.Rispettando le indicazioni d’uso e acquistando da fornitori fidati.
Se preferisci invece risparmiare acquistando prodotti non certificati, non controllati e pensi di poterti spalmare polveri di provenienza ignota lo puoi fare consapevolmente, a tuo rischio e pericolo.
Beautilicious Delights testa la percentuale di Lawsone?
Si, la testiamo per ogni singolo lotto importato e tale percentuale varia sempre da raccolto a raccolto e da oggi in poi la troverete sempre specificata nella scheda prodotto qui sul sito.
Giusto per darti un'idea di come si presenta un certificato che attesta la percentuale di naftochinone, puoi visionare l'estratto del certificato di analisi del lotto di lawsonia del 2019 e del raccolto 2020. Per motivi di privacy e in quanto dati sensibili, ho tolto i dati del laboratorio e del responsabile che lo ha rilasciato.
Quindi tutte le aziende controllano la percentuale di Lawsone presente nella Lawsonia che commercializzano?
Va detto che ad oggi, 1.9.2020 non esiste una legge che regolamenti il commercio delle erbe tintorie o che imponga un controllo sulla percentuale di lawsone/naftochinonepresente all’interno della polvere di lawsonia o che richieda che tale percentuale venga esplicitamente indicata in etichetta.
Sta al singolo produttore controllare che la percentuale di lawsone rientri nei parametri di sicurezza.
Fino all'anno scorso tali parametri venivano totalmente ignorati e anzi, vantare una percentuale di lawsone pari al 1,9-2,5% era un incentivo all'acquisto perché si presumeva che maggiore era la percentuale di naftochinone, maggiore era il potere tintorio della polvere.
Per concludere, acquista consapevolmenteerbe tintorie certificate e controllate (sanificate e testate ai metalli pesanti e pesticidi) e usa consapevolmenteseguendo scrupolosamente le istruzioni d'uso senza fare miscele improbabili oppure tempi di posa troppo lunghi e non necessari che anzi possono solo irritare e sensibilizzare la cute.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/shampoo-balsamo-color-protect-faq2020-08-21T18:54:00+02:002020-08-21T19:15:20+02:00Shampoo - Balsamo COLOR PROTECT per capelli colorati: FAQAssistenza ClientiHo deciso di dedicare questo articolo alle domande che più spesso mi sono state poste nelle ultime settimane dopo il lancio della linea Color Protect che vede assieme 2 shampoo e 2 balsami.
Linea detergente per capelli che nasce come risposta alle esigenze che mi avete fatto conoscere grazie al continuo confronto con voi via email, messaggi privati sui social e whatsapp lungo questi ultimi anni.
Un'unica formula non avrebbe potuto soddisfare le esigenze di tutte le chiome quindi con queste 2 formule abbiamo sposato le esigenze di 2 tipologie di capelli:
i capelli fini e sottili
i capelli grossi robusti secchi
La formula dedicata ai capelli fini e sottili è una formula leggera e idratante studiata per regalare corpo e volume ma la prerogativa principale era di non appesantire un fusto già fragile.
Mentre la formula studiata per i capelli grossi, robusti e tendenzialmente secchi e crespi è una formula corposa, ricca in oli e burri che va a idratare e "nutrire" un fusto "assettato e affamato".
Ho dedicato delle storie anche sul profilo INSTAGRAM ma visto che non tutte voi avete un profilo social, ho pensato tornasse utile riassumere i vostri dubbi in un articolo dedicato.
Ho bisogno di usare uno shampoo per capelli colorati?
Che tu abbia i capelli tinti chimicamente oppure tinti con l'ausilio delle erbe tintorie, è essenziale evitare di usare shampoo che possono far sbiadire / scaricare il colore dei capelli per via dei tensioattivi troppo sgrassanti o aggressivi nei confronti nei pigmenti (che siano sintetici oppure vegetali).
Il pigmento vegetale è ancora più fragile rispetto al pigmento di sintesi presente nelle formule delle tinte chimiche proprio perché è appoggiato e avvolge il fusto.
Mentre il pigmento di sintesi delle tinte chimiche è "incapsulato" all'interno del fusto. Ciò nonostante, come ben saprai se hai già usato tinte chimiche, tendono comunque a sbiadire e a scaricare nel tempo. I pigmenti subiscono lo stesso tipo di "aggressioni esterne" quindi il colore finisce per perdere d'intensità.
Dipende dallo shampoo! Nessun shampoo rimuove completamente il colore dai capelli (magari fosse così facile!!) ma in base a come sono formulati possono decisamente contribuire a sbiadire la tonalità e a renderla meno intensa.
Usare quindi shampoo appositamente formulati eviterà l'opacizzazione del colore esaltandone le sfumature.
Cosa hanno di diverso gli SHAMPOO SALVA COLORE Beautilicious Delights?
1. Tensioattivi delicati
I tensioattivi utilizzati sono molto delicati e dolci sia sulla cute che sul fusto. Abbiamo scelto dei tensioattivi anionici secondari da fonti naturali.
2. Riacidificano il pH
Alcuni mix tintori a base di erbe tintorie hanno un pH basico, il che significa che le cuticole del fusto sono aperte e la chioma risulterà opaca se non viene ripristinato il pH fisiologico.
E' quindi necessario usare un prodotto detergente che ri-acidifichi il pH della cute e del fusto per chiudere le squame del capelloedi conseguenza fissare il pigmento.
3. Sostanze funzionali dal ruolo protettivo
La formula dello shampoo / balsamo "salva colore" si basa sulla sinergia tra varie sostanze funzionali ad azione idratante ed emolliente e anche su ingredienti antiossidanti che hanno il ruolo di rallentare l’ossidazione del pigmento contribuendo di conseguenza a rallentare lo sbiadimento del colore.
Insieme al laboratorio abbiamo scelto per la linea COLOR PROTECT un fitocomplesso di noce verde e di castagna ottenuti da noci e castagne italiane attraverso una tecnologia di bioliquefazione molecolare.
Ilbioliquefatto di noce verdeviene ricavato durante il suo periodo balsamico, ovvero quando la noce è estremamente ricca di polifenoli antiossidanti. Agisce come potente antiossidante in grado di proteggere efficacemente i capelli e la pelle dai raggi UV dannosi.
Test su capelli tinti naturalmente e chimicamente hanno dimostrato un aumento della loro capacità antiossidante quindi una migliore protezione del pigmento. La protezione del capello risulta durare per 72 h dall’applicazione.
Ilbioliquefatto di castagnainvece agisce dall’esterno, “chiudendo le squame” svolgendo un'azione protettiva anche durante i trattamenti particolarmente aggressivi, preservandone l’idratazione.
E' importante quindi che all'interno della formula ci siano anche delle sostanze funzionali antiossidanti che proteggano dai radicali liberi dovuti ai raggi UV ma che rallentino anche l'ossidazione del pigmento e quindi lo sbiadimento del colore.
Le formule degli shampoo / balsami COLOR PROTECT sono ricchi in principi attivi il cui ruolo è di proteggere il colore mantenendo alta l'idratazione della fibra capillare:
le ✓mucillagini dell'Aloe vera bio,✓bioliquefatto di noci verdi e di castagna, ✓pantenolo (provitamina B5), ✓estratto di fieno greco (methi), di amla, ✓proteine idrolizzate di QUINOA, RISO & SOIA, ✓estratto di Moringa, ✓estratto bio di equiseto, bardana e mirtillo , ✓niaciamide, ✓aminoacidi.
Quanti ml hanno i flaconi di shampoo / balsamo?
200ml. Ma avete espresso il desiderio durante un sondaggio di poter acquistare anche flaconi più grandi di 200ml quindi ci penseremmo su.
Gli shampoo Color Protect sono per uso frequente?
Assolutamente si, possono essere utilizzati tutte le settimane all'occorrenza e li consiglio sopratutto dopo l'impacco di erbe tintorie per rimuovere tutti i residui delle polvere tintorie dalla cute.
C'è chi preferisce non usare alcun shampoo ma spesso e volentieri in questi casi si presenta anche il prurito e l'irritazione dovuti ai residui rimasti sulla cute nonostante l'accurato risciacquo.
Non ho mai tinto i capelli, posso usare comunque la linea Beautilicious Delights COLOR PROTECT?
Quando assieme al laboratorio abbiamo studiato la formula di questi shampoo e balsami, volevamo una formula il cui ruolo fosse di salvaguardare il colore ma che sopratutto vada bene per la specifica tipologia di capelli.
Quindi è un ottimi shampoo per lavaggi frequenti anche se non hai mai tinto i tuoi capelli che ne godranno dei tanti principi attivi presenti nella formula e in più, se sono fini e sottili, con la tendenza ad appiattirsi sulla testa, ritroveranno nuovo volume e lucentezza mentre se sono robusti, secchi e tendenzialmente crespi ti stupirai nel ritrovarli morbidi e vaporosi.
Ho i capelli tinti chimicamente, posso usare la Linea Color Protect?
Certo! I capelli godranno degli stessi benefici dei capelli tinti con l'ausilio delle erbe tintorie.
Bisogna diluire gli shampoo?
La formula è dolce sulla cute e molto delicata. Diluire in un contenitore apposito il quantitativo necessario per effettuare uno shampoo ci facilita nell'evitare di usare troppo prodotto e sicuramente ci facilita nel distribuire il prodotto con facilità su tutta la testa.
E' importante riuscire a capire il quantitativo giusto di prodotto necessario per le proprie esigenze perché usarne troppo prodotto può appesantire la chioma, usarne troppo poco può risultare in una chioma non pulita adeguatamente.
La linea COLOR PROTECT è certificata BIO?
Sia gli shampoo che i balsami sono formulati secondo il disciplinare bio del CCPB.
Tutt'e quattro le formule contengono ingredienti bio ma i prodotti non sono certificati. Le formule sono state studiate in modo da permetterci un domani (quando le spese, che una certificazione bio suppone, saranno giustificate dai volumi di vendita) di certificare il prodotto senza dover modificare la formula.
Qual è il tempo di posa raccomandato per il balsamo?
Il tempo di posa consigliato è di 2-3 minuti. La cosa essenziale nell'applicazione del balsamo (rigorosamente solo sulle lunghezze) è individuare il quantitativo giusto per la propria chioma per non appesantire il fusto.
Trovare il giusto equilibrio tra il potere districante e il rischio di appesantire i capelli fini ci ha messo a dura prova ma alle fine il risultato che abbiamo ottenuto è stato più che soddisfacente. Provare per credere!
Il pigmento scuro dell'indigo / katam quindi non scarica più?
Quanto scarica il pigmento scuro dipende
dalla struttura del fusto,
da quanto sia stratificato e
dai prodotti detergenti che vengono usati.
Gli shampoo tradizionali a base di solfati (sls, sles) possono risultare molto più aggressivi ( dipende sempre da come sono formulati ) e quindi il pigmento vegetale scarica con facilità.
Utilizzando shampoo formulati appositamente per capelli colorati con tensioattivi delicati e sostanze funzionali dedicate alle esigenze dei capelli tinti è molto più probabile che il pigmento scuro scarichi di meno.
Se vuoi scoprire di più su questa linea, leggere l'INCI oppure capire se può sposare le tue esigenze, ti invito a leggere le schede prodotto che sono molto dettagliate. Se invece hai altri dubbi, puoi lasciare un commento nell'area riservata qui sotto sul blog.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/shampoo-capelli-come-mantenere-vivo-il-colore-dei-capelli2020-07-29T18:45:00+02:002020-08-21T16:44:51+02:00Shampoo Capelli: Come Mantenere Vivo Il Colore Dei Capelli?Rozalia Chiru
Senza ombra di dubbioi capelli coloratihanno bisogno di trattamenti e prodotti per la detersione che proteggano e fissino il colore più a lungo e che svolgano unafunzione "nutriente" ed idratanteche contribuiscano a renderli morbidi e luminosi.
Per mantenere quindi lucenti e in forma le chiome colorate è necessario seguire degli accorgimenti che troverai in questo approfondimento.
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La paura più grande che emerge dai messaggi che leggo giornalmente?
"Non è che con il primo shampoo i capelli tornano a essere bianchi?"
"Ma è vero che poi l'henné scarica con gli shampoo e mi ritrovo rossa?"
"Facendo gli shampoo, il colore non diventa sbiadito e i capelli opachi?"
Se dovessi riassumere in un unica frase tutte questi dubbi e paure, sarebbe questa:
Come faccio a mantenere vivo il colore dei miei capelli?
In questo articolo risponderò a questi dubbi e proverò a far dissipare queste paure.
"Non è che con il primo shampoo i capelli tornano a essere bianchi?"
Se hai usato le erbe tintorie con consapevolezza e hai quindi usato la lawsonia (da sola o in un mix tintorio) per coprire i tuoi capelli bianchi, ti assicuro che una volta che il lawsone (la molecola tintoria della lawsonia) lega con la cheratina presente nel fusto, non va più via. Quindi i bianchi saranno sempre colorati.
Ed è più che normale che dopo 7-10 giorni inizi a vedere la nuova ricrescita bianca. I capelli bianchi hanno un ritmo di crescita più veloce rispetto ai capelli pigmentati e solitamente dopo 10-15 giorni un mezzo centimetro di ricrescita è più che normale che sia visibile.
Premesso questo, se il pigmento vegetale è stratificato e hai, quindi, fatto più di un'applicazione tintoria per ottenere un castano medio-scuro o nero, il pigmento scaricherà con i lavaggi ma non arriverai mai a ritrovarti le lunghezze rosse e /o ramate.
Come faccio a esserne sicura?
Quando avevo i capelli lunghi, oltre le scapole, ho colorato per anni esclusivamente la ricrescita bianca, senza applicare per mesi mix tintori anche sulle lunghezze. Semplicemente perché il colore si manteneva scuro grazie alla stratificazione che avevo fatto ogni 15 - 20 giorni in fase di ricrescita e ai prodotti detergenti delicati che aiutavano a preservare il colore.
Ovviamente, se le lunghezze sono state trattate chimicamente / decolorate e quindi sono molto porose, il pigmento tenderà a scaricare con la stessa intensità e facilità con la quale il fusto tende ad assorbirlo.
In questo caso, saranno necessarie applicazioni mensili con mix di erbe tintorie. Oppure, saranno necessarie non appena noti che il pigmento scuro ha scaricato e non ti piace più la tonalità delle tue lunghezze.
"Facendo gli shampoo, il colore sbiadisce e i capelli diventano opachi?"
Senza ombra di dubbio i capelli colorati hanno bisogno di trattamenti e prodotti per la detersione che
proteggano e fissino il colore più a lungo e
che svolgano una funzione "nutriente" ed idratante che contribuisca a renderli morbidi e luminosi.
I lavaggi frequenti, il sole, la salsedine ma anche il cloro e altri fattori ambientali incidono sullo stato del fusto del capello colorato, stressandolo e accelerando il processo di sbiadimento del colore.
In più, il pigmento vegetale delle erbe tintorie è molto più delicato rispetto ai pigmenti di sintesi utilizzati nelle tinte chimiche proprio perché colora tono su tono e avvolge il fusto. Quindi è molto più probabile che scarichi con maggiore facilità.
Per mantenere quindi lucenti e in forma le chiome colorate è necessario seguire degli accorgimenti che ti elencherò di seguito.
Riequilibrare il pH della chioma
E' importanteriequilibrare il pH della cute e della chioma con uno shampoo ri-acidificante, non solo per ristabilire il pH fisiologico della cute, ma anche perricompattare le squame del capelloefissare il pigmento.
Come forse già sai, consiglio sempre di utilizzare dopo l'impacco tintorio dello shampoo eco-bio diluito oppure uno degli shampoo Beautilicious Delights della linea Color Protect per riuscire a togliere gli eventuali residui rimasti sulla cute.
Usando solo acqua è facile che dei residui permangono sul cuoio capelluto e dare in seguito a irritazione e prurito.
Il SIDR usato come shampoo a distanza di 4 giorni dall'impacco tintorio svolge un'azione mordenzante sul fusto favorendo il fisaggio del pigmento scuro.
Come scegliere lo shampoo adatto?
Ho interpellato come sempre la nostra amica, la dott.ssa tricologa Francesca Esposito Amendola
Come sappiamo lo shampoo è un cosmetico ad azione lavante la cui funzione primaria è quella di rimuovere lo sporco da cute e capelli.
All’interno dello shampoo infatti troviamo i tensioattivi, molecole che hanno la capacità di legarsi allo sporco ed allontanarlo dalla cute con il risciacquo.
Ma i tensioattivi non sono tutti uguali.
Esistono infatti tensioattivi primari - gli alchilsolfati (es: Sodium lauryl sulfate, TEA-lauril sulfate), chepur lavando bene,risultano particolarmente sgrassanti.
La loro azione si ripercuote anche sulla fibra del capello e anche sul film idrolipidico, la miscela di sostanze idrofile e lipidiche che naturalmente proteggono il cuoio capelluto.
I tensioattivi secondari (es: Sodium cocoil isethionate, Sodium lauroyl sarcosinate) invece possiedono una minore capacità sgrassante ma garantiscono un maggior rispetto della fibra del capello.
Nel caso dei capelli colorati,la scelta dello shampoo va fatta basandosi sull’azione proprio dei tensioattivi secondari che pur svolgendo la loro azione contribuiscono al mantenimento del colore.
Sostanze funzionali per mantenere vivo il colore dei capelli
A tal proposito, lo shampoo per capelli colorati si basa su sostanze funzionali ad azione idratante ed emolliente e anche su ingredienti antiossidanti che rallentano l’ossidazione del pigmento contribuendo a rallentare lo sbiadimento del colore.
Il mantenimento dell’idratazione nel trattamento dei capelli colorati è di fondamentale importanza, a tal proposito il consiglio è quello di utilizzare balsami e maschere idratanti, solitamente a base di oli e burri vegetali e arricchite con proteine.
Si, hai letto bene: le stesse proteine idrolizzate essenziali per avere una chioma da leonessa hanno un ruolo fondamentale anche nel mantenere un colore brillante più a lungo.
Un approfondimento dedicato alle proteine lo puoi trovare in questo articolo dedicato a come ottenere maggiore volume.
Ecco un breve elenco delle sostanze funzionali che solitamente troviamo in shampoo formulati per mantenere vivo il colore dei capelli:
Olio di Cocco, uno dei pochi oli vegetali in grado di avvolgere e penetrare allo stesso tempo la fibra capillare
Olio di Argan, Argania spinosa oil, utilizzato per le sue proprietà emollienti, idratanti elasticizzanti ed antiossidanti.E’ ricco di vitamina E.
Olio di semi di lino (Linum usitatissimum oil) svolge un’azione emolliente e dona lucentezza e morbidezza ai capelli.
Olio di germe di grano (Triticum vulgare oil) Ad azione filmogena e idratante contrasta la secchezza del fusto e contribuisce a mantenere integra la cuticola.
Tra le vitamine si utilizzano la B5 (Panthenol) e la vit E (Tocopherol) che conferiscono il giusto grado di idratazione al capello prevenendo la secchezza e la fragilità del fusto soprattutto in presenza di capelli colorati.
Tra le proteine idrolizzate si utilizzano le proteine della seta, del grano, di riso, di soia oppure di quinoa. Negli shampoo e balsami Beautilicious Delights Color Protect tutte queste proteine lavorano in sinergia con l'idrolizzato di noce verde e di castagna nonché i vari principi attivi botanici per proteggere il pigmento e per rafforzare il fusto e renderlo lavaggio dopo lavaggio sempre più bello.
Proteggi la chioma dal calore
Se hai l'abitudine di usare il phon per asciugare i capelli, accertati che la temperatura sia impostata su "calore medio" e se usi piastre ricordati di usare prima dell’asciugatura un termo protettore, solitamente una miscela di oli vegetali e/o siliconi che ha lo scopo di creare una barriera che protegge come una guaina il fusto del capello schermandolo dall’azione del calore appunto preservando il colore della chioma.
Evitare prodotti per lo styling a base di alcol
Molti prodotti per lo styling come gel, mousse e cere hanno l’alcol come ingrediente principale. Purtroppo l’alcol secca e indebolisce la cuticola ed elimina quel legame che impedisce la fuoriuscita dei pigmenti.
Come avrai potuto costatare anche in prima persona è fondamentale scegliere in piena consapevolezza prodotti formulati specificatamente per proteggere e preservare il colore dei capelli e le sue sfumature.
Per ora mi fermo qui. Ovviamente se hai altri consigli o suggerimenti, grazie se vorrai lasciarli nell'area commenti in modo tale da tornare utili a chi si soffermerà a leggere questo articolo.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/capelli-in-gravidanza-cosa-succede-prima-e-dopo-la-gravidanza-puoi-usare-lhenne2020-07-20T18:42:00+02:002021-10-05T15:11:51+02:00Capelli in Gravidanza: Cosa Succede Prima e Dopo la Gravidanza! Si può usare l'henné?Rozalia ChiruEsiste una diretta correlazione tra l'aspetto dei nostri capelli e gravidanza o allattamento? L'henné in gravidanza si può fare? Leggi l'articolo per scoprire di più..
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Ebbene si, esiste una diretta correlazione tra capelli e gravidanza che può assumere risvolti diversi da donna a donna. Infatti, mentre alla maggior parte delle donne la gravidanza dona ai capelli maggior lucentezza e prosperità, per altre può rappresentare un momento con risvolti negativi sulla chioma.
E questo lo testimoniano appieno i messaggi che mi inviate: alcune di voi estasiate dall'aspetto che la vostra chioma assume durante la gravidanza mentre altre di voi mi scrivete preoccupate dalla caduta incessante e l'aspetto spento dei capelli.
Vediamo quali sono i fattori che influenzano lo stato dei capelli in gravidanza.
Ho approfondito l'argomento con la dott.ssa tricologa Francesca Esposito.
Per comprendere le modificazioni che avvengono in gravidanza dobbiamo iniziare dal comprendere:
il ciclo follicolare,
gli estrogeni,
il telogen effluvium.
Vediamoli nel dettaglio.
Il ciclo follicolare
La produzione del capello da parte della matrice del follicolo non è continua, ma ciclica, caratterizzata cioè dalla successione di
una fase di produzione-crescita del capello (anagen),
una di involuzione (catagen)
e una fase di riposo(telogen), alla fine della quale il pelo cade e il follicolo può riprendere il nuovo ciclo produttivo.
il follicolo produce attivamente il pelo, che si allunga verso l'alto crescendo progressivamente in lunghezza.
La lunghezza finale del pelo è determinata dalla durata della fase anagen e dalla velocità di crescita. La durata della fase anagen varia notevolmente da individuo a individuo, e più breve nel sesso maschile e nelle regioni frontali e temporali.
La velocità di crescita dei capelli e di circa 0,3 -0,5 mm al giorno, e quindi 1 cm e mezzo al mese.
La fase catagen di involuzione:
è la fase transitoria e breve del ciclo follicolare, della durata di 7-21 giorni. Il follicolo interrompe l'attività della mitosi cellulare e smette di produrre il pelo.
Infine la fase telogen di riposo o di quiescenza,
la cui durata è di circa tre mesi.
La ripresa della fase anagen, a fine telogen, è il risultato di una successione di stimoli fra la papilla dermica e le cellule staminali.
Nel cuoio capelluto normale, circa il 90% dei follicoli è in fase anagen, l'1% in catagen e il 10% è in telogen, con una distribuzione uniforme.
L'attività di ciascun follicolo è indipendente da quella dei follicoli vicini, per cui una stessa area di follicoli si trovano in fasi differenti del ciclo, considerando che il numero totale dei follicoli si aggira sui 150.000, la quantità di capelli che cade giornalmente in condizioni normali varia dai 30 agli 80 capelli.
Tra i vari fattori che regolano il ciclo follicolare un ruolo fondamentale è determinato dagli ormoni.
Il telogen effluvium:
Il telogen effluvium è un fenomeno caratterizzato da una caduta di capelli superiore alla norma.
Come suggerisce il termine i capelli che cadono si trovano in fase telogen, di riposo. Il telogen effluvium è un evento che può portare ad un diradamento importante dei capelli, ma, fortunatamente si tratta di un fenomeno reversibile.
Il ruolo degli ormoni Estrogeni
I diretti responsabili dell'aumentato splendore dei capelli in gravidanza sono gli estrogeni, ormoni che aumentano notevolmente durante la gestazione.
Gli estrogeni sono gli ormoni femminili in grado di influenzare positivamente il ciclo vitale del capello, prolungandone la permanenza nella fase di crescita (anagen) e limitandone notevolmente la caduta.
Una volta che la placenta si è formata si ha un incremento della quantità di estrogeni nell’organismo, il che rende i capelli naturalmente più resistenti, nutriti e lucenti.
Non sempre e non per tutte le donne è così. In alcuni casi infatti, gli squilibri ormonali che si verificano in gravidanza possono provocare cambiamenti dei capelli e si può assistere ad un diradamento e i capelli possono risultare spenti e più fragili.
Telogen effluvium post partum
La caduta dei capelli post-partum è comune e può essere a volte molto grave.
Ma c'è una spiegazione al perché ciò accade:
In gravidanza si verifica un allungamento del ciclo follicolare: i follicoli piliferi , sotto l’azione degli estrogeni, prolungano, infatti, la loro fase di crescita e non entrano in riposo.
Di conseguenza, per tutta la durata della gravidanza si osserva una diminuzione della caduta dei capelli in telogen.
Dopo il parto si assiste al ripristino del normale turn over con caduta di tutti quei capelli che avevano prolungato il telogen.
Il telogen effluvium post partum è spesso aggravato da fattori quali l’anemia, il dimagrimento, lo stress.
La gravidanza, il post partum e l’allattamento portano con sé tanti cambiamenti che possono essere più o meno evidenti e variare notevolmente da donna a donna.
Si tratta di manifestazioni che si risolvono spontaneamente quando cessano gli effetti che li hanno innescati.
I capelli, man mano, ritorneranno alla loro condizione ottimale. Nonostante l’influsso benefico degli estrogeni, durante la gravidanza è comunque opportuno prendersi cura dei propri capelli, partendo dalla detersione con shampoo delicati, e continuando con prodotti post shampoo ad azione emolliente evitando di sfregare eccessivamente i capelli durante il lavaggio e utilizzare un panno delicato per tamponare l’eccesso di acqua prima di procedere all’asciugatura.
Evitare poi, alte temperature che potrebbero danneggiare il fusto del capello.
Tinta in gravidanza?
Sono sicura che arrivati a questo punto dell'approfondimento, la domanda sorge spontanea:
E se si hanno i capelli bianchi e si desidera tingere i capelli? E' possibile usare la tintura in gravidanza?
Ci sono tantissime donne che nonostante la gravidanza continuano a fare ai capelli gli stessi trattamenti di sempre: tinte chimiche e decolorazioni senza prendere in considerazione che la cute non è impermeabile e che tutto quello che applichiamo, la cute lo assorbe e di conseguenza tutte le sostanze assorbite finiscono nel sangue.
Ma io non sono qui a fare terrorismo psicologico sull'uso delle tinte chimiche. Penso una donna, ancora di più in stato interessante, dovrebbe essere 1000 volte più consapevole di quello che va a usare sulla sua pelle e capelli.
L'henné in gravidanza si può fare?
Si, si può utilizzare l'henné per colorare i propri capelli con alcune accortezze che ti elenco di seguito:
iniziare a usare l'henné solo previo benestare del proprio medico
fare le applicazioni dopo la conclusione del primo trimestre (periodo molto delicato durante il quale si formano gli organi dell'embrione)
accertarsi che il cuoio capelluto sia integro esente da lesioni e privo di irritazioni
ottimizzare e ridurre i tempi di posa a 1h
acquistare le erbe tintorie solo incanali di vendita ufficiali, prediligendo le erbe tintorie certificate, controllate
non acquistare prodotto sfuso oppure nei negozi etnici spesso anche mancanti di etichette in lingua italiana e non a norma di legge
leggere SEMPRE l’INCIdel prodotto per sincerarsi che non ci sia il SODIUM PICRAMATE (che si usa in alcuni casi per rafforzare il potere tintorio della lawsonia)
fare sempre il test di sensibilità cutanea (durante la gravidanza ci potrebbero essere degli effetti avversi di tipo allergologico anche se solitamente non si è allergici)
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Ti invito a condividere l'articolo anche con le tue amiche se l'hai trovato utile ed interessante.
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Fonti:
Tricologia ambulatoriale Tosi
Sitri il ciclo follicolare
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/seborrea-o-l-eccesso-di-sebo-cose-e-come-combatterla-naturalmente2020-06-10T18:51:00+02:002020-06-10T20:26:03+02:00Seborrea o l'eccesso di sebo: cos'è e come combatterla naturalmenteAssistenza ClientiTante di noi si ritrovano a combatterla e a lamentare di dover lavare i capelli ogni 2 giorni e nel peggiore dei casi anche ogni giorno. Ma cos'è la seborrea e come possiamo combatterla naturalmente?
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Tante di noi si ritrovano a combatterla e a lamentare di dover lavare i capelli ogni 2 giorni e nel peggiore dei casi anche ogni giorno. Ma cos'è la seborrea e come possiamo combatterla naturalmente?
Seborrea: cos'è?
Il termine seborrea indica l’ipersecrezione delle ghiandole sebacee e questo processo che interessa il cuoio capelluto, può portare a una situazione molto comune a tutti: capelli grassi o untuosi.
La seborrea è una vera e propria patologia del cuoio capelluto dovuta ad una eccessiva produzione di sebo, provocata dall’iperattività delle ghiandole sebacee.
La sebogenesi - come nasce il sebo
Le ghiandole sebacee riversano all’interno del dotto pilo sebaceo il loro contenuto che viene così distribuito sul cuoio capelluto.
Il sebo è costituito da
Trigliceridi,
esteri derivati da Acidi Grassi e Alcoli Grassi a lunga catena,
e da Squalene (sostanza caratteristica del sebo umano e molto rara nel regno animale).
Nel dotto pilifero sono presenti dei microrganismi (Pityrosporum ovale, Staphylococcus epiermidis, Propionibacterium acnes) che svolgono una intensa azione enzimatica nei confronti dei Trigliceridi, con rilascio di acidi grassi.
Il sebo, modificato dalla flora batterica, giunge in seguito sulla superficie cutanea dove si aggiungono anche le secrezioni della cute (colesterolo libero e suoi esteri, gliceridi).
Il ruolo del sebo
Sulla cute e quindi anche sul cuoio capelluto è presente un film idrolipidico; la quota lipidica è principalmente costituita per il 95% dal sebo prodotto dalle ghiandole sebacee.
In caso di SEBORREA FISIOLOGICA si tratta di sebo che ha il ruolo di
proteggere la cute dalla disidratazione e dagli agenti esterni(sole, freddo, polveri, batteri, ecc.) grazie alle sue proprietà antibatteriche.
umettare, lubrificare e rendere impermeabile il fusto già durante la fase di crescita all’interno dei follicoli
L'eccesso di sebo comporta un'alterazione dell'equilibrio idro-lipidico della cute. In questo caso possiamo parlare di SEBORREA PATOLOGICA: la cute può apparire secca e rugosa quando il sebo non riesce ad arrivare in superficie, rimanendo bloccata all’interno dei follicoli.
Questo fenomeno è difficilmente quantificabile e varia da individuo ad individuo.
Le ghiandole sebacee, alla nascita e per qualche mese sono ben funzionanti per lo stimolo ormonale ricevuto dalla madre.
Successivamente e fino alla pubertà queste ghiandole restano praticamente inattive e gli unici lipidi (grassi) presenti sulla cute sono quelli che provengono dall’epidermide.
Con la pubertà, sia nel maschio che nella femmina, inizia l’attività ormonale e in particolare la produzione di testosterone. (Il testosterone è un ormone androgeno prodotto nel maschio dai testicoli e nella donna dalle ghiandole surrenali).
All’inizio della pubertà la produzione di sebo è identica nei due sessi ma, a partire dai 16-18 anni risulta significativamente più abbondante nel maschio, e proprio nei maschi questa produzione permane fino ad età avanzata mentre, nella donna, tende a regredire in concomitanza della menopausa, epoca biologica in cui si assiste ad una diminuzione degli ormoni.
Il sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, ha un preciso ruolo, non solo nel contribuire alla formazione del film idrolipidico sulla cute, come abbiamo visto in precedenza, ma ha anche la funzione di lubrificare il capello nel suo sviluppo verso l’alto.
Quando la quantità di sebo prodotto è eccessiva per colpa di vari agenti ambientali esterni (prodotti troppo aggressivi sulla cute o infezioni per poca igiene) si parla di SEBORREA OCCASIONALE.
Cosa provoca l'eccesso di sebo?
Le cause possono essere svariate:
L'uso di prodotti cosmetici troppo aggressivi dall'azione troppo sgrassante che compromettono l'equilibrio acido-idro-lipidico della cute
I massaggi troppo energici e prolungati sulla cute possono essere negativi incrementando l’ipersecrezione e quindi la seborrea.
La sua presenza sulla cute di microrganismi patogeni (infezioni) comporta solitamente l’ipersecrezione sebacea.
L'uso del calore incrementa l’eccessiva sudorazione e fluidifica il sebo rendendo i capelli unti.
Le conseguenze della seborrea
Di certo sappiamo che, l’eccesso di sebo si traduce spesso in un indebolimento del follicolo pilifero anche se non è comunque in grado di atrofizzarlo direttamente.
Il 95% delle alopecie maschili è ricollegabile ad una esagerata secrezione sebacea(conosciuta anche sotto il nome di alopecie seborroica).
Una eccessiva secrezione di sebo produce per conseguenza una untuosità del cuoio capelluto e del capello ed è accompagnata da un accumulo di sebo nel follicolo pilifero.
Questo accumulo, connesso al prolungato contatto tra sebo e pelo riduce il ritmo di crescita dei nuovi capelli.
I capelli grassi causano anche sgradevoli inestetismi:
si ammassano,
sono appesantiti dal troppo sebo,
non tengono la pettinatura,
si afflosciano.
Cuoio capelluto e fronte appaiono lucidi, umidi e a volte si può manifestare cattivo odore a causa dell’ossidazione dei lipidi che ne provoca l’irrancidimento.
Seborrea: sfatiamo un mito
Diversi studi a proposito dell’eccessiva produzione di sebo hanno oramai dimostrato che la ghiandola sebacea non risponde a stimoli esterni, per cui la produzione di sebo non può essere stimolata da trattamenti come lo shampoo.
Questo va a sfatare il fenomeno secondo il quale lavare spesso i capelli creerebbe una stimolazione delle ghiandole sebacee e la maggiore produzione di sebo, il famoso effetto “rebound”.
La produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee è esclusivamente sotto controllo ormonale (testosterone) in particolare è da ricordare che la ghiandola sebacea non possiede una sua innervazione tale da rispondere a stimoli.
La maturazione dei sebociti, le vescicole che producono sebo all’interno della ghiandola sebacea hanno un tempo di maturazione di circa una settimana, pertanto il lavaggio dei capelli asporta il sebo che è già stato prodotto e che affiora sulla superficie della cute, ma non influenza la sebogenesi.
Quindi i lavaggi frequenti non influiscono sulla secrezione della ghiandola sebacea e non portano ad aumentare la produzione di sebo. Occhio solo a scegliere un prodotto adatto per una cute già provata per evitare di danneggiare la struttura del capello.
Cosa fare in caso di eccesso di sebo?
In una condizione di seborrea, cute e capelli grassi,il lavaggio riveste un ruolo fondamentale nel rimuovere appunto l’eccesso di sebo che occlude l’ostio follicolare, il forellino di uscita del capello sulla cute.
I capelli, come abbiamo visto anche sopra, si possono lavare anche tutti i giorni. Basta usare i prodotti adatti. Anzi, in alcuni casi è consigliato farlo per evitare la proliferazione batterica che può solo aggravare la condizione della cute.
Ma non solo, per questa problematica esistono sostanze funzionali sia di sintesi che di origine vegetale che hanno l’importante ruolo di normalizzare la flora cutanea che decompone il sebo trasformandolo in sostanze irritative per la cute.
Vediamo allora insieme alcuni degli ingredienti utilizzati a tale scopo.
Trattamento cosmetico della seborrea
Il trattamento cosmetico della seborrea è legato al tentativo di controllare o ridurre uno stato di modica seborrea lasciando la fase acuta alle cure dermatologiche e svolgendo in quest’ultimo caso un’azione coadiuvante.
Gli antiseborroici devono possedere le seguenti caratteristiche:
Eliminare l’eccesso di sebo senza svolgere un’eccessiva azione detergente; vanno per cui esclusi gli shampoo con elevato potere detergente o con elevata capacità di allontanare il grasso.
Eliminare il prurito
Possedere proprietà batteriostatiche/cide e fungistatiche/cide
Sostanze antiseborroiche, vediamone alcune.
Lo Zolfo , per anni lo Zolfo e i suoi derivati sono stati considerati il rimedio specifico per la seborrea, grazie alla sua azione fungicida,antiprurito e cheratolitica.
Bisolfuro di Selenio , utilizzato nei casi di forfora grassa e di dermatite seborroica.
Amminoacidi a base di Zolfo sono utilizzati nel trattamento della seborrea della forfora.
Tra gli estratti vegetali, in uso nei prodotti cosmetici al fine di controllare lo stato seborroico ricordiamo:
La bardana (Actium lappa) dalla riconosciuta attività antibatterica che la rende efficace nel trattamento della seborrea.
Betulla (Betulla alba) utilizzata come antiseborroico e disinfettante del cuoio capelluto grazie all’azione di tannini e saponine.
Finocchio (Foeniculum vulgare) manifesta una leggera azione antisettica che si associa ad un’azione sgrassante, in associazione ad altri estratti è utile nel ridurre l’eccesso di sebo.
Limone (Citrus limonum) L’olio essenziale di limone svolge un’azione battericida ed è utilizzato nelle preparazioni cosmetiche atte a ridurre stati di forfora e sebeorrea.
Menta (Mentta piperita) L’olio essenziale è un potente battericida e presenta una spiccata attività calmante nei confronti del fastidioso prurito che spesso accompagna la seborrea.
Rosmarino (Rosmarinus officinalis) Anche in questo caso l’olio essenziale manifesta un’azione grassante ed antisettica che lo rendono utile nei preparati tricologici.
Testo a cura di Francesca Esposito Amendola - Dottoressa Tricologa
Concludo ricordandoti che un cuoio capelluto sano è il primo passo per avere capelli sani e belli. Quindi più che concentrarti sulla messa in piega per aver capelli splendenti, comincia prima dalla cura del cuoio capelluto.
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Duni D., Cislaghi E.: "Elementi di tricologia" Milano,
Fitocosmesi Paolo Poggi
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/capelli-decolorati-henne-e-erbe-tintorie-gli-accorgimenti-da-prendere2020-05-30T18:15:00+02:002020-05-30T18:15:47+02:00Capelli Decolorati, Henné e Erbe Tintorie: Gli Accorgimenti da PrendereRozalia Chiru
Cosa succede quando decoloriamo i capelli? Quali erbe curative, ayurvediche usare sui capelli decolorati? Posso usare la Cassia (l'henné neutro) sulla mia chioma decolorata? Posso lavare la mia chioma decolorata con le erbe lavanti? Posso usare l'henné e le erbe tintorie sui miei capelli decolorati? Trovi tutte le risposte in questo articolo. Buona lettura!
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Alzi la mano chi, stanca del solito colore, non è stata sfiorata dal pensiero di ricorrere alla decolorazione per stravolgere il colore di una vita? E scommetto che chi non osa decolorare tutta la chioma, ricorre ai famosi colpi di sole sperando così di contenere un pò i danni. Confesso di averlo fatto anche io.
Cosa succede quando decoloriamo i capelli?
I capelli sono formati fino al 95% di cheratina che è una proteina ricca di zolfo.
Il capello risulta così come lo vediamo grazie all’unione dei filamenti di cisteina (aminoacido) tramite i ponti di solfuro.
Lo so, sembra complesso ma mi addentro dentro queste specifiche per riuscire a spiegarti con maggiore facilità cosa accade quando decidiamo di decolorare i capelli.
Ebbene, quando viene effettuata una decolorazione viene ossidata la melanina (il pigmento che da il colore alla nostra chioma) il che significa indirettamente che la percentuale di cheratina presente all’interno del capello diminuisce e i ponti disolfuro e i filamenti di cisteina si rompono.
Purtroppo i ponti di cistina vengono distrutti in alcuni casi anche fino al 50% e quindi anche la resistenza del fusto si riduce di circa metà.
La decolorazione è un trattamento chimico aggressivo non solo per il fusto che si sfibra e si secca ma anche per la cute. I capelli diventano più porosi e di conseguenza più sensibili all'umidità, agli agenti atmosferici ma anche a tutti gli altri trattamenti chimici o meccanici.
Le squame dei capelli si sollevano in modo che il prodotto che decolora penetri in profondità sottraendo melanina e schiarendo il fusto del suo colore originario.
L’operazione di decolorazione porterà quindi obbligatoriamente un danno sia della cuticola che della corticale con indebolimento strutturale del capello.
Perseverare quindi e ripetere più volte la decolorazione produce danni permanenti alla cuticola che rimane permanentemente aperta causando una continua perdita di idratazione con la conseguenza che la chioma apparirà spenta e opaca.
Ripetere la decolorazione su una chioma già provata vuol dire ritrovarsi con un fusto sempre più debole, fragile e prono a spezzarsi facilmente.
Avere una chioma decolorata, disidrata e opaca è un problema al quale si vuole sempre rimediare perché a nessuno piace avere in testa il famigerato effetto paglia.
L’importante è SI, correre ai ripari MA in maniera consapevole senza però perseverare negli errori che danneggiano i capelli.
Da come ne sto parlando, può sembrare semplice questo percorso di ‘’riabilitazione’’ della chioma, ma è complicato anche usando prodotti totalmente naturali come le erbe tintorie o curative.
Il rischio di avere riflessi verdi a causa della decolorazione è dietro l’angolo e le lunghezze decheratinizzate sono una grana da non sottovalutare.
Anche la lawsonia inermis (l'henné rosso) - e in generale il pigmento vegetale - fa fatica a prendere in maniera uniforme e scarica molto di più e molto più facilmente. Ma non temere: finché c’è consapevolezza, c’è speranza.
Quali erbe curative, ayurvediche usare sui capelli decolorati?
Quali sono le erbe curative che NON vanno a modificare la tonalità chiara dei capelli?
Una delle esigenze principali delle chiome maltrattate con trattamenti chimici è di provare a rinforzarli e di combattere la forte secchezza caratteristica di queste chiome messe a dura prova.
Le erbe curative che non alterano le tonalità chiare (naturali o decolorate) sono
Mi raccomando, ricordati di idratare il Methi prima dell'uso come indicato nel mio tutorial per evitare di seccare ulteriormente i capelli. Le mucillagini che rilascia sono una manna del cielo per un fusto che perde costantemente idratazione per via delle cuticole perennemente aperte.
Posso usare la Cassia (l'henné neutro) sulla mia chioma decolorata?
La Cassia (henné neutro) va usata SEMPRE previo un test di prova su una ciocca nascosta perché potrebbero lasciare su alcune chiome dei riflessi verdastri. E' raro che succeda ed è molto soggettivo anche in base a quanto forte e aggressiva è stata la decolorazione effettuata.
Lo so, non è molto rincuorante non avere una varia scelta ma è meglio di nulla.
Per le lunghezze disidratate ti consiglio lo spray Hair Elixir di cui non potrai più far a meno.
Puoi usarlo
sia sui capelli umidi, prima della messa in piega per condizionarli e togliere la sensazione di secchezza senza appesantirli
che come styling sui capelli asciutti nei giorni successivi allo shampoo. Coccola che diventa essenziale sopratutto se vai al mare.
Molto importante è bilanciare il livello di umidità del fusto, soprattutto al mare o in piscina, per avere dei capelli più morbidi e maneggevoli.
Lo Spray Hair Elixir può essere l’alleato ideale in questi casi, perché non solo è fondamentale nella protezione, ma può aiutarti nella prevenzione della secchezza con impacchi dedicati, nonché nella fase di styling.
Si tratta di uno spray dalla consistenza leggera, che lascia i tuoi capelli luminosi, setosi e avvolti da un profumo floreale in grado di donare una sensazione di freschezza e leggerezza.
Posso lavare la mia chioma decolorata con le erbe lavanti?
Anche in questo caso, meglio prevenire che curare.
l tempo di permanenza della pastella lavante sulla chioma è minima ma visto che ogni fusto è un mondo a se e riscontrare o meno dei riflessi strani può variare anche in base al tipo di decolorazione subito (leggera, media o forte) è sempre meglio essere caute.
Posso usare l'henné e le erbe tintorie sui miei capelli decolorati?
Si, purché tu lo faccia con consapevolezza. Arrivata alla fine di questo articolo sono certa potrai usare le erbe tintorie senza correre il rischio di ritrovarti con una chioma verde.
Prima di procedere a colorare con le erbe tintorie una chioma che ha delle schiariture oppure è interamente decolorata bisogna ripigmentare il fusto che risulta svuotato e decheratinizzato.
Cosa significa"ripigmentare" il fusto?
La ripigmentazione ricostruisce il pigmento cosmetico nei capelli che lo hanno perso per cause naturali o artificiali.
La ripigmentazione va sempre fatta con tonalità calde (dorate, rame o rosse) e l'intensità va sempre rapportata all'intensità del colore finale desiderato e al tono residuo esistente sul capello.
Risulta quindi necessario aggiungere nuovamente i pigmenti caldi persi, prima di colorare ulteriormente i capelli. Tutto ciò è necessario per favorire l’assorbimento uniforme del pigmento vegetale.
Perché? Perché è l'unica che può combattere i riflessi verdastri assicurati in caso venga applicato su una chioma decolorata un mix tintorio senza aver prima fatto la ripigmentazione del fusto.
NOTA BENE:
Sincerati che la lawsonia che vai a utilizzare non sia addizionata di picramato per ovviare a una chioma dai riflessi verdi (nel migliore dei casi) oppure a ritrovarti con ii capelli "bruciati" (nel peggiore dei casi) in seguito alla reazione chimica che potrebbe accadere tra il picramato di sodio e la polvere decolorante usate in fase di decolorazione.
In base a quanto siano chiari i capelli in seguito alla decolorazione subita e alla tonalità finale che si desidera ottenere la ripigmentazione si può fare con la lawsonia pura oppure diluita con la cassia.
Può bastare un'unica applicazione di lawsonia per repigmentare il fusto se la schiaritura è leggera, come potrebbero servire ben 3-4 applicazioni se la decolorazione eseguita era forte e invasiva.
In base a quanto aggressiva sia risultata la decolorazione sul fusto potrai notare che il pigmento vegetale faccia fatica a prendere in maniera uniforme e che scarichi anche molto di più rispetto alla tua ricrescita naturale.
Oltre a stratificare applicazione dopo applicazione, il pigmento della lawsonia crea un film naturale attorno al fusto che oltre che colorante diventa anche protettivo.
Posso usare mix pronti di erbe tintorie sulla mia chioma decolorata?
Ti consiglio di farlo solo dopo aver effettuato la repigmentazione con la lawsonia.
"Ma io non voglio diventare ramata, voglio usare un henné biondo"
Considera che la robbia, il rabarbaro, l'ibisco non daranno mai riflessi strani ma se il tuo mix "biondo" di erbe tintorie contiene indigo oppure katam che rilasciano un pigmento vegetale blu, ottenere una tonalità verdastra diventa una certezza.
Si tratta di colorimetria di base: se sommi al giallo (i tuoi capelli decolorati) il pigmento blu del katam o indigo, otterrai il verde.
Va da sé che lo stesso vale anche per i capelli naturalmente chiari o bianchi. Se applichi l'indigo o il katam puro su una chioma naturalmente bionda o su una ricrescita bianca otterrai una tonalità che va sul verde. Per ovviare a ciò ci vuole sempre la lawsonia come primo passaggio oppure nello in un unico mix, insieme al katam e all'indigo.
Una volta ripigmentato il fusto, potrai procedere poi con il mix tintorio desiderato per ottenere la tonalità desiderata.
NOTA BENE:
il fusto schiarito chimicamente è molto più poroso rispetto al fusto sano quindi azzarda a usare le erbe tintorie su tutta la chioma SOLO dopo aver fatto il test di prova su una ciocca di capelli.
Uffa, i miei capelli decolorati hanno riflessi verdi!
Purtroppo alcune di voi mi contattate a danno fatto, con il terrore di dovervi rasare a zero. Per fortuna la lawsonia con il suo pigmento rosso può correre ai ripari e togliere i riflessi verdastri anche se ciò vuol dire diventare castane.
Si tratta sempre di colorimetria di base: se sommi al verde il rosso ne risulta il marrone.
Direi che è un compromesso accettabile di fronte all'alternativa di convivere con una chioma verdastra oppure una testa rasata. Cosa ne dici?
Il mio fusto decolorato tornerà sano come prima?
Premesso che una volta danneggiato il capello, non potrà mai più tornare bello come prima e che i miracoli non possono farli neanche le erbe tintorie per quanto siano fantastiche per le chiome sfibrate, posso però assicurarti che noterai applicazione dopo applicazione come il fusto cambia in maniera incredibile il suo aspetto sia visivamente che al tatto.
Ti lascio di seguito anche 2 testimonianze che sono sicura ti torneranno utili e ti ispireranno e daranno fiducia che non è tutto perso per quel attimo di pazzia in cui hai avuto la malaugurata idea di decolorare i tuoi capelli.
Trovi la testimonianza lasciata da Elena a questo link oppure cliccando sulla foto
Mentre a questo link trovi la testimonianza di Veronica:
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Castano P., Miani A.: "I capelli, bellezza e salute" Roma, SEU
Cortesi G.: "Focus sul colore"
www.sitri.it
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/3-scrub-fai-da-te-per-il-cuoio-capelluto-grasso-secco-e-con-prurito2020-05-18T19:03:00+02:002020-05-20T12:18:11+02:003 Scrub FAI DA TE per il Cuoio Capelluto Grasso, Secco e con PruritoAssistenza Clienti
Scopri i 3 scrub fai da te per il cuoio capelluto per darti modo di sfruttare appieno le proprietà dei prodotti Beautilicious Delights.
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Sono certa che a forza di insistere su quanto sia importante prenderci cura consapevolmente del nostro cuoio capelluto, riuscirò a far passare il messaggio che la salute dei nostri capelli PARTE dalla cute. Cute di cui bisogna prendersi cura proprio come facciamo con la pelle del viso e del corpo.
Lo scrub del cuoio capelluto esfolia e rimuove le cellule morte, lo smog e tutti i residui dei prodotti utilizzati nella hair care routine quotidiana.
E' essenziale perché grazie all'esfoliazione che viene effettuata permette di ossigenare i bulbi dei capelli e di prevenire la forfora.
In più il massaggio effettuato durante lo scrub riattiva il microcircolo sottocutaneo, necessario per la corretta ossigenazione dei tessuti e favorendo la nascita di capelli sani e belli.
Sullo shop trovi lo Shampoo Scrubche puoi usare ogni mese sia se hai una cute sana per una “pulizia” profonda sia in caso di cuti problematiche.
Come accennavo nell'articolo dedicato all'approfondimento dedicato allo scrub per la cute sarebbe quindi buona abitudine utilizzare uno scrub sul cuoio capelluto anche una volta a settimana per detossinarlo eliminando tossine, impurità e cellule morte.
una miscela a base di polvere di kapoor kachli, sidr e polvere di arancia, polveri condizionanti, volumizzanti e lucidanti. La delicata argilla indiana Multani Mitti, la polvere di Neem e di aloe verapurificano e idratanola cute e i capelli ritrovano corpo, tono e leggerezza.
IlKAPOOR GLOWè un impacco capelli daiprincipi attivi lenitivi, detossinanti e riequilibranti, che lascia la cute fresca e i capelli rivitalizzati. Ideale per tutte le tipologie di capelli, in particolar modo per le cuti sensibili e problematiche e per i capelli spenti, che mancano di corpo e vitalità.
Può essere usato anche ✓per combattere la forfora e per ✓regolarizzare la produzione di sebo.
Dall'azione astringente e purificante, l'impacco capelli Kapoor Glowpulisce in profondità la cute eliminando le cellule morte. Grazie all'alta percentuale di antiossidanti, il suo utilizzo costante tonifica il cuoio capelluto e favorisce la crescita dei capelli.
Ma l'articolo di oggi voglio dedicarlo a 3 scrub fai da te per il cuoio capelluto per darti modo di sfruttare appieno le proprietà dei prodotti Beautilicious Delights.
Shampoo scrub fai da te per cute grassa
Per questo shampoo scrub fai da te per cute grassa che puoi realizzare in meno di 2 minuti ti servono
sale fino (evita il sale grosso sarebbe troppo aggressivo)
polvere di aritha
polvere di shikakai
gel di aloe vera
Come hai notato, questo scrub è anche uno shampoo..usandolo lavi anche i capelli, non fai solo un semplice scrub sulla cute. Puoi potenziare la sua azione purificante, rinfrescante e sebo-regolarizzante aggiungendo anche 2 gocce di olio essenziale di rosmarino oppure salvia.
Esfoliando il cuoio capelluto, infatti, ri-bilanci il PH della cute e allo stesso tempo la pulisci.
Scrub fai da te per cuoio capelluto con prurito
Per questoscrub fai da te per cuoio capelluto con prurito ti servono
zucchero bianco
polvere di sidr
polvere di amla
olio di moringa
gel di aloe vera
Mentre il sidr, l'amla e il gel di aloe vera disinfettano e idratano, lo zucchero bianco fa un leggero peeling e rimuove le impurità che vengono poi catturate dall’olio. Il tutto senza irritare la ghiandola sebacea. Puoi potenziare l'efficacia di questo scrub fai da te aggiungendo anche 2 gocce di olio essenziale di tea-tree oppure limone.
Scrub fai da te per cuoio capelluto secco
Per questoscrub fai da te per cuoio capelluto secco ti servono
olio di moringa
miele
zucchero bianco
gel di semi di lino
Puoi potenziare la sua efficacia aggiungendo anche 2 gocce di olio essenziale di lavanda. Rivitalizza lo scalpo ed elimina l’accumulo di prodotti e cellule morte per un effetto detox immediato.
Puoi effettuare lo scrub sul cuoio capelluto 1 o 2 volte al mese o una volta a settimana, la frequenza dipende dalle tue esigenze, dalle caratteristiche dei capelli e dalla sensibilità della tua cute.
Scrub FAI DA TE per il Cuoio Capelluto: Modo d'uso
Una volta che hai creato lo scrub, applicalo sulla cute leggermente inumidita e massaggiadelicatamente con i polpastrelli con movimenti circolari con particolare pressione sopra le orecchie, sulla nuca e sulla riga centrale per attivare il microcircolo per 3-4 minuti.
Lascialo agire per qualche minuto e infine risciacqua con acqua e procedi con il normale lavaggio con shampoo e balsamo.
Come in tutte le cose, cerca di non strafare per non stressare il cuoio capelluto e trova un tuo equilibrio. Come? Semplicemente osservando la tua cute.
Prima di salutarti, ricordati di NON effettuare questi scrub fai da te prima dell’esposizione al sole oppure se la tua cute è lesa.
Sono sicura che troverai altrettanto interessante il COWASH che sono certa amerai tanto quanto questi 3 scrub fai-da-te che ti ho suggerito.
Se avrai modo di provare questi scrub per il cuoio capelluto, fammi sapere nei commenti qual è il tuo preferito. Ti assicuro che se saprai essere costante, questo nuovo rituale gioverà non solo al tuo cuoio capelluto, ma anche ai tuoi capelli, che cresceranno più sani e luminosi. I capelli risulterano più sani, il mantello idrolipidico riequilibrato e la fibra capillare rinvigorita.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/scrub-cuoio-capelluto-enzimatico-chimico-o-meccanico2020-05-18T16:08:00+02:002020-05-18T18:29:35+02:00Scrub Cuoio Capelluto: Enzimatico, Chimico o Meccanico?Rozalia Chiru
Cos'è lo scrub per il cuoio capelluto? A cosa serve? Perché è importante effettuarlo mensilmente? Quanti tipi di scrub esistono? Di questo e molto di più parlo in questo articolo che ti invito a leggere.
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Mentre per viso e corpo, lo scrub o l’esfoliazione è una pratica conosciuta da decenni, solo abbastanza di recente si è compresa l’utilità di effettuare questa pratica anche sul cuoio capelluto
sia in situazioni normali per effettuare una “pulizia” profonda,
sia in situazioni di anomalie che comportano un ristagno di sebo e/o corneociti che intasano l’ostio follicolare (il forellino di uscita del capello sulla cute)
A cosa serve lo scrub del cuoio capelluto?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa tricologa Francesca Esposito
Lo scrub del cuoio capelluto è essenziale perché grazie all'esfoliazione che viene effettuata permette di ossigenare i bulbi dei capelli e di prevenire la forfora. Nello stesso tempo il massaggio effettuato durante lo scrub riattiva il microcircolo sottocutaneo, necessario per la corretta ossigenazione dei tessuti e per favorire la nascita di capelli sani e belli.
In più lo scrub al cuoio capelluto è consigliato in caso di cuti problematiche con prurito, desquamazione e forfora.
Scrub / esfoliazione cuoio capelluto: cos'è?
Vediamo insieme cosa s’intende per scrub o esfoliazione del cuoio capelluto
Il termine scrub o esfoliazione, secondo il dizionario, significa: “distacco di strati sottili e superficiali di materiale o di tessuto organico”.
A livello cutaneo e quindi anche del cuoio capelluto, lo scrub o l’esfoliazione realizzata con prodotti cosmetici promuove il distacco dello strato corneo più superficiale, accelerando di conseguenza il rinnovamento epidermico, quel processo fisiologico che, seguendo un ritmo armonico, è in grado di garantire sempre il mantenimento della funzione barriera.
È noto che tutte le cellule epidermiche provengono dalla divisione e proliferazione dei cheratinociti dello strato germinativo (o basale), disposti in un’unica filiera cellulare sopra la membrana basale.
Nel percorso verso la superficie cutanea, le cellule maturano e si trasformano dal punto di vista sia morfologico sia funzionale, passando da cellule dello strato basale a quelle dello strato spinoso, granuloso e quindi corneo.
La progressiva differenziazione da cellula dello strato basale a corneocita si completa in genere in 15 giorni. Prima di raggiungere lo strato corneo i cheratinociti si appiattiscono e perdono il nucleo diventando corneociti che vengono rinnovati con la desquamazione fisiologica entro 15 giorni.
Quindi la cute si esfolia e rigenera in maniera autonoma ma, in molti casi è utile favorirne l’esfoliazione attraverso prodotti cosmetici appropriati.
Le ragioni possono essere diverse e di conseguenza differenti sono le formulazioni che possono essere realizzate, sia in termini di forma cosmetica sia in relazione alla tipologia e all’intensità dell’effetto esfoliante.
Il distacco di corneociti indotto artificialmente determina una “risposta” da parte della pelle. Recepito come un’aggressione, comporta l’accelerazione del ritmo di rinnovamento cellulare con richiamo di cellule “nuove” in superficie.
Tale effetto è utile anche in presenza di ipercheratinizzazione e ristagno di sebo ossidato, situazioni tipiche della cute seborroica, o quando ci troviamo in presenza di forfora.
Perché è importante effettuare lo scrub del cuoio capelluto?
Nell’effettuare l’esfoliazione del cuoio capelluto, di fatto rimuovendo lo strato corneo superficiale si favorisce l’assorbimento dei trattamenti che si vogliono applicare e ricordiamo inoltre che l’esfoliazione del cuoio capelluto ci permette di riattivare la microcircolazione cutanea.
Questa andrà a favore non solo del cuoio capelluto ma a beneficiarne saranno anche i capelli che ricordiamo si nutrono proprio attraverso il microcircolo nella zona della papilla dermica.
Perché va fatto lo scrub al cuoio capelluto?
per mantenere l’epidermide pulita e in buona salute.
per riequilibrare la cute, ripristinando una corretta ossigenazione di tessuti e bulbi capillari.
per normalizzare la produzione di sebo senza aggredire o intaccare il naturale film idrolipidico.
per restituire ai capelli luminosità, forza, elasticità, corpo e bellezza.
per stimolare il rinnovamento cellulare, risultando d’aiuto anche nel caso di capelli indeboliti tendenti alla caduta.
Le diverse tipologie di cosmetici scrub / esfolianti
I cosmetici con attività esfoliante possono essere formulati per agire secondo un meccanismo di tipo
chimico,
enzimatico
oppure meccanico
e in quest’ultimo caso prendono la denominazione commerciale di scrub, dall’inglese “scrub out” ossia togliere via strofinando.
Talvolta, all’interno di una stessa formulazione si possono utilizzare miscele di ingredienti esfolianti che lavorano in sinergia secondo questi diversi meccanismi.
Esfolianti chimici ed enzimatici
I più diffusi agenti esfolianti di tipo chimico sono gli alfa-idrossiacidi (AHA) , acidi organici recanti un gruppo -OH nella prima posizione sostituibile della catena idrocarburica.
L’acido glicolico (OH-CH-COOH) è la molecola più piccola degli AHA, seguono poi il lattico (C3H6O3), il malico (C4H6O5) e il tartarico (C4H6O6) dicarbossilici e il citrico (C6H8O7) tricarbossilico.
Conosciuti come “acidi della frutta”, sono ottenuti da diverse fonti vegetali come appunto frutti (mela, bacche, uva, agrumi, tamarindo), oltre che da canna e barbabietola da zucchero. L’azione degli alfaidrossiacidi si esplica a livello dei desmosomi, piccoli “bottoni” che tengono congiunti i corneociti.
Insieme o in alternativa agli AHA, sono sempre più impiegati i poli-idrossiacidi (PHA) quali l’acido lattobionico e il gluconolattone, per l’attività esfoliante più modulata e la possibilità di sfruttare altre loro proprietà quale l’azione antiossidante. Risultano pertanto meglio tollerati anche dalle pelli delicate e sensibili.
L’acido salicilico, beta-idrossiacido, è meno diffuso nei prodotti esfolianti a risciacquo, mentre è più di frequente impiegato in trattamenti leave-on, ad esempio per le pelli ipercheratosiche, perché efficace e potente cheratolitico, ma in modo più lento rispetto agli AHA.
Esfolianti enzimatici
Gli agenti esfolianti di tipo enzimatico sfruttano l’azione appunto di enzimi come la papaina (papaya) o la bromelina (ananas).
é un trattamento a tripla azione: dolcementeesfoliante, seboequilibrante e purificanteche pulisce in profondità la cute e i capelli e combatte i funghi che provocano la forfora, il prurito e la secchezza. Grazie alla sua innovativa formula scrubattiva la circolazione del cuoio capelluto e l’ossigenazione cellulare.
L'esfoliazionedella cute svolta da questo Shampoo Scrub è siachimica che meccanicagrazie all'azione sinergica deimicrogranuli dei gusci di mandorle e nocciole e agli AHA naturali (alfaidrossiacidi).
Il mix di estratti AHA è costituito daestratto di mela concentrata, idrolizzato di uva rossa, idrolizzato di crusca di grano, estratto di limone, acido citrico, acido tartarico e acido lattico.
Esfolianti meccanici-scrub
Negli scrub si sfrutta la capacità di uno o più componenti di svolgere un effetto abrasivo nel momento in cui sono massaggiati sulla pelle.
La scelta di ingredienti scrub è molto vasta e spazia da un’ampia gamma di derivati naturali, sia vegetali che minerali, a quelli sintetici.
L’intensità dell’azione esfoliante è modulata oltre che dalla concentrazione di agente scrub, anche da altri parametri, in primo luogo le dimensioni dei granuli.
È abitudine frequente mescolare agenti scrub di differente granulometria, oltre che di diversa origine (naturale/sintetica), lavorando in modo strategico sulle percentuali dell’uno e dell’altro.
Un’alternativa “verde” al polietilene è rappresentata dall’acido poli-lattico (PLA), polimero dell’acido lattico ottenuti da fonti rinnovabili come il mais e la tapioca. Questo bio-polimero è un polietere alifatico termoplastico, disponibile in microsfere a diversa granulometria.
Per un’azione esfoliante particolarmente delicata può essere impiegato il glucomannano, polisaccaride ad alto peso molecolare formato da unità di glucosio e mannosio. Si utilizza in microsfere di piccole dimensioni che, a contatto con l’acqua, formano in superficie un gel in grado di assorbire il sebo in eccesso, impurità della cute mentre la parte interna, più dura, agisce come “soft scrub agent”.
Gommage
Con il termine gommage, il formulatore intende un prodotto, in genere per il viso, con effetto esfoliante leggero, così denominato perché ricorda l’azione di una gomma sulla pelle.
Nelle formule di gommage si sfrutta la capacità di alcuni polimeri insolubili, come la cellulosa o l’amido (mais, tapioca) di idratarsi parzialmente. Una volta che il prodotto è applicato sulla pelle, l’acqua, debolmente legata dalla struttura polimerica, evapora lasciando uno strato ancora soffice che, per leggero sfregamento, forma dei “gommini”.
Vediamo di seguito gli agenti comunemente utilizzati negli scrub distinguendoli a seconda della derivazione:
Scrub minerali
Pomice
Polvere di lava
Fosfato di calcio
Polvere di quarzo/diamante
Scrub Vegetali
Da guscio: mandorla, argan, cocco, karité, noce
Da seme/nocciolo: albicocca, ciliegia, oliva, uva, pesca
Da buccia: limone, arancia.
Con quale frequenza bisogna effettuare l’esfoliazione del cuoio capelluto?
Come abbiamo visto, seppur il nostro cuoio capelluto si esfolia regolarmente in maniera autonoma, garantendo un ricambio cellulare, diversi sono i benefici che conseguono all’esfoliazione cosmetica.
La frequenza d’uso come la modalità di applicazione sono sempre indicate dalla casa produttrice sulla confezione del prodotto e come accade per tutti i cosmetici, anche nel caso dei prodotti esfolianti è opportuno seguire le indicazioni del formulatore questo, proprio per sfruttare al meglio le performance del prodotto stesso.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/il-ruolo-del-ph-nei-mix-tintori-di-henne-e-erbe-tintorie2020-04-29T18:57:00+02:002020-04-29T19:10:20+02:00Il Ruolo del pH nei Mix Tintori di Henné e Erbe TintorieRozalia ChiruScopri come può incidere il pH sulla tonalità del riflesso rilasciato dal pigmento vegetale dell'henné e delle erbe tintorie sui nostri capelli. Buona lettura!
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Mi sentite spesso parlare di pH ma dai vostri messaggi ho capito che c'è spesso confusione in merito e non è sempre chiaro a cosa serve e come possiamo usarlo nei mix tintoridi henné e erbe tintorie per ottenere un colore che si avvicini alle nostre esigenze.
Quindi è necessario parlare di un pò di chimica per conoscere il pH e come può incidere sulla tonalità del riflesso rilasciato dal pigmento vegetale dell'henné e delle erbe tintorie sui nostri capelli.
Cos'è il pH?
Partiamo dalla premessa che il pH è una scala di misura dell'acidità o basicità di una soluzione acquosa quindi ricordati che si può misurare solo se la sostanza è solubile in acqua.
Ha una scala di riferimento che va dallo 0 (massima acidità) a 14 (massima basicità) e dove il valore 7 indica la neutralità.
Quindi tutte le soluzioni con un pH sotto 7 sono ACIDE mentre quelle oltre il 7 sono BASICHE.
Ma se si può misurare il pH delle sostanze solubili in acqua perché si parla di pH della cute o pH del capello se esse non sono solubili in acqua?
Sui capelli e sulla cute è sempre presente un leggero mantello idrolipidico, protettivo-idratante composto da sudore (grazie alle ghiandole sudoripare) e di sebo (grazie alle ghiandole sebacee).
Il sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, ha un preciso ruolo, non solo nel contribuire alla formazione del film idrolipidico sulla cute, ma ha anche la funzione di lubrificare il capello nel suo sviluppo verso l’alto.
Quindi il mantello idrolipidico costituito al 70% da acqua e al 30% da sostanze grasse e minerali è una soluzione organica, naturalmente prodotta dal nostro corpo con un suo pH fisiologico di valore 4.5-5.5.
Il pH naturale delle erbe tintorie
Alcune erbe tintorie prediligono un pH basico piuttosto che un pH acido per rendere la massima resa tintoria sul capello.
Per esempio:
L'Indigo e il Katam sviluppano naturalmente un pH basico quando viene aggiunta l'acqua alla polvere tintoria.
Quindi per ottenere la massima resa tintoria dal pigmento vegetale rilasciato dal Katam o dall'Indigo dobbiamo favorire la creazione di un ambiente basico e non contrastarlo con ingredienti che possano rendere l'ambiente acido.
Per esempio usare Amla e Katam o Indigo nello stesso mix potrebbe rivelarsi controproducente se punti ad un colore scuro e intenso perché il pH dell'Amla è molto acido e quindi impedisce al mix tintorio di mantenere un pH alcalino.
C'è chi preferisce aggiungere una puntina di bicarbonato per enfatizzare il potere tintorio e i riflessi di queste 2 polveri tintorie ma ti incoraggio di sperimentare sempre in prima persona e scegliere tu se è necessario o meno aggiungere una puntina di bicarbonato nel tuo mix.
Invece il pH della lawsonia è naturalmente acido. Anche in questo caso c'è chi aggiunge del suco di limone o qualche goccia di aceto - ma anche in questo caso sperimenta sempre in prima persona.
Altre erbe riflessanti cambiano totalmente il loro riflesso in base al pH dell'ambiente in cui si trovano, come la curcuma, il rabarbaro, la robbia o l'ibisco.
Per creare a casa una pastella tintoria dall' ambiente acido o basico puoi usare delle sostanze che trovi nella tua cucina:
limone o aceto per creare soluzioni / ambienti ACIDI
bicarbonato per creare soluzioni / ambiente BASICI
Per creare un pH basico oppure acido per la nostra miscela tintoria basta usare un quantitativo davvero minimo, una puntina di coltello di bicarbonato oppure il succo di mezzo limone.
Il pH alcalino agisce sul fusto rigonfiandolo aprendone le squame per permettere alle sostanze chimiche di penetrare all'interno e modificarne la struttura.
Se l'ambiente alcalino ha un pH che sfiora la massima basicità (13-14) la dilatazione sul fusto è cosi forte dadanneggiare irrimediabilmente il capello.
Il pH acido invece chiude le squame aperte del fusto. Solitamente si tratta di trattamenti (balsamo, risciacquo acido o spray styling come lo spray Volumizzante o Anticrespo agli acidi della frutta) che si usano sui capelli in seguito ai trattamenti dal pH basico (colorazione chimica oppure semplicemente uno shampoo dal pH leggermente alcalino come lo shampoo con la farina di ceci oppure un mix tintorio a base di katam e indigo).
Solitamente gli shampoo hanno un pH che varia tra un pH 4.5 - 5 mentre gli shampoo trattanti come lo Shampoo Scrub arrivano ad un pH 6 che rispetto al pH fisiologico della cute e dei capelli può risultare basico.
Un buon balsamo ha il ruolo di condizionare i capelli ma anche di chiudere le squame grazie al suo pH acido. Solitamente hanno un pH che può variare tra un valore 3-4.
Ovviamente, bisogna sempre usare consapevolmente le sostanze acide e non abusarne perché i capelli sottoposti a sostanze il cui valore si avvicina al pH 1, subiscono danni irreparabili.
Per concludere ti lascio con un elenco di varie sostanze e il loro pH che sono certa troverai curioso in alcuni casi:
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/come-schiarire-i-capelli-in-modo-naturale-scaricando-l-henne-stratificato2020-04-03T18:22:00+02:002020-11-05T18:04:38+01:00Come Schiarire i Capelli in Modo Naturale Scaricando l’Henné StratificatoRozalia ChiruAltro]]>
Complice anche la bella stagione che si avvicina, il desiderio per una chioma più chiara e ricca di sfumature naturali e riflessi accentuati inizia a far capolino. Ho notato questo in prima persona ma anche e soprattutto dagli svariati messaggi che mi inviate.
Credo sia un po’ il desiderio di tutte noi avere una chioma splendente dai riflessi unici.
Soprattutto per noi che siamo henné addicted e siamo consapevoli delle potenzialità delle erbe tintorie: un vero e proprio bagno di luce e brillantezza che ravviva i capelli, ne sublimano il colore e danno la possibilità di ottenere il riflesso tanto desiderato.
Oggi quindi ti spiego SE e QUANDO è possibile schiarire i capelli scaricando l'henné stratificato.
Ma perché chi usa l'henné e le erbe tintorie potrebbe arrivare a desiderare di schiarire i capelli?
Ci sono vari casi che si possono verificare, menziono solo quelli più comuni:
- il colore che hai ottenuto con il mix tintorio è troppo scuro
Sei alle prime armi con le erbe tintorie ehai applicato il mix tintorio direttamente su tutta la chioma senza aver fatto prima il test di prova su una ciocca nascosta? SORPRESA ti sei ritrovata con dei capelli ben più scuri del tuo colore naturale.
Non disperare! La cosa positiva è che avendo usato solo una volta le erbe tintorie, il pigmento non è ancora stratificato quindi sicuramente con i prossimi 3-4 shampoo il pigmento scuro tenderà a scaricare e la tonalità a diventare meno scura.
NOTA BENE: Il Katam e l'Indigoscaricano con i primi 2-3 shampoo, ma dopo 3-4 applicazioni il pigmento inizia a stratificare sempre di più sul fusto e a scaricare sempre di meno con i lavaggi.
- il colore che hai ottenuto con l'henné è troppo rosso / ramato
Se invece in seguito a questa prima applicazione, la tonalità risulta troppo ramata o rossa, sarà più dura aggiustare il tiro perché una volta che il lawsone lega con la cheratina non va più via. Quindi in questo caso l'unica alternativa che hai è di provare a smorzare il rosso.
Se parti da una base chiara / bionda e desideravi rimanere tale purtroppo c'è poco da fare. Puoi smorzare il ramato usando dell'amla o cassia e katam ma smorzando il rosso anche il colore del fusto diventerà leggermente più scuro. Ricordati che il test di prova è essenziale prima di combinare altri pasticci.
Se invece il ramato risulta sulla tua ricrescita bianca, potrai correre ai ripari con un nuovo mix contente cassia e katam / indigo per smorzare il rosso; puoi approfondire l'argomento qui: Come togliere il rosso dell'henné dai capelli
- il colore scuro è dovuto all'henné stratificato nel tempo
ossia hai sempre applicato il mix tintorio su tutta la chioma, non solo sulla ricrescita. Cosa che vivamente sconsiglio a meno che non sia proprio quello che desideri: ritrovarti con una chioma sempre più intensa e scura nel tempo.
Mi piacerebbe poter comunque rinforzare le mie lunghezze mentre copro la ricrescita bianca
Mentre colori la tua ricrescita con il tuo mix tintorio, puoi coccolare le tue lunghezze
usando un mix tintorio apposito dedicato solo alle lunghezze, in cui deve prevalere la cassia rispetto alle erbe tintorie (lawsonia, katam o indigo) in modo tale da poter ravvivare i riflessi e continuare a godere dei benefici dell'impacco tintorio
oppure
usando un impacco curativo a base amla, cassia, methi, sidr - a te la scelta in base alle tue esigenze.
Come faccio a schiarire i capelli scaricando l'henné stratificato?
Dai messaggi che ricevo, so di non essere l'unica a dover affrontare la stratificazione, a volte fatta consapevolmente, a volte inconsapevolmente con dei mix tintori che si sono rivelati un pò troppo scuri rispetto al colore di partenza.
Quindi la prima cosa che si fa quando non ci si piace più con un colore che ci sembra troppo scuro è cercare il metodo meno invasivo per schiarire i propri capelli e ottenere una tonalità più chiara.
Possiamo davvero schiarire il colore dei nostri capelli in modo naturale senza danneggiarli?
Continua a leggere e lo scopriremmo assieme.
Cosa significa / presume l'atto di schiarire i capelli?
Detto in parole semplici, schiarire e /o decolorare i capelli vuol dire togliere in parte o del tutto del pigmento dal fusto del capello, ossidando e alterando la melanina e cambiando la struttura del fusto in modo irrimediabile.
La decolorazione può schiarire il colore dei nostri capelli di diversi toni in base al colore di partenza e al colore finale che si desidera ottenere.
Il metodo tradizionale più veloce e usato per schiarire i capelli è l'utilizzo dell'acqua ossigenata conosciuta anche come perossido di idrogeno, che nell'ambiente alcalino creato grazie all'ammoniaca o suoi sostituti, riesce a penetrare nel cuore del fusto e a degradare e ossidare i suoi pigmenti privandoli del colore.
Ma quindi posso schiarire chimicamente i miei capelli già tinti con l'henné e le erbe tintorie?
Dipende! Ogni capello è a se e la sua reazione ad un trattamento chimico aggressivo come la decolorazione è davvero soggettiva.
Dipende dal mix tintorio che hai usato sui tuoi capelli e da quanto è stratificato il pigmento. Se hai usato sui tuoi capelli solo lawsonia, cassia oppure erbe riflessanti con robbia o ibisco molto probabilmente potrai decolorare chimicamente senza rischiare di ottenere un colore strano sui tuoi capelli.
Se invece hai trattato i tuoi capelli con mix tintori addizionati di picramato oppure contenenti indigo o katam allora i riflessi verdastri sono assicurati.
Vuoi certezze su come reagirà il tuo fusto? Solo un test di prova su una ciocca nascosta potrà darti una risposta che ti eviti sorprese sgradevoli.
Quali sono i metodi naturali per schiarire i capelli trattati con henné:
Premesse:
la lawsonia riveste il capello e nel tempo, applicazione dopo applicazione non solo l'henné rende il capello più robusto ma anche il colore, come abbiamo visto sopra, tende a scurirsi.
le erbe tintorie colorano tono su tono, cioè aggiungono il loro pigmento colorante al pigmento naturale del capello, per cui riescono a scurire la capigliatura.
Gli impacchi naturali che ti suggerirò di seguito sono molto blandi e occorrono diversi impacchi, ripetuti a cadenza regolare nel tempo, per ottenere risultati apprezzabili a livello di "schiaritura"del fusto.
Destratificare l'henné nelle tonalità medio-scure
Più è scuro il colore, più tempo ci vorrà per notare i progressi che si fanno. Ci vorrà costanza e pazienza ma ti assicuro che utilizzando questi metodi naturali per far scaricare il pigmento vegetale, se anche i tuoi capelli non ti sembreranno subito più chiari, sicuramente risulteranno più morbidi, lucidi e sani.
Si fa una scelta consapevole scegliendo di non stressare e danneggiare il fusto e di schiarire la chioma in modo graduale e molto delicato senza andare a togliere il pigmento naturale.
Come tutti i metodi naturali, i risultati si vedono solo se si ha costanza e ci si applica con una pazienza certosina.
Stai certa che scegliendo di usare questi metodi poco invasivi non schiarirai i tuoi capelli in maniera notevole (da nero a rosso o da castano a biondo) ma potrai schiarire gradualmente i tuoi capelli facendo scaricare impacco dopo impacco il pigmento vegetale.
Impacchi capelli per far destratificare l'henné e scaricare il pigmento vegetale
impacchi "nutrienti" a base oleosa ( con burro di karitè, olio di cocco o il tuo olio preferito per capelli). Gli impacchi oleosi aiutano a far scaricare nel tempo il pigmento vegetale
impacchi idratanti a base di amido di riso o di mais - trovi un esempio di impacco anche nel video qui sotto
se hai la fortuna di vivere al mare, il sole e la salsedine saranno un tuo alleato nel far scaricare il pigmento
gli impacchi di methi su alcune tipologie di capelli fanno scaricare il pigmento scuro
gli impacchi con balsamo e succo di limone si possono rivelare una piacevole sorpresa, senza seccare i capelli grazie alla quota grassa del balsamo.
un altro metodo per far scaricare l'henné è fare impacchi a base di cassia (henné neutro) preparata con acqua calda e il succo di mezzo limone. Il composto dopo averlo preparato, va fatto riposare 12 ore coperto da pellicola e poi, una volta applicato, lasciato in posa per 1 ora e in seguito risciacquato abbondantemente.
Sono dei metodi che non è detto funzionino per tutti perché non tutte le chiome reagiscono allo stesso modo. Quindi armati di pazienza e punta al tuo obbiettivo sperimentando in prima persona per capire quale impacco meglio funge sui tuoi capelli.
Schiarire i capelli chiari in modo naturale senza rovinarli?
La notizia positiva è che più i capelli sono chiari, più è facile si notino i progressi che si fanno.
Sui capelli già naturalmente chiari si possono usare dei mix di erbe riflessanti (come il rabarbaro, la curcuma) che possono riflessare oppure impacchi di cassia e camomilla ossidate nel succo di limone per 8-12 ore.
Se scegli di aggiungere al tuo mix le erbe riflessanti, ti ricordo che sono polveri che conferiscono riflessi più o meno dorati in base al pH del mix tintorio.
Il giallo rilasciato dalla curcuma è più freddo, quasi un giallo simpson mentre il rabarbaro rilascia un tono più caldo, che ricorda il colore del grano.
Tenendo presenti le caratteristiche di ogni singola erba, puoi sperimentare e variare le percentuali fino a ottenere la sfumatura che più ti piace. Sui capelli chiari, l'impacco valorizzerà il colore di base, donando delle belle sfumature naturali, con risultati subito evidenti. Mi raccomando, si inizia sempre con un test di prova su una ciocca nascosta.
Gli stessi mix che ho consigliato per le chiome chiare, sui capelli scuri non daranno alcun tipo di riflesso, ne schiariranno il colore.
Se hai la chioma scura perché hai stratificato l'henné armarti di pazienza e costanza e fai gli impacchi consigliati per questa tipologia di chioma.
Meglio optare per dei metodi naturali per schiarire i capelli dolcemente senza danneggiarli
Ribadisco che i risultati ottenuti con i metodi naturali consigliati per destratificare l'henné saranno sempre molto soggettivi perché l'impacco che darà ottimi risultati sulla mia chioma potrebbe non funzionare sul tuo fusto.
Ogni fusto è un mondo a se e reagirà in maniera diversa allo stesso impacco.
NOTA BENE:
In commercio ci sono anche lozioni e shampoo schiarenti a base di camomilla, ma che guardando l'Inci si scopre che contengono comunque acqua ossigenata. In piccole percentuali ma c'è, quindi è l'importante che non ti fai ingannare dal claim "alla camomilla" quando poi l'effetto schiarente viene svolto dall'acqua ossigenata con tutto quello che ciò presume.
Sei stata brava e sei riuscita a destratificare l'henné quindi ora la domanda che sorge spontanea è:
E' possibile ottenere una tonalità più chiara rispetto al colore attuale?
Dipende!
Prova a rispondere a queste domande, tenendo a mente che le erbe tintorie non contengono agenti depigmentanti quindi non riescono a schiarire il fusto:
Il tuo colore naturale, la tua ricrescita è più chiara del colore che hai ottenuto con il mix tintorio?
Hai un'alta percentuale di capelli bianchi o ancora meglio, hai la riga bianca quando hai la ricrescita?
Se la risposta a queste due domande è SI, allora ho buone notizie per te. Con tanta pazienza e perseveranza potrai ottenere una tonalità più chiara nel tempo modificando le percentuali del tuo mix tintorio in modo tale che dia una tonalità più chiara e prestando attenzione alla stratificazione.
Ho attraversato varie fasi nella colorazione naturale della mia chioma in questi ormai più di 8 anni di henné e ho abbandonato per 1 anno la mia chioma color cioccolato a favore del nero intenso che vedi nella foto qui sopra.
L'uso dell'indigo nel mio mix tintorio per un periodo (30% lawsonia 70% indigo - e spesso effettuavo anche un doppio passaggio con solo indigo) e il doppio passaggio effettuato per qualche buon mese è bastato per far stratificare e scurire il mio castano, facendolo passare da medio e ricco di riflessi a castano scurissimo / nero all'interno o nella luce artificiale.
Il nero è bellissimo ma alla fine, questa fase mi è servita anche per capire che io sono perdutamente innamorata delle sfumature e dei mille riflessi che hanno le chiome dalla tonalità castana ottenuta con i mix tintori delle erbe tintorie.
Ovviamente superata questa fase, ho dovuto ingegnarmi per capire Come Schiarire i Capelli in Modo Naturale Scaricando l’Henné Stratificato e ritornare al castano caldo cioccolatoso e ricco dei riflessi meravigliosi del Katam.
Ho usato esattamente i metodi descritti qui sopra, impacchi applicati sulle lunghezze con una pazienza certosina ma soprattutto ho sfruttato l'asso nel manico che mi dava la mia generosa ricrescita bianca.
Ho modificato il mio mix (35% lawsonia e 65% katam per la ricrescita e impacchi di robbia e ibisco (50-50%) sulle lunghezze una volta raggiunta la mia tonalità e ho stretto i denti anche quando lo stacco tra ricrescita e lunghezze ha iniziato a notarsi:
il mio shatush al contrario come mi piaceva chiamarlo e che puoi vedere anche nella foto qui sotto.
Quindi spero la mia testimonianza ti possa incoraggiare a evitare le decolorazioni aggressive.
Per rimanere coerenti e in linea con il nostro percorso, utilizzare dell'acqua ossigenata o altri decoloranti chimici per schiarire i nostri capelli amorevolmente coccolati con l'henné e le erbe tintorie e ayurvediche è fuori questione, giusto?
Iniziando il proprio viaggio nell'affascinante mondo delle erbe tintorie, ognuna di noi ha fatto una scelta consapevole e una dichiarazione d'amore per la propria chioma.
Spero quindi che questo articolo ti sia stato utile per scoprire come puoi ottenere anche tu una tonalità leggermente più chiara, valorizzando al massimo i riflessi naturali della tua chioma.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/come-posso-dare-maggiore-volume-ai-miei-capelli-fini-sottili2020-03-27T18:43:00+01:002020-03-27T19:55:16+01:00Come posso dare maggiore volume ai miei capelli?Rozalia ChiruHo deciso di svelarti alcuni accorgimenti essenziali, che possono aiutarti a dare maggiore volume alla tua chioma. Accorgimenti che possono fare la differenza, partendo dal taglio consigliato per i capelli fini, passando per lo styling ideale ma anche e soprattutto accorgimenti da adottare nella haircare routine della tua chioma. Insomma, ti prometto che scoprirai molte chicche..
Perché per regalare una parvenza di massa a una chioma sottile e fine basta prendere pochi accorgimenti ma essenziali.
Accorgimenti che possono spaziare dal taglio, al trattamento curativo, allo styling passando per il colore giusto. Accorgimenti che possono fare la differenza.
Cosa causa la perdita di volume?
Senza ombra di dubbio, il nostro patrimonio genetico ha la parola principale sull'aspetto del nostro fusto, ma incide molto anche il nostro stile di vita, la nostra alimentazione e lo stress al quale sottoponiamo la nostra chioma e la nostra cute.
Nota bene: è impossibile vantare una chioma bella senza una cute sana.
In molte mi scrivete che siete nate con un fusto robusto, grosso che negli anni ha cambiato aspetto diventando sempre più sottile. Ebbene si, anche i capelli invecchiano.
Infatti con il passare degli anni il capello perde consistenza ed è sempre più debole. Così da un anno all'altro ci ritroviamo con una chioma meno corposa e voluminosa. La cuticola del capello, in particolare, si impoverisce lasciando il fustofragilizzato e più vulnerabile.
Non solo, anche il follicolo pilifero si assottiglia e anche la fase di crescita diventa più breve. Ma di questo avevo parlato in maniera approfondita in questo articolo: ANCHE I CAPELLI INVECCHIANO.
Taglio e styling capelli fini e privi di volume
I capelli fini e sottili possono essere esaltati da tagli dritti e netti oppure valorizzati da un taglio con un minimo di scalatura per dare maggiore movimento. Sono invece assolutamente da evitare scalature eccessive.
Per quanto riguarda lo styling, una messa in piega mossa, che oggi giorno puoi ottenere anche senza lo sfruttamento del calore eccessivo della piastra grazie ai curlformers, può essere una soluzione per dare movimento, consistenza e forma ai capelli.
Il taglio adatto con la piega giusta può accentuare il volume di una chioma svuotata e creare illusioni ottiche degne di un mago.
Sul mio profilo instagram @beautilicious_delights_rozalya trovi salvate in evidenza tantissime dritte di styling per i capelli fini e senza volume.
Se nella chioma hai delle aree dove la massa capillare risulta più scarsa e questo ti mette a disagio, puoi sfruttare le onde che vai a creare per nascondere queste zone e affrontare la giornata con un sorriso.
Ma oggi non mi soffermerò sulle dritte sul taglio per ottenere maggiore volume nei tuoi capelli fini. Ne avevo già parlato anche nell'articolo di cui ti accennavo nel primo paragrafo.
Quando parliamo della corposità, della densità dei capelli non facciamo riferimento solo a quanti capelli abbiamo sulla testa ma anche alla loro consistenza e al volume che insieme riescono ad avere.
Quindi oggi ti voglio dare alcune dritte sui prodotti o ingredienti che possono fare la differenza per una chioma sottile e senza volume.
Prodotti che irrobustiscono e danno maggiore volume alla chioma
E' il prodotto che può rappresentare la svolta per la tua chioma. E' uno di quei prodotti che una volta provato diventa un MAI più SENZA perché il suo effetto irrobustente sul fusto permane e non va via con il primo lavaggio come succede con la stragrande maggioranza dei prodotti.
Il lawsone che è il pigmento colorante della lawsonia avvolge la cuticola e si lega chimicamente con la cheratina, lasciando il fusto più corposo, robusto e lucente.
La lawsonia è l'unica tra le varie erbe tintorie oppure curative a poter vantare di poter "ispessire" il fusto applicazione dopo applicazione.
Se non vuoi modificare il colore naturale dei capelli (vale per le tonalità castane medie - scure, nere), puoi usarla in percentuali basse, tra il 20-25%, insieme a cassia e amla.
Ti ricordo di non utilizzarla se hai una chioma chiara e non desideri riscaldare la tua tonalità.
Per rafforzare il tuo fusto e ottenere anche maggiore volume senza variarne il colore puoi fare impacchi di 30' di cassia obovata alternati a impacchi di amlache oltre a purificare la cute grazie all'alta percentuale di vitamina C lascia i capelli corposi e voluminosi. Oppure puoi semplicemente anche abbinare le 2 polvere in una ratio 50:50.
Dall'antichità viene usato come impacco anticaduta capelli, per rinforzarli e renderli più sani e corposi grazie all'alto contenuto di fitoestrogeni.
Dal profumo particolare, speziato, che o ami o odi, è un ottimo idratante e condizionante dei capelli grazie all'alta percentuale di mucillagini che da maggiore volume e corposità al fusto lasciando i capelli setosi e lucidi.
Può essere l’alleato in più per prenderti cura della tua cura della tua cute e rendere allo stesso tempo rendere i capelli più corposi e voluminosi.
utilizzare lo Spray Volumizzante come prodotto styling sui capelli umidi, per dare maggiore sostegno alle radici.
Prova a seguire questi passi e vedrai che la tua chioma ritroverà vitalità e non sembrerà più spenta.
Riassumendo in poche parole: il segreto per dare maggiore volume ad un fusto fine e sottile consiste sostanzialmente nell'irrobustire il fusto regalando maggiore spessore al fusto cercando nel contempo anche di sostenerlo con prodotti formulati appositamente.
Proteine che fanno la differenza per la tua chioma sottile e senza volume
Spesso senti parlare di proteine nei prodotti per la cura dei capelli ma scommetto che non sai bene cosa sono, ne qual è il loro ruolo. L'ho chiesto alla dott.ssa tricologa Francesca Esposito Amendola:
Cosa sono le proteine?
Le proteine vengono definite anche protidi dal greco che significa “primo, di primaria importanza”; le proteine, infatti, sono essenziali per la vita, essendo i costituenti fondamentali delle nostre cellule.
Composizione chimica:
Le proteine sono sostanze organiche quaternarie che contengono sempre:
C= Carbonio
H= Idrogeno
O= Ossigeno
N=Azoto
Unendosi, questi elementi, formano gli amminoacidi che sono i costituenti elementari delle proteine.
In altre parole: le proteine sono un insieme di amminoacidi uniti tra loro da legami peptidici.
In natura ci sono tantissimi amminoacidi, quelli che interessano la materia vivente sono poco più di una ventina.
In base al numero, al tipo e a una determinata sequenza, si ottiene una proteina diversa per struttura e funzione.
La cheratina - proteina del capello
Il capello è composto prevalentemente da proteine, in particolare da cheratina.
La cheratina è composta a sua volta da 18 amminoacidi.
Nel trattamento dei capelli secchi e sfibrati oppure fini e fragili che si presentano privi di lucentezza, volume e pettinabilità, si possono utilizzare alcune sostanze funzionali cosmetiche tra le quali gli idrolizzati proteici.
Proteine idrolizzate: cosa sono e quali sono i vantaggi?
Oggi scopriamo le principali proteine utilizzate nei prodotti per l’hair care.
Proteine idrolizzate vs Proteine NON idrolizzate
Le proteine idrolizzate ridotte a “spezzoni più piccoli” riescono grazie alle loro dimensioni piccole a penetrare nella parte esterna del fusto del capello (la cuticola)per arrivare all'interno del fusto, in prossimità della corteccia. Grazie alle loro misure ridotte migliorano il fusto in termini di resistenza e corposità.
Le proteine NON idrolizzate invece, presentando un volume di ingombro maggiore e si depositano sullo strato superficiale del capello, la cuticola, dando un effetto filmogeno di protezione e mantenendo l’idratazione dei capelli.
Le proteine idrolizzate si ottengono tramite una reazione di idrolisi che consente di rompere la struttura polipeptidica e di ottenere frammenti più piccoli di minor peso molecolare.
La riduzione delle dimensioni consente una maggiore penetrazione e un miglior effetto condizionante sulla fibra capillare.
Gli idrolizzati proteici che più facilmente incontrerai nell'INCI dei prodotti cosmetici per la cura dei capelli sono quelli di:
collagene,
elastina,
cheratina,
seta,
grano
Il collagene
E una proteina fibrosa presente in tutte le strutture connettivali di sostegno dei mammiferi ed è la proteina principale della cute.
Viene prodotta dai fibroblasti dermici e svolge una funzione idratante, elasticizzante e di sostegno. Il collagene è una molecola rigida e resistente formata da tre catene amminoacidiche legate tra di loro.
L’idrolisi consente di ottenere spezzoni proteici più piccoli che restano sullo strato corneo dove svolgono azione idratante, levigante e filmogena.
Nei prodotti per l’hair care si utilizza il collagene in shampoo, condizionanti e maschere per capelli secchi, sfibrati e trattati nei prodotti per lo styling. Il collagene forma una pellicola sul capello proteggendolo da aggressioni esterne, migliorando la tenuta.
In passato si utilizzava il collagene da fonti animali (bovini e suini) al giorno d’oggi si ottiene da lieviti (INCI YEAST EXTRACT) o da alghe marine; si parla pertanto di bio-collagene e fito-collagene.
Come riconoscere la presenza di collagene nelle etichette dei cosmetici
Nomi INCI: Collagen, Hydrolyzed Collagen
L'elastina
L’elastina è una proteina fibrosa che conferisce elasticità ai tessuti.
E’ formata soprattutto da amminoacidi: glicina, valina e prolina.
E’ prodotta dai fibroblasti dermici e nella pelle rappresenta un 5%, quantità che consente di mantenere la pelle elastica e tonica. Con l’invecchiamento, si ha una diminuzione della sua produzione con comparsa delle rughe.
In cosmesi si utilizza la proteina in forma normale o idrolizzata con funzioni simili a quelle del collagene.
Sui capelli ha un effetto idratante e condizionante inoltre riduce l’elettricità neutralizzando le cariche elettrostatiche della superficie del capello.
Come riconoscere la presenza di elastina nelle etichette dei cosmetici
Nomi INCI: Elastin, Hydrolyzed Elastin
La cheratina
La cheratina è una proteina dura, resistente e insolubile in acqua.
E' costituita da circa 18 amminoacidi tra cui cistina cisteina, serina, acido glutammico, glicina, treonina, arginina, valina, leucina e isoleucina.
In cosmesi si utilizza principalmente la forma idrolizzata, gli spezzoni proteici a basso peso molecolare risultano più compatibili con la struttura del capello e vengono incorporati in esso.
La cheratina è inserita nei prodotti per l’hair care quali balsami, creme impacchi per nutrire il capello e proteggerlo durante l’asciugatura. E' particolarmente indicata nel caso di capelli sfibrati e danneggiati da trattamenti chimici.
Cheratina come riconoscerla nelle etichette dei cosmetici
Nome INCI: Keratin, Hidrolyzed Keratin
Proteine della seta
La seta è una fibra naturale di origine animale viene prodotta dal baco da seta. E' un filamento formato a sua volta da due proteine. La fibroina (80%) che si avvolge sulla sericina (20%)
Fra le due è la sericina ad avere proprietà cosmetiche interessanti.
E' idrosolubile ed è dotata di numerosi gruppi idrofili: è formata da circa 18 amminoacidi tra cui serina (32%) e acido aspartico.
L’80% degli amminoacidi che la costituiscono sono dotati di gruppi idrofili laterali in grado di legare acqua 50 volte in più della glicerina. La sericina pertanto è in grado di legare molecole di acqua e migliorare l’idratazione.
La sericina ha importanti proprietà bioadesive sulle strutture cheratiniche ed è in grado di formare film protettivi che danno elasticità. E' in grado di legarsi ala cheratina del capello aumentandone la consistenza volume donando morbidezza e lucentezza.
Sericina come riconoscerla nelle etichette dei cosmetici nomi INCI
Nome INCI: Hydrolized Silk protein, Sericin, Fibroin
Proteine del grano
Il grano o frumento è una pianta appartenente alla famiglia delle graminacee.
Dai chicchi si ottengono proteine idrolizzate che svolgono un’ottima azione idratante e sono in grado di fissarsi sulle strutture cutanee legando l’acqua e conferendo proprietà filmanti.
Le proteine del grano sono inoltre utilizzate nella formulazione di shampoo per la loro capacità di ridurre il potere irritante dei tensioattivi di tipo anionico:Sodium lauryl sulfate, sodium laureth sulfate (Sls e Sles).
Come riconoscere le proteine del grano nelle etichette dei cosmetici
Nomi INCI: Hydrolized Wheat protein
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Queste erano le proteine che è più probabile ritrovare anche nei prodotti della grande distribuzione, ma esistono anche altre proteine idrolizzatedalle proprietà simili a quelle sopra elencate come le proteine idrolizzate dell'avena, della quinoa, del riso, di soia che ritrovi nello Spray Volumizzante oppure nel Hair Elixir, ma anche nello Spray Anticrespo.
La cosa essenziale da ricordarsi è che i prodotti di hair care volumizzanti devono adattarsi alla tipologia di capelli e alle loro esigenze.
Perché come ben saprai, i capelli fini e sottili tendono a seccarsi più facilmente (soprattutto le punte) e a danneggiarsi facilmente per colpa di fattori ambientali che in un battito di ciglia li fanno sembrare sporchi e flosci vicino alla radice.
Se poi sbagli a usare un prodotto di hair care, te li ritrovi subito appesantiti e li appiattiti. È di conseguenza importante utilizzare in maniera quanto più consapevole prodotti appropriati, ideati appositamente per dare volume ai capelli fini e sottili.
Spero questo approfondimento ti sia stato utile. Per qualsiasi dubbio, ti aspetto nei commenti.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/henne-dopo-la-tinta-tinta-chimica-dopo-henne2020-03-20T10:48:00+01:002020-03-27T20:13:48+01:00Henné dopo la Tinta? Tinta Chimica dopo Henné?Rozalia ChiruAltro]]>
Uno dei dubbi ricorrenti in chi si avvicina per la prima volta all'henné e alle erbe tintorie è se può usare l'henné sulla chioma precedentemente tinta chimicamente.
Oppure ancora, dovesse non piacere la tonalità ottenuta con le erbe tintorie, se è possibile usare una tinta chimica per correre ai ripari dopo aver usato l'henné.
Ebbene oggi, proverò a rispondere a tutti questi dubbi.
Cosa differenzia l'henné dalle tinture per capelli?
La differenza principale tra l'henné e la tintura tradizionale per capelli consiste nel modo in cui colorano i capelli:
il pigmento dell'henné e delle erbe tintorie si aggrappa al fusto e quindi si somma al colore di partenza
mentre
la tinta chimica, semplificando molto, crea un ambiente basico per aprire le cuticole del fusto e sostituisce il pigmento naturale con un pigmento di sintesi permettendo in questo modo anche di ottenere tonalità più chiare, cosa che per ovvie ragioni, non è possibile utilizzando l'henné.
Una prima valutazione che ti consiglio di fare è se ami cambiare spesso il colore dei tuoi capelli. Se cosi fosse, ti scoraggio di iniziare a usare l'henné e le erbe tintorie e in seguito capirai anche perché.
Se hai un fusto sottile e fragile, avrai già notato gli effetti devastanti che le tinte chimiche e soprattutto le decolorazioni hanno avuto sui tuoi capelli. E' soprattutto la tipologia dei capelli fini, sottili e fragili, a trarre maggiori benefici in seguito alle applicazioni di henné e erbe tintorie che stratificando sul fusto, a lungo andare, irrobustiscono il fusto.
Se invece hai la fortuna di aver ereditato un fusto robusto e grosso e ti piace cambiare tonalità spesso perché anche se il fusto è danneggiato non si nota così tanto come nel caso del capello sottile, pensaci bene prima di scegliere l'henné come alternativa naturale per colorare i tuoi capelli perché ti limiterà molto in un secondo momento, quando magari vorrai tornare a giostrare con la tonalità della tua chioma.
In poche parole, in base al mix tintorio o all'erba tintoria che scegli di usare, potresti non poter più decolorare / schiarire la tua chioma, pena riflessi strani.
In più la lawsonia una volta utilizzata non va più via perché il suo pigmento, il lawsone, lega con la cheratina presente nel fusto e per quanto possa scaricare nel tempo, la tonalità calda della lawsonia si noterà sempre, soprattutto sulle chiome più chiare.
Se preferisci quindi cambiare frequentemente il colore dei capelli, ti sconsiglio di utilizzare le erbe tintorie.
Ma ora andiamo per step e vediamo cosa bisogna valutare per prima cosa quando si desidera usare l'henné e le erbe tintorie su una chioma tinta chimicamente.
La tonalità che desideri ottenere con l'henné fa la differenza
La tonalità che hai ottenuto con la tinta chimica sulle lunghezze è più chiara rispetto alla tua ricrescita naturale e desideri replicare la stessa tonalità chiara con l'henné?
Purtroppo le erbe tintorie non possono sposare le tue esigenze perché non schiariscono i capelli bensì il loro pigmento si somma al colore di partenza. Quindi applicandole sulla tua ricrescita più scura, il loro pigmento si sommerà al tuo colore naturale e non lo renderà più chiaro.
La tonalità che desideri ottenere con l'henné e le erbe tintorie è simile oppure più scura rispetto al tuo colore naturale e rispetto al colore ottenuto con la tinta per capelli?
In questo caso puoi usare l'henné e le erbe tintorie senza problemi sulla tua chioma tinta chimicamente anche a distanza di 1 settimana dall'ultima tintura per capelli.
L'unica accortezza è che devi sincerarti che le polveri tintorie che andrai a utilizzare siano pure e non rinforzate con additivi chimici o picramato.
Se non sai cos'è l'henné con picramato, ho dedicato un articolo sempre qui sul blog.
Per riassumere in poche parole:
Il picramato viene aggiunto alla lawsonia inermis per rafforzare il potere colorante del pigmento vegetale e potenziare il rosso e allo stesso tempo per ridurre il tempo di posa a 20-30minuti.
E' sufficiente leggere l'INCI per capire se la lawsonia che scegli contiene o meno il picramato.
Se comunque la tua scelta ricade su una polvere tintoria addizionata di picramato e la tua chioma è tinta chimicamente, ricordati di fare sempre un test di allergia prima e un test di prova su una ciocca nascosta per verificare come reagisce il fusto e se ottieni riflessi strani.
Personalmente ti consiglierei di evitare le erbe tintorie rinforzate con picramato perché non è prevedibile come reagirà il tuo fusto trattato chimicamente oppure decolorato.
Tutte le erbe tintorie che trovi sul ns. shop online sono pure al 100% e non contengono alcun tipo di sostanze di sintesi aggiunte.
L'henné prende sulla tinta chimica?
Assolutamente si, puoi usare l'henné e le erbe tintorie su una chioma tinta chimicamente e/o decolorata.
Ricordati di iniziare sempre effettuando il test di prova su una ciocca nascosta per ovviare a conseguenze drammatiche.
Attenzione: Le chiome decolorate e schiarite chimicamente per ottenere meches e colpi di sole sono molto più porose e assorbiranno molto più pigmento rispetto al capello sano quindi il test di prova è essenziale.
In questo particolare caso c'è l'esigenza di ripigmentare il fusto per evitare di ritrovarsi con una chioma verde ma di questo parlerò in un prossimo articolo.
Replicare il tuo colore naturale (castano medio / scuro / nero) con l'henné e le erbe tintorie
Se il tuo desiderio è di replicare con le erbe tintorie il tuo colore naturalecolorando allo stesso tempo i capelli bianchi allora è tutto molto più semplice.
Sia che hai le lunghezze più chiare ( castano chiaro o ramato) oppure già castane (castano medio o scuro), puoi tranquillamente replicare lo stesso colore anche sulla tua ricrescita bianca.
In questo articolo: Capelli bianchi coprili naturalmente con henne e erbe tintorie condivido con te il mio percorso nell'universo delle erbe tintorie e come ho ottenuto un castano scuro con l'henné e le erbe tintorie sulla mia ricrescita bianca (più del 80% attualmente).
Replicare la tua tonalità chiara (bionda o castano chiaro) con l'henné e le erbe tintorie
Questo è leggermente più complicato e non sempre fattibile.
Va sempre valutato da caso a caso perché la difficoltà consiste
sia nel fatto che le erbe tintorie non schiariscono i capelli
sia nel fatto che alcuni mix tintori applicati su lunghezze chiare (trattate oppure no chimicamente) potrebbero dare dei riflessi strani, verdastri.
Anche in questo caso, il salvagente è il test di prova che si rivela ancora una volta essenziale.
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Prendiamo come esempio una chioma con ricrescita biondo cenere e lunghezze bionde colorate chimicamente. I rischi che si corrono con i mix tintori a base di erbe tintorie potrebbero essere i seguenti:
permane lo stacco tra ricrescita e lunghezze
il colore potrebbe virare sul ramato (questo dipende dal mix tintorio utilizzato)
le lunghezze potrebbero assumere dei riflessi strani, verdastri (questo dipende dal mix tintorio utilizzato)
Posso fare la tinta chimica dopo aver usato l'henné?
Per rispondere a chi mi scrive se è possibile passare alla colorazione chimica dopo aver usato l’henné, anche in questo caso vi sono diverse casistiche da considerare.
Questa domanda interessa sia chi utilizza da anni l’henné e per un qualsiasi motivo intende passare alla tinta chimica per capelli, sia chi vorrebbe iniziare a usare le erbe tintorie ma ha paura di non trovarsi bene e di volere pertanto tornare alla colorazione chimica.
La risposta in generale è si, ma potrebbe diventare anche un bel NO in base alla tonalità che si desidera ottenere.
Hai fatto una sola applicazione di henné e erbe tintorie e per le più svariati ragioni vuoi tornare ad usare la tinta chimica?
Si, puoi fare la tinta chimica dopo aver usato l'henné purché
tu abbia usato erbe tintorie pure e non rinforzate con additivi chimici o picramato
tu stia replicando con la tintura chimica la stessa tonalità e non stia provando a schiarire.
Hai deciso di ricorrere alla tintura per capelli dopo aver utilizzato le erbe tintorie per anni?
Anche in questo caso sarà più "sicuro" e dagli esiti prevedibili utilizzare una tinta chimica su capelli trattati con un mix tintorio di henné e erbe tintorie che si avvicina alla tonalità che desideri.
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Per esempio è relativamente facile ottenere un castano scuro con la tinta chimica su capelli trattati con un mix tintorio di Lawsonia e Indigo (mix che permette di raggiungere una tonalità castana).
Al contrario sarà quasi impossibile ottenere con una tinta chimica una tonalità più chiara di quella ottenuta con henné e erbe tintorie.
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Per esempio non potrai ottenere un biondo partendo da un ramato o da un castano perché il rosso tenderà comunque ad emergere.
Il mio consiglio è in questo caso di valutare attentamente le possibili conseguenze dell’utilizzo di erbe tintorie sui tuoi capelli in modo da evitare delusioni se pensi che un domani potresti desiderare a tornare a utilizzare le tinte chimiche oppure a volerli decolorare.
In poche parole, chi desidera usare l'henné come alternativa naturale alle tinte chimiche non avrà difficoltà a usarlo se desidera ottenere un colore simile oppure più scuro di quello ottenuto con la tinta chimica tradizionale.
Invece, l'henné non potrà essere la soluzione adatta per chi vorrà mantenere un colore chiaro su capelli naturalmente scuri, facilmente realizzabile invece con la tinta chimica.
In ogni caso, prima di passare da henné a tinta chimica o da tinta chimica a henné, il mio consiglio è di fare sempre un test di prova.
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https://www.curavisoecapelli.it/blogs/news/anche-i-capelli-invecchiano-capelli-bianchi2020-02-24T19:11:00+01:002020-02-24T19:11:15+01:00Anche i capelli invecchianoRozalia Chiru
Superata la soglia dei 40 anni, iniziamo a notare che la pelle inizia a mostrare i primi segni di cedimento, con rughe sempre più visibili. Lo stessoprocesso di "decadimento"succede anche alle nostrechiomee il primo segno visivo è sicuramentel'incanutimento.
Purtroppo questo fenomeno diinvecchiamento del fustova ben oltre il lato estetico.
Se ne parla tanto della pelle che invecchia e poco dei capelli, ma semplicemente perché questo processo di invecchiamento esteticamente è molto più visibile sulla pelle rispetto ai capelli.
Superata la soglia dei 40 anni, notiamo che la pelle inizia a mostrare i primi segni di cedimento, con rughe sempre più visibili. Lo stesso processo di "decadimento" succede anche alle nostre chiome e il primo segno visivo è sicuramente l'incanutimento.
Purtroppo questo fenomeno di invecchiamento del fustova ben oltre il lato estetico.
La velocità di crescita del fusto rallenta, c'è un minor afflusso sanguigno al bulbo pilifero comportando anche una diminuzione dell'apporto di vitamine e oligoelementi.
Nel corso degli ultimi anni ho avuto modo di confrontarmi con centinaia di persone che entrate in menopausa accusano ancora più fortemente questo processo di "decadimento" del fusto proprio perché cambiando gli equilibri ormonali, il capello è tra i primi a risentirne:
si assottiglia, perdendo robustezza e corposità e diventando molto più fragile e meno elastico.
Ovviamente la predisposizione genetica è quella che più incide sulla tempistica di invecchiamento della chioma, ma anche le patologie autoimmuni oppure varie forme di stress, durature o improvise possono portare all'incanutimento dei capelli.
In alcune donne è la stessa gravidanza a portare alla comparsa dei capelli bianchi come anche un trauma o un evento doloroso inatteso possono inibire la pigmentazione dei capelli.
Per approfondire l'argomento, ho chiesto l'intervento di Francesca Esposito Amendola, Tecnico Tricologo
I Protagonisti dell'articolo:
Il Follicolo Pilifero: Formazione che prende origine dall’epidermide affondata nel derma da cui si origina il capello.
I Melanociti: Cellule preposte alla produzione della melanina, che hanno sede nella matrice.
La Melanina: Pigmento prodotto dai melanociti che da colore ai capelli.
La Cheratina: Proteina strutturale dei capelli, composta da amminoacidi.
La Cuticola: Parte esterna che riveste il fusto del capello.
Il Fusto: Detto anche stelo è la porzione del capello che fuoriesce dalla cute.
Sostanze alcalinizzanti: Sostanze che presentano un pH superiore a 7.
Porosità: La porosità è relativa allo stato della cuticola del capello e ne determina la capacità di assorbire l’acqua e altre sostanze applicate sul fusto.
Anche le chiome mostrano la loro età
I capelli, come la pelle, con il passare del tempo, subiscono cambiamenti fisiologici che sono evidenti esteticamente.
Intorno ai 35 anni, il numero dei capelli si riduce, e la riduzione procede in maniera diversa da persona a persona. I capelli diventano, con il tempo, anche più sottili.
Oltre all’invecchiamento biologico, i capelli subiscono l’aggressione di diversi fattori esterni. Parliamo di tinture, di stress termici e meccanici come ad esempio piastre e spazzolature.
Nella donna i cambiamenti tipici della menopausa influiscono, oltre che sull’organismo in generale, anche sui capelli: la riduzione degli ormoni estrogeni rende i capelli più sottili e radi.
In taluni casi si verifica una caduta prematura, prima che il capello possa aver raggiunto la lunghezza ideale.
I segni della senescenza: i capelli bianchi.
Perché i capelli diventano bianchi?
Comunemente l’invecchiamento dei capelli si identifica con l’incanutimento, ovvero i capelli bianchi. La comparsa di capelli bianchi è un fenomeno fisiologico “per cui naturale”, ed è dovuto alla riduzione della funzione dei melanociti, le cellule che producono melanina.
Se solo i melanociti producessero la melanina per tutta la durata della vita, quanto più semplice sarebbe la vita di tutte noi! Invece i melanociti si deteriorano con il passare degli anni fino allo sparire totalmente dalla matrice.
Questa riduzione è quindi legata al passare del tempo. Ma può avere anche altre cause come fattori ereditari, traumi fisiopsichici, malattie, ecc..
Mediamente, i primi capelli bianchi compaiono intorno ai 35 anni, partendo dalle tempie fino al vertice della testa. Quando i capelli bianchi compaiono intorno ai 20 anni, si parla di canizie precoce, in questo caso determinata da fattori ereditari.
Ti ricordo che il colore naturale dei capelli deriva dalla melanina prodotta dai melanociti e se vuoi approfondire cosa determina il colore del fusto, ne avevo parlato in un articolo dedicato:Chi definisce il colore della nostra chioma?
La comparsa dei capelli bianchi ci suggerisce un “esaurimento” che è geneticamente programmato, correlato all’età e al potenziale pigmentario di ciascun follicolo pilifero.
Se mettiamo a confronto un capello bianco con un capello pigmentato naturalmente, la differenza non è soltanto nella tonalità del capello: il capello bianco (sprovvisto di melanina) appare spento, opaco mentre il capello pigmentato riflette una viva luminosità risultando brillante.
I capelli bianchi, privi di pigmento, possono presentarsi più sottili o più spessi rispetto ai capelli colorati e crescono più velocemente. Tuttavia ad oggi, il meccanismo che sta alla base di questo fenomeno e in gran parte sconosciuto.
Fattori che accelerano l’invecchiamento dei capelli e la comparsa dei capelli bianchi.
Oltre ad essere determinata geneticamente, la comparsa dei capelli bianchi è influenzata anche da fattori esterni come:
i raggi UV, che aumentano l’ossidazione cellulare, con la formazione di radicali liberi.
il fumo,
l’inquinamento,
l’alimentazione scorretta.
L’invecchiamento dei melanociti e la conseguente diminuzione della produzione di melanina, può essere associato ad uno stress ossidativo, ovvero i radicali liberi che provocano un danno a livello del DNA della cellula.
Lo stress ossidativo, ovvero uno squilibrio tra la produzione di radicali libero e la quantità di sistemi antiossidanti, è generato da una serie di fattori ambientali ma anche da fattori endogeni come infiammazione o stress psico-emotivo.
I capelli invecchiati sono fragili, porosi, e sfibrati soprattutto sulle punte. Appaiono opachi e privi del loro colore naturale.
I capelli bianchi, nella loro struttura cheratinica presentano una minore quantità di amminoacidi solforati. Questo si traduce in una minore qualità del fusto del capello e una maggiore fragilità.
Il capello bianco necessita di attenzioni particolari.
Presentando in alcuni casi una maggiore porosità (ovvero la capacità del capello di assorbire e trattenere acqua e/o altre sostanze) dovuta alla apertura delle squame cuticolari, è opportuno utilizzare prodotti cosmetici adatti ad azione condizionante.
Lo shampoo deve essere delicato, scegliendo formule ben bilanciate a livello di base lavante.
Evitando prodotti a base esclusivamente di tensioattivi anionici primari che potete riconoscere nelle etichette con i loro nomi INCI:
Evitare di sfregare i capelli in fase di asciugatura, utilizzando tessuti morbidi (come l'asciugamano in fibra in bambù) per eliminare l’eccesso di acqua.
I capelli bianchi, data la loro fragilità strutturale, risentono particolarmente di tutti i trattamenti chimici che prevedono l’impiego di sostanze ossidanti e fortemente alcalinizzanti.
Come prevenire l’invecchiamento dei capelli?
Oltre agli accorgimenti nei trattamenti, per prevenire l’invecchiamento dei capelli è necessario adottare uno stile di vita sano. In primo luogo eliminando il fumo e gli alcolici.
Fondamentale è anche una dieta corretta che sia equilibrata in tutti i suoi componenti.
Spesso le diete dimagranti provocano carenze di vitamine e oligoelementi importanti per la salute dei capelli. Le vitamine del gruppo B e la vitamina C sono per antonomasia le vitamine per i capelli.
Una dieta ricca in vitamine e aminoacidi può migliorare la pigmentazione dei capelli ma l'incanutimento non può essere fermato. L'imbiancamento della chioma non è mai istantaneo. Sono i capelli nuovi che crescono nel bulbo a diventare bianchi.
Personalmente ho sperimentato una canizia precoce, ancora prima dei 20 anni contavo i primi capelli bianchi. Per anni più di 15 anni ho fatto tinte chimiche tradizionali, con e senza ammoniaca, rincorrendo il miraggio della tinta per capelli senza sostanze chimiche.
Poi ho avuto la fortuna di scoprire che potevo tranquillamente coprire i miei ormai tantissimi capelli bianchi (più del 70% di ricrescita bianca) usando l'henné e le erbe tintorie ottenendo un'ottima copertura e uno splendido castano camaleontico.
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